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GIRO D'ITALIA 2022. UNA VOLATA SUL LAGO PER SALUTARE L'UNGHERIA
di tuttobiciweb | 08/05/2022 | 08:14

La terza e ultima tappa della trasferta ungherese del Giro d'Italia sulla carta è dedicata ai velocisti puri. La Kaposvár - Balatonfüred di 201 km è la tappa del Lago Balaton, il mare d’Ungheria: così l'hanno intitolata gli organizzatori magiari.

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Dopo una prima parte in cui attraverso lievi ondulazioni ci si avvicina al lago, si raggiunge Nagykanizsa dove la tappa effettua il giro di boa per tornare al Balaton. Alcuni brevi saliscendi riportano sulla costa: gli ultimi 50 km si snodano lungo la costa del lago con la sola brevissima asperità dell’Abbazia di Tihany, dove è posto l'unico Gpm di giornata, peraltro di 4a categoria. Il finale è praticamente piatto con gli ultimi 500 metri rettilinei in impercettibile ascesa fino all’arrivo.

Sarà quindi affare per velocisti con Caleb Ewan che, già al via come sprinter più atteso, ha scritto a chiarelettere che vuole rifarsi dopo la caduta e la delusione della frazione inaugurale a Visegrad. Sarà lui l'uomo da battere ma non sarà uno sprint semplice: sarà importante capire chi si assumerà il peso di lanciare la volata, visto che l'uomo faro è uno specialista nel materializzarsi solo agli ultimi 100 metri...

ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO

La terza e ultima tappa in terra ungherese parte da Kaposvár, una delle città più importanti della regione transdanubiana, un centro economico, culturale e sportivo. La città viene menzionata per la prima volta nel 1009, e la leggenda narra che sia stata fondata su sette colli come Roma. Il centro di Kaposvár si distingue per la sua eccezionale bellezza: impossibile resistere al fascino dell’architettura eclettica e art nouveau e al tripudio di specie botaniche che incorniciano le strade di questa città, dove il visitatore troverà un’atmosfera familiare e accogliente.

Il centro è stato in gran parte costruito nella seconda metà del XIX secolo e nei primi due decenni del XX secolo. L’edificio principale nella piazza del paese è il Municipio, costruito nel 1902. Nelle vicinanze si trova la cattedrale dell’Assunta. La piazza principale di Kaposvár è stata votata come
la piazza più bella d’Europa nel 2017. La città ospita più di 30 bellissime fontane: la prima fu installata dall’Associazione per l’abbellimento di Kaposvár il 13 luglio 1913 davanti al teatro Csiky Gergely. Il teatro, costruito nel 1911, è stato recentemente ristrutturato.

Nei dintorni, di rilievo è il lago Deseda, creato artificialmente facendo confluire ben 8 chilometri del torrente omonimo nella diga che chiude la valle. Il lago è oggi il luogo ideale dove passare il tempo libero, considerato non a caso il paradiso di pescatori, turisti, escursionisti e amanti degli sport d’acqua. La zona circostante offre un ricco ventaglio di attrazioni, come l’arboreto, il sentiero educativo, un osservatorio e il parco avventure di Deseda.

Da Kaposvár si passa per alcuni paesi della provincia di Somogy per raggiungere il primo traguardo volante di tappa presso Nagykanizsa, nella provincia di Zala. L’attuale centro cittadino venne costruito dopo il dominio turco e per due secoli adibito a mercato. Si tratta di uno spazio di chiara influenza barocca incorniciato dal municipio sul lato ovest, impreziosito dalle numerose statue e abbellito dalla rigogliosa vegetazione. Nagykanizsa è l’unica città ungherese tagliata da un meridiano, nella fattispecie il 17°.

Prosegue l’avvicinamento al lago Balaton passando per Garabonc nei pressi del Kis-Balaton (Piccolo Balaton). L’affaccio sud-occidentale della baia di Keszthely regala un panorama di rara bellezza sul lago, sulla cui estensione orientale sorge l’isola protetta di Kányavári, accessibile e visitabile da chiunque desideri scoprire il suo paesaggio naturale unico e la ricca fauna selvatica. L’isola è raggiungibile mediante un ponte in legno, divenuto il simbolo per eccellenza del Piccolo Balaton.

La successiva Héviz dà il nome all’omonimo lago, il più grande lago termale biologicamente attivo al mondo. Grazie al flusso costante, la temperatura dell’acqua resta mite tutto l’anno ed è pertanto sempre balneabile. Qui si trovano le Terme di Kehida, con hotel e centro benessere che offrono al visitatore 2.400 m² di attrazioni dove il tema predominante è l’acqua. Arredate con interni in stile mediterraneo, vantano 12 piscine, uno scivolo gigante lungo 94 metri, discese kamikaze a cielo aperto, piscine esterne con acqua calda e fredda, piscine termali, un’isola idromassaggio, un percorso lazy river, una piscina per bambini, un pool bar e molto altro ancora.

Il percorso verso il secondo traguardo volante di tappa prosegue per Keszthely, dove si trova Palazzo Festetics, uno dei massimi esempi di palazzo barocco ungherese. La sua costruzione inizia nel 1745 per volontà di Kristóf Festetics, ma è solo negli anni Ottanta del XIX secolo che il palazzo arriva ad assumere le sue attuali sembianze. Keszthely sorge sulla riva occidentale del lago Balaton, e la spiaggia cittadina offre 35.000 m2 dove godersi il sole e 12 diversi ristoranti. La carovana rosa passa poi da Gyenesdiás, con la spiaggia Diás, tra le più amate dalle famiglie nella regione del Balaton occidentale, il mulino ad acqua (da non perdere l’erbario costantemente aggiornato grazie all’adiacente giardino delle erbe) e la torre panoramica Festetics (231 metri).

Breve transito per Balatongyörök, la cui collina panoramica (Szépkilátó) rappresenta la porta del Balaton occidentale. Il secondo traguardo volante si trova sulla collina di Badacsony, la cui emblematica forma ha nel tempo acquisito un forte valore simbolico. Su questa montagna investita di un significato quasi sacro sorgeva la più grande cava di pietra basaltica dell’Ungheria.

Dal paese di Badacsonytomaj si prosegue per Köveskal, con l’area protetta del bacino di Káli, Balatonakali, con poco distante il castello di Kiniszi, del XV secolo, e infine Örvenyes, sede del più antico mulino ad acqua ungherese. Il percorso sale quindi ai 174 metri s.l.m. di Tihany, GPM di 4a categoria, famosa per la storica abbazia benedettina dedicata alla Vergine Maria e a Saint Aignan d’Orleans. L’abbazia risale al 1055. Il soffitto è impreziosito dagli affreschi di Károly Lotz, che rappresentano le allegorie di fede, speranza e carità, le tre virtù teologali. Con le guglie che svettano sul lago offrendo una vista mozzafiato, l’abbazia è divenuta simbolo ed emblema di Tihany. In pochi sanno che, nell’XI secolo, lo stesso re che fondò l’abbazia qui creò anche un monastero scavato nella roccia.

Il centro turistico di Balatonfüred, sulla costa settentrionale del lago Balaton, vede l’arrivo di questa ultima tappa oltreconfine. Balatonfüred è menzionato per la prima volta nel censimento dell’abbazia di Tihany nel 1211. Nel Medioevo nell’area dell’odierna Füred c’erano diversi insediamenti. Il turismo verso la città risale a secoli fa. Dopo che l’acqua acidula locale è stata dichiarata acqua medicinale nel 1971, Balatonfüred è diventata una città termale e dal 1987 Città Internazionale del Vino e della Vite.

La città sta diventando sempre più popolare tra i turisti, anche perché Balatonfüred è molto ricca di attrazioni. Una delle più famose è il lungolago di Tagore, che prende il nome dal poeta indiano Rabindranath Tagore: il premio Nobel, infatti, trascorse alcune settimane a Balatonfüred nel 1926, per cure mediche. Lungo la bellissima passeggiata di Tagore, lunga quasi 1 chilometro, si trovano ristoranti, caffetterie, gelaterie e negozi di souvenir.

Un altro luogo famoso è la Galleria Vaszary, bellissimo ed eclettico edificio circondato da un parco, che merita una visita anche solo dall’esterno. Nella zona sono presenti diversi parchi, tra cui il Parco naturale Koloska-völgyi, aperto tutto l’anno, che rappresenta un’ottima alternativa per chi d’estate desidera allontanarsi dal brusio di Balatonfüred o per coloro che sono alla ricerca di una meta perfetta per un’escursione autunnale, e Parco avventura e cicloturistico Balatonfüred, che offre, tra le altre cose, una parete di roccia di 17 metri, un percorso a ostacoli con 144 ostacoli e un percorso di abilità nel bosco.

da TVRoadbook

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