Ilgioco dei pronostici alla vigilia del Giro d'Italia coinvolge anche due grandi ex e altrettanto grandi esperti come Maurizio Fondriest e Davide Cassani.
«E' un bel Giro, quello che parte per la prima volta per l'Ungheria - esordisce il trentino Fondriest -. Avremo già le prime sentenze con la crono e la tappa dell'Etna che delineeranno la classifica. Richard Carapaz resta per me il favorito ma metterei anche Mikel Landa, uno dei corridoi che ha un potenziale enorme ma che non è mai riuscito a fare grandi risultati anche per sfortuna. Bisognerà poi vedere Vincenzo Nibali: gli auguro di chiudere la carriera con un podio ma non sarà facile anche per il problema di Covid che ha avuto. Per gli altri italiani vedo difficile ambire al podio».
E poi l'ex iridato aggiunge: «Il Giro si deciderà come sempre nell'ultima settimana, anche se ci sono le tappe del Blockhaus e di Pila che sono molto interessanti. Fino alla penultima frazione con la salita della Marmolada non potremmo comunque dire nulla. Il ciclismo sta cambiando: ci sono ciclisti che arrivano da tanti Paesi e c'è l'Africa che sta avanzando agrandi passi».
Da parte sua invece Davide Cassani spiega: «Il favorito resta Carapaz ma ci sono altri cinque o sei corridori che hanno ambizioni di podio e non solo. Potrebbe anche essere un Giro particolare, non c'è un superfavorito e potrebbe riservare delle sorprese anche se a noi manca uno come Damiano Caruso. Speriamo che Ciccone possa fare quel miglioramento che tutti noi ci aspettiamo. Non so fino a che punto Nibali potrà lottare per la classifica, potrebbe invece pensare più alle tappe. Il podio sarebbe comunque fantastico come chiusura di carriera».
L'ex ct aggiunge: «Il Giro verrà deciso nell'ultima settimana ma come banco di prova sarà molto importante il Blockhaus. Mi aspetto molto da questa salita. I giovani in prospettiva? Per il dopo Nibali abbiamo ancora delle incertezze e nessuna sicurezza, speriamo bene. I mancati successi nelle grandi Classiche di primavera? Siamo stati anche sfortunati. Stiamo vivendo un momento particolare, poche le squadre a livello professionistico, nessuno a livello World Tour, giovani che tante volte sono costretti ad aiutare piuttosto che a fare la propria corsa, Colbrelli che è stato male, Bettiol che ha avuto problemi, e anche Ganna prima della Roubaix non è stato benissimo. Tutti fattori che ci hanno tenuto lontano dalle prime posizioni. Speriamo di sopperire».