I PIU' LETTI
GIRI & GIRINI. ROBERTO PAGNIN, BASTA CHE SIA FUGA
di Marco Pastonesi | 24/05/2021 | 07:53

Era il re della fuga. Scattava, attaccava, allungava, insisteva, resisteva, arrivava. La fuga come stato di bisogno, come carta di identità, come filosofia di corsa. La fuga come senso della vita.

Roberto Pagnin da Galta di Vigonovo, Riviera del Brenta, non più Padova ma già Venezia. Papà calzolaio, mamma casalinga, nonno appassionato di ciclismo. Un regalo del nonno, la prima bici, di ferro: “Le tolsi i parafanghi e la trasformai da corsa. A quel tempo, o pallone o bicicletta, o calcio o ciclismo. A calcio – mi spiegò il nonno -, su cento ce la fanno in due o tre. Nel ciclismo dipende solo da te. La seconda bici era da corsa. Ormai avevo deciso quale fosse la mia strada”. La strada di Pagnin? La strada. “La prima corsa in paese, a Fiesso d’Artico. Categoria giovanissimi. Sette anni. Un circuito da ripetere un po’ di volte. Nel finale sbagliai strada: un addetto mi indicò di andare da una parte, ma non era quella giusta. Pensava che fossi uno dei doppiati, invece ero in fuga. Tornai indietro, inseguii, rimontai. Terzo. Non potevo neanche prendermela troppo. La corsa era stata organizzata proprio da mio nonno, che allora era anche il vicesindaco del paese”. Ci mise poco a vincere: “Sempre da giovanissimo, vicino a casa, a Saonara. Ma in volata”. Una stranezza, la volata, quasi un disonore se paragonata alla fuga.

Pagnin non si faceva condizionare dalla lunghezza delle fughe, anzi: “Al Midi Libre, nel 1989, con la Malvor-Sidi. Una settimana, a tappe, fra Giro e Tour. Una settimana da fughe. Quel giorno quasi duecento chilometri all’attacco, fino a dodici minuti di vantaggio. Il vento contro. Scoppiai che ormai c’era aria di traguardo, saranno mancati cinque chilometri. Non riuscivo più ad andare avanti. Il giorno dopo ero morto. Non mi ritirai, ma fui tutto il giorno precario”.

Pagnin, in fuga, era un uomo (e un corridore) felice: “Alla Vuelta, nel 1987, con la Gewiss-Bianchi. Da Selou a Barcellona, pronti via fuga, da solo, poi raggiunto da un francese, Henri Abadie, della Fagor, una squadra spagnola. Era la quinta tappa ed era il quinto giorno in cui ci provavo. Stavolta andò bene. Cambi regolari, come in una cronocoppie. Ai meno dieci detti l’anima. Si arrivava al velodromo. Non ci fu storia. Quei giorni volavo. E attaccavo. Secondo a Pamplona, terzo a La Coruna, quinto a Vigo, ancora primo a Valladolid, stavolta completamente da solo, nel senso che ero rimasto l’unico della mia squadra ancora in corsa. A quattro giorni dalla fine mi ritirai e tornai in Italia. C’era il Giro di Toscana: terzo. Poi il Giro d’Italia”. Ma il lieto fine non era mai scontato, anzi. “Alla Milano-Sanremo, nel 1989, con la Malvor-Sidi. Giornata da fuga e fuga a quattro, sul Turchino: Chiappucci, Cassani, Lietti e io. Io e Lietti compagni di squadra. Tutti d’amore e d’accordo: una santa alleanza. Sul Berta, a una quarantina di chilometri dal traguardo, avevamo cinque minuti di vantaggio. Poi il gruppo reagì. Fummo disintegrati. In venti chilometri raggiunti e inghiottiti. Vinse Fignon, e nessuno di noi quattro arrivò in fondo”.

C’erano fughe dolci: “Alla Tirreno-Adriatico, nel 1986, con la Malvor-Bottecchia. Quattro giorni, quattro tappe. Vinsi la terza tappa, la Monopoli-Alberobello, inseguito a blocco dalla Del Tongo di Saronni, e indossai la maglia bianca di leader, dieci secondi di vantaggio su Beppe. Il giorno dopo fui attaccato dal primo all’ultimo chilometro, c’è chi definì il percorso come un toboga, esasperante. L’arrivo su uno strappo. Vinse, in volata, Saronni, terzo Moser, io finii nel primo gruppo, sedicesimo, ma con lo stesso tempo, e salvai il primato per un solo secondo su Saronni. E pensare che, dopo l’arrivo, Saronni quasi si arrabbiò, me lo potevi dire che ci tenevi così tanto?, e mi confidò, avrei fatto meno fatica”. Ma c’erano anche fughe amare: “Al Giro d’Italia, nel 1985, con la Malvor-Bottecchia. Ero al primo anno da professionista. Cercavo gloria, fama, successo. Cercavo la vittoria. E la cercai – il nome mi sembrava un augurio – a Vittorio Veneto, tanto più che a Vittorio Veneto c’era la sede della Bottecchia. Era la Selva di Val Gardena-Vittorio Veneto, duecentoventicinque chilometri sotto l’acqua, e io con la pioggia mi esaltavo. Il Sant’Angelo, il Tre Croci, sul Fadalto sentivo le gambe ok e partii. Fuga a quattro: mi raggiunsero Bombini, Amadori e Volpi. Poi, sulla strada bagnata e l’asfalto fradicio, Volpi scivolò e cadde. Volata a tre: vinsi facilmente. Poi fui declassato, secondo, perché colpevole di avere stretto Bombini. Non era vero. Ci sono i filmati su YouTube: io sempre davanti a tutti. Ma a quel tempo la Del Tongo di Colnago e Saronni comandava e la Malvor di Zandegù e del neoprofessionista Pagnin si adeguava. Per me, però, quella rimane una vittoria. Fui io a passare per primo sul traguardo, con merito e senza trasgressioni”.

Ci fu anche una fuga romantica: “Alla Vuelta, nel 1987. Mi avevano attribuito un flirt con una miss, Leticia Sabater, bionda ed esuberante. Diciamo che fra noi c’era una certa simpatia. Reciproca. E siccome fra vittorie e podi, maglie amarillo e premi per il più combattivo, salivo spesso sul palco, lei ormai mi aspettava a braccia aperte. Nacquero leggende. I giornalisti ci ricamarono. Mi chiamavano ‘Gigi el Amoroso’, mi classificarono ‘el terror de los nenas’. Ero diventato un personaggio, il playboy in bicicletta. Ma era un titolo usurpato”.

Non è semplice scegliere la fuga più bella di tutte: “Al Giro del Veneto, che per i veneti valeva quasi come il campionato del mondo, nel 1989, con la Malvor-Sidi. Me la sentivo dentro: una sensazione, anche un sentimento, inspiegabile, c’è e basta, perché se c’è c’è, e se non c’è non c’è. La vigilia, la sera, a cena, mentre gli altri, da Saronni a Contini, facevano piccole eccezioni alle regole, io mi attenni rigorosamente al riso in bianco e alla bistecca. L’arrivo era fissato a Padova. Respiravo aria di casa. Vinsi per distacco, un paio di minuti di vantaggio su Maurizio Fondriest, maglia iridata, campione del mondo in carica”.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+,...

La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella...

Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato...

"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito...

In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi...

La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record...

Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento...

Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo...

Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima...

Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di...

Il nuovo configuratore “YOUR LOOK A la Carte” diventa il braccio armato della tua immaginazione, anzi, direi che è e sarà il traduttore universale che ti permetterà di progettare il...

Ritorno alle origini per la settima edizione della Napoli Obliqua, con un meraviglioso percorso tra l'area del centro città Patrimonio Unesco, quello dell’area del Parco delle Colline Metropolitane e quello...

Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e...

Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su...

Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente performanti, gli effetti per i consumatori finali sono decisamente vantaggiosi....

I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington, hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve,...

Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo...

Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui...
Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR...
Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente...
di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy