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6 DOMANDE A CARBONI E MERIS, RAZZI ITALIANI PER LA UNIBET TIETEMA
di Federico Guido | 05/03/2025 | 13:00

A un primo sguardo Giovanni Carboni e Sergio Meris potrebbero apparentemente non presentare alcun punto in comune. Il primo viene da Fano, nelle Marche, e vive a San Marino, il secondo è nato a Bergamo, in Lombardia, e ha casa a Gorle. Il primo, professionista dal 2018, è all’ottava stagione tra i grandi del pedale, il secondo invece, dopo cinque anni in Colpack-Ballan, vi è appena sbarcato. Il primo da giovane ammirava Alberto Contador, il secondo ha iniziato la sua parabola tra gli Under 23 apprezzando le imprese di van der Poel. Il primo, alla sua annata d’esordio da pro’, aveva dichiarato di sognare una vittoria di tappa al Tour, il secondo, all’ultima esperienza da juniores, d’imporsi un giorno al Giro delle Fiandre.

Eppure, a ben guardare, qualche tratto in comune, Giovanni e Sergio ce l’hanno. La stessa altezza, innanzitutto, il fatto poi che entrambi ben digeriscano i percorsi vallonati e montuosi, la nazionalità ovviamente e, da quest’anno, anche la stessa formazione d’appartenenza, quella Unibet Tietema Rockets per cui, tutti e due, hanno firmato lo scorso autunno, Meris a settembre, Carboni a novembre.

Diversi quindi, Sergio e Giovanni, ma sotto molti aspetti, allo stesso tempo, anche somiglianti, una caratteristica questa che si rispecchia anche nei loro calendari, differenti nei mesi di gennaio e febbraio, identici nelle prime tre gare di marzo. Dopo Faun-Ardèche Classic e Faun Drome Classic, infatti, i due hanno preso parte insieme anche al Trofeo Laigueglia, appuntamento d’apertura del calendario italiano dove noi ne abbiamo approfittato per sentirli e fare il punto sulla loro esperienza vissuta finora coi nuovi colori.

Come è andato questo primo mese e mezzo di gare con la nuova squadra?

Carboni: “Innanzitutto son contento di essere tornato a correre a certi livelli perché sinceramente mi mancava fare un certo tipo di gare e questo anche in prospettiva futura è importante

Meris: “Sicuramente, essendo il mio primo anno, ho avuto una preparazione diversa e sono arrivato alle gare più pronto rispetto al passato perché qui devi subito avere un buon livello. In squadra ho trovato un bellissimo clima, sempre propositivo, sempre alla ricerca del miglioramento e questo lo si percepisce anche dallo staff che cerca di fare gruppo per arrivare a ottenere il miglior risultato possibile.”

Che tipo di organizzazione avete trovato? Cosa vi ha sorpreso di più rispetto ad altri ambienti e altri team in cui avete corso gli anni scorsi?

Carboni: “C’è un’altra mentalità a livello di gestione e organizzazione logistica. Noi corridori ci interfacciamo con addetti e persone specifiche che possono essere il preparatore, l’addetto ai materiali o il direttore sportivo di riferimento, figure che hanno ciascuna ha il proprio compito ben definito”.

Meris: “Dietro alla squadra c’è sicuramente una grande organizzazione con una mentalità giovanile e composta da tanti ragazzi e tante persone in grado di farti crescere e farti divertire quando sei alle corse”.

Il linguaggio e la comunicazione della squadra, molto freschi, sono due degli aspetti che maggiormente saltano all’occhio: che esperienza è venir ripresi ed essere così esposti a livello sui social?

Carboni: “Loro parlano di ciclismo e fanno promozione in un modo diverso. Il loro obiettivo è quello di essere più comunicativi possibile, essere presenti in maniera importante alle corse e trasmettere alla gente cosa voglia dire correre e fare il professionista al giorno d’oggi. Questo si accompagna, dall’altra parte, a una gestione altrettanto professionale del risultato, della programmazione e dei materiali e tutto ciò, nel complesso, trovo sia molto stimolante”.

Meris: “È una bellissima sensazione. All’inizio è un po’ strano perché non sei abituato ma col tempo ti fa piacere vedere foto e video dove sei protagonista. Ti fanno rivivere quelle che sono state le sensazioni prima e durante la corsa”.

Che presenza è quella di Bas Tietema, Devin van der Wiel e Josse Wester (i tre proprietari del team, ndr)?

Carboni: “È una presenza molto divertente, trasmettono tranquillità e serenità”.

Meris: “Super positiva. Sono molto concentrati sul loro lavoro però quando sono con noi cercano di farci divertire. Ho avuto il piacere d’incontrarli e di andare a fare un aperitivo con loro a Bergamo quando sono venuti a vedere il Lombardia ed è stato stupendo”.

Che obiettivi, in accordo con la squadra, avete impostato per i prossimi mesi?

Carboni: “Il mio obiettivo principale ora è quello di essere presente alle gare di aprile anche se dobbiamo definire ancora con esattezza il calendario in quanto ci sono stati dei problemi con alcune corse. Nel mirino comunque ho Giro di Turchia e alcune classiche delle Ardenne”.

Meris: “Bisogna cercare di centrare l’obiettivo principale ossia vincere perché questa è l’indole della squadra. Dobbiamo provare a fare tutti il miglior lavoro possibile per raggiungere questo risultato. Stiamo aspettando di avere la conferma per gli inviti ad alcune gare ma ne abbiamo già ricevuti per corse davvero belle quindi speriamo di far bene”.

Che rapporto avete l’uno con l’altro?

Carboni: “Stiamo costruendo un bel rapporto, Sergio è un ragazzo giovane, mi trasmette molta serenità e spero di trasmettere a lui la mia esperienza in gara e fuori dalle gare”.

Meris: “Bellissimo. Mi sta dando tanti consigli data la sua esperienza e riusciamo anche, come nel caso di settimana scorsa, a divertirci. Davvero trovo che il nostro sia un rapporto super positivo. Il bello, in generale, è comunque che riusciamo a fare gruppo come squadra e di conseguenza ciò che condividiamo facilmente tra di noi riusciamo a condividerlo altrettanto facilmente con la squadra”.

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