Queste scarpe sono molto famose, viste che sono state tra le più fotografate durante l’ultimo Tour de France in cui hanno aiutato il giovane campione Tadej Pogacâr scortandolo fino alla vittoria finale. Il passo è stato breve e da prototipo sono diventate realtà, visto che DMT non aveva nella gamma una scarpa con allacciatura tradizionale. Mettete insieme la tomaia realizzata tramite Engineered Knit 3D e due lacci e avrete delle scarpe meravigliose!
Nate da un desiderio fino a diventare realtà
La storia le vuole nate da un desiderio, quello di Tadej, un desiderio tradotto velocemente in realtà dal reparto ricerca e sviluppo di DMT grazie ad idee chiare e ottime tecnologie già al servizio del marchio. In effetti, mettere insieme la rinomata tomaia knit 3D con i lacci è stata un’idea grandiosa che ha permesso a questa leggera e sfruttabile struttura di esprimersi al meglio.
Sensazione di avvolgimento totale, zero carichi di pressione
Le indossi e ti chiedi: ma sono mie da sempre queste scarpe? Questo è il modo migliore di cominciare un test, un long test on the road che può durare anche mesi prima di tirare le conclusioni giuste. Sarà che con le DMT KR1 il feeling è stato sempre eccellente ma reputo che con i lacci la tomaia riesca ad esprimete un comfort decisamente superiore. Il lacci passano in asole che scorrono internamente alla tomaia fino d arrivare alla suola rendendo l’allacciatura davvero “totale“. La linguetta poi contiene a scomparsa il fiocco ed il gioco è fatto con un’estetica da dieci e lode.
Spessore variabile, il segreto sta nel dosaggio del filato
La tomaia non è tutta uguale, questo sia chiaro. Gli spessori sono ben organizzati e lo schema viene stabilito per offrire un contenimento corretto e ottima traspirabilità. In punta e sui lati è possibile avvertire l’ingresso dell’aria nella scarpa, una ventilazione piacevole che vi accompagna dalla primavera fino all’autunno. La struttura a maglia sagoma benissimo tutta la parte intorno alla caviglia, un avvolgimento che ritraduce sempre in vero comfort. Una volta indossata, la scarpa calza comodissima e non si muove di un mm, merito dei lacci, della tomaia ma anche di alcune accortezze adottate nella zona del tallone. Qui, viene definita internamente una area con rilievi in silicone per evitare la scalzata a chi probabilmente deve fare i conti con un numero o un mezzo numero che non sono probabilmente suoi, possibilità che reputo remota ma tutto può capitare.
La suola è lo stesso prodotto che abbiamo testato sulle KR1, una suola anatomica realizzata in carbonio UDFAW 150 ed è in assoluto una delle più rigide che abbia mai provato pur riuscendo ad essere anche estremamente accogliente, soprattuto nella sua porzione anteriore. Non manca un validissimo supporto per l’arcata plantare, un supporto che si estende positivamente sul posizionamento del piede e sul lavoro che questo fa bene allineato al ginocchio.
Su strada il giallo è spettacolare e le prestazioni lasciano a bocca aperta
Sportive per antonomasia, le KR TDF fanno davvero sognare. Il richiamo colorato al Tour de France vinto e l’autografo di Tadej non lasciano dubbi per un messaggio che è più che chiaro. Si tratta di un prodotto eccellente, creato per un campione e nato per le corse. Aspettatevi dalle KR prestazioni super, non andrete assolutamente lontani dalla realtà. La traspirabilità è ai massimi livelli e arrivare a trovare la giusta allacciatura in termini di “tensionamento“ è facile come bere un bicchier d’acqua.
Diversamente da quanto sperimentato con altre scarpe con i lacci ma con una tomaia rigida e tradizionale, in questo caso il tensionamento e la relativa azione pressoria di lacci sul collo del piede viene facilitato dalla presenza della tomaia Knit 3d, una struttura misurata in ogni suo dettaglio, quindi in grado di offrire con spessori differenziati supporto e comfort in abbondanza. La suola presenta una bella presa d’aria anteriore e soprattuto un bel tacco “vero“ su cui poter fare affidamento mentre si sta in piedi.