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GIRO D'ITALIA. UNA LUNGA VOLATA VERSO ASTI. LIVE
di Giuseppe Figini | 23/10/2020 | 08:05

Dopo tanta montagna ecco una tappa con profilo liscio, che più liscio non si può, che va dalla Lombardia al Piemonte. La Morbegno-Asti è anche la frazione più lunga del Giro d’Italia n. 103 con i suoi km 253.

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E’ ancora la Valtellina, nella parte bassa, allo sbocco della laterale Val Gerola, alla ribalta con ritrovo e partenza fissati a Morbegno. La città, da sempre, per la sua collocazione geografica, è un importante centro di passaggi e relativi commerci soprattutto attraverso il Passo di San Marco, per le comunicazioni con le valli bergamasche e quindi il territorio della Repubblica di Venezia. Da qui passava la “via del sale” e il Passo San Marco ricorda anche, in tempi più recenti, motivi ciclistici. Ora la fiorente economia di Morbegno è assai sviluppata in diversi settori dell’industria e dei servizi ricordando anche prodotti tipici come il noto formaggio “bitto” prodotto nel territorio. La chiesa di S. Antonio e il Museo civico di storia naturale Valtellinese sono, fra vari altri, i motivi d’interesse specifico.

Sono nati a Morbegno Ezio Vanoni (1903-Roma 1956), economista e politico, più volte ministro e il suo coetaneo Pasquale Saraceno (1903-Roma 1991), economista, Francesco Gavazzi (1984), corridore tuttora in attività, professionista, dal 2007 e Roberto Gusmeroli (1987) che ha corso nella categoria maggiore per dieci stagioni.

A Morbegno, nel Giro del 1991, il grande Franco Ballerini ottenne la sua unica vittoria di tappa nella corsa rosa sconfiggendo la sua allergia al polline che ne condizionava il rendimento nella stagione di svolgimento. Morbegno è stata partenza di tappa, oltre che nel 1991, anche nel 2009 e nel 2011.

La corsa passa per Dubino e dalla sua frazione di Nuova Olonio, ultimi centri della provincia di Sondrio e giungere in quella di Como, passando il caratteristico ponte del Passo sul fiume Mera, ad arcate. Si è all’estremità settentrionale del lago di Como, nella zona della Riserva Naturale del Pian di Spagna, area umida con canneti con particolare habitat per flora e fauna. Si passa per Gera Lario, dove, favorito dalla particolare orografia, dal 1976 è operativo il Centro di Telespazio con la grande parabola che gestisce complessi sistemi di comunicazione. La corsa segue la litoranea occidentale del lago di Como, la Strada Regina, lungo quella che è definita la “sponda nobile” con panorami e motivi di peculiare bellezza. 

Si passa fra vari centri fra i quali Gravedona, con pregevoli edifici quali palazzo Gallio, la chiesa di S. Maria del Tiglio e quella dei Santi Gusmeo e Matteo. E’ qui nato Marco Lietti (1965), vincitore di una tappa al Tour 1991, uomo squadra. In costanza di bellissimo paesaggio si superano, fra altri, i centri di Pianello del Lario, Menaggio, al centro della sponda occidentale, in un panorama di grande suggestione e bellezza con la corona di monti imponenti sullo sfondo con tipiche case a portici bassi, gli eleganti edifici alberghieri e ville famose, a livello internazionale. Segue Sala Comacina, con visione, splendida, dell’Isola Comacina antistante e quindi Argegno, all’imbocco della Val d’Intelvi, frequentato in ogni stagione, con il settecentesco Santuario di S. Anna. E’ qui nato nel 1961 Roberto Dotti, iridato nel mezzofondo dilettanti al rullo di Domenico De Lillo nel 1985, a Bassano del Grappa. Sempre toccando varie località del lago si raggiunge Cernobbio, conosciuta località turistica internazionale e notissimo centro congressuale con Villa d’Este e Villa Erba in prima fila e quindi passare per il capoluogo di provincia, Como, città legata al ciclismo, al grande ciclismo, per il Giro di Lombardia, gara “monumento” che qui ha proposto episodi di rilievo internazionale.

Il capoluogo lariano sorge nella bellissima conca terminale del lago omonimo e nella sua importante storia ha proposto, nelle varie epoche, personalità di grande spicco come Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, i “maestri comacini”, corporazioni itineranti di vari artisti e maestri in molteplici settori dell’edilizia, la grande tradizione della seta e del movimento architettonico del “razionalismo”. Il Duomo, il Broletto, la Piazza Duomo, la basilica di San Fedele e quella di S. Abbondio sono i motivi di primo rilievo architettonico. La torre del Baradello, voluta dal Barbarossa, la spettacolare funicolare che la unisce alla cima di Brunate, il Tempio Voltiano che ricorda Alessandro Volta (1745-1827), chimico e fisico che realizzò la prima pila, è il suo più illustre cittadino, la splendida villa Olmo. Varie tappe sono qui terminate, l’ultima lo scorso anno con un finale combattuto che ricalcava quello del Giro di Lombardia e vittoria di Dario Cataldo. Prima si sono registrati i successi di Marco Cimatti nel 1937, Alfredo Pasotti in linea e Fausto Coppi a cronometro nel 1952, altra doppietta nel 1957 con Alessandro Fantini e Rik Van Steenbergen e, nel 1987 Paolo Rosola. Si percorre in salita la “Napoleona” per transitare nel quartiere di Camerlata, poi la zona del rifornimento fisso e quindi il passaggio da Fino Mornasco dove sono nati Augusto Introzzi (1913-1954), professionista per una quindicina di stagioni e il figlio Raffaele (1943-2015), tricolore nel mezzofondo dilettanti, quindi Bregnano, ultimo centro della provincia lariana. C’è la breve, brevissima digressione nella provincia di Varese, toccando l’importante centro di Saronno, comune di riferimento per la zona e crocevia di comunicazioni che propone il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli con opere pittoriche di Gaudenzio Ferrari e Bernardino Luini, dell’inizio 1500, la chiesa di San Francesco, monumento nazionale e altri edifici di pregio. E’ nota per il famoso, omonimo,  liquore con gusto di amaretto e varie altre attività in molteplici settori. E’ qui nato Emilio Colombo (1884-1947), giornalista e, a lungo, direttore della Gazzetta dello Sport e Giuditta Pasta, celebre cantante lirica del 19° secolo.

Si entra immediatamente in provincia di Milano per Lainate, industre centro con la storica villa Litta, appartenuta ai Borromeo, mentre per il ciclismo si ricorda quale sede dello squadrone della Brooklyn, marchio della Perfetti Dolciaria, negli anni 1970. Qui è nato Virgilio Salimbeni (1922-Seveso 2011), buon corridore professionista. Nel 1971 terminò qui la Ponte di Legno-Lainate, prima semitappa dell’ultima frazione vinta da Giacinto Santambrogio e poi partenza per la cronometro individuale con traguardo al Vigorelli di Milano, vinta da Ole Ritter e lo svedese Gosta Pettersson vincitore di quel Giro d’Italia. Si passa per Vanzago, nell’Oasi del Ticino, e dopo la Rotatoria del Parco Destriero, giungere ad Abbiategrasso, popoloso ed esteso comune con rilevanti costruzioni storiche in vari settori e sviluppato centro agricolo e industriale con tradizione ciclistica. E’ partita da qui lo scorso anno la tappa diretta Prato Nevoso vinta dal tedesco Maximilian Schachmann. Dopo il Ponte sul Ticino si è in provincia di Pavia con il traguardo volante posto a Vigevano, storica città della Lomellina con la bellissima Piazza Ducale, il Duomo e la Torre del Castello. Notevole è stata la sua attività nel settore calzaturiero.

Nativi di Vigevano sono il conte Alberto Bonacossa (1883-Milano 1953), sportivo, dirigente dello sport a livello internazionale e editore de La Gazzetta dello Sport la cui testata è nel patrimonio di famiglia, la grande attrice Eleonora Duse (1856-Pittsburgh 1924), Carlo Erba (1811-1888) fondatore dell’omonima industria farmaceutica, Giovanni Peroni (1848-1922), ingegnere che ha dato inizio al noto marchio di birra e Sergio Santimaria (1957), vincitore di due tappe al Giro e della Gran Fondo Milano-Roma del 1979. Le due tappe con traguardo a Vigevano sono state vinte dallo svizzero Robert Dill Bundi nel 1982 e da Mario Cipollini nel 1992. 

L’itinerario s’indirizza verso Mortara, importante centro della Lomellina, piattissima pianura, con costruzioni tipiche, fiorente agricoltura, riso in primo piano, tradizioni e il noto “salame d’oca”, specialità locale.

Luigi Mangiagalli (1850-1928) è stato un ginecologo, politico e accademico e pure sindaco di Milano dove promosse l’Università degli Studi di cui fu il primo rettore. E’ qui nato nel 1938 anche Tommaso De Prà, solido professionista per diverse stagioni vincitore di tappe in vari Giri fra cui il Tour dove rivestì pure la maglia gialla, seppure per un solo giorno così come Carlo Zorzoli (1933-2017), altro professionista locale.

Dopo il secondo rifornimento fisso si passa per le località di Castello d’Agogna, Candia Lomellina, con una variazione dell’ultima ora per un ponte crollato sul Sesia che determina un allungamento di percorso di circa km. 5 e che porta pertanto la lunghezza totale della tappa a km. 258 e proporre una breve escursione in provincia di Vercelli, nel territorio di Caresana, già in Piemonte. Si va nella provincia d’Alessandria, avvicinando la zona storica del Monferrato passando per Villanova Monferrato, prima d’incontrare il suo centro più importante, Casale Monferrato. E’ città di lunga storia con edifici, religiosi e civili, di notevole rilievo e varie epoche. E’ zona ricca di vigneti con pregiati vini, produzione di dolciumi, tipica gastronomia e varie attività diversificate con produzioni specialistiche, come la refrigerazione industriale, che la indicano come “capitale del freddo”. Diversi sono i personaggi di vari settori qui nati.

Agli albori del calcio in Italia Casale faceva parte, con i suoi calciatori in maglia nero- stellata, del famoso “quadrilatero” piemontese con Vercelli, Novara e Alessandria.

Qui nel 1962 l’arrivo di una tappa del Giro salutò il successo del poliedrico Armando Pellegrini.  

La tappa, tocca Vignale Monferrato e prosegue per Fubine Monferrato, dove è nato Luigi Longo, politico segretario generale del PCI (1900-Roma 1980), quindi Felizzano e raggiungere Masio, piacevole località dove è nato Eliso Rivera (1865-1936), uno dei fondatori de La Gazzetta dello Sport con Eugenio Camillo Costamagna e pure Urbano Cairo, presidente di RCS MediaGroup, del Torino Calcio e altre importanti realtà, è sentimentalmente legato a Masio, suo luogo di nascita. E’ qui posto il 2^ traguardo volante.

 

Si entra infine in provincia di Asti per Rocchetta Tanaro, nell’Alto Monferrato, sulle sponde del Tanaro, quindi Castello di Annone e Quarto Inferiore, già frazione di Asti, dove la lunga tappa termina.

La storica città è distinta dal rosso dei mattoni e dal giallo del tufo che delle sue del nucleo costitutivo, con molteplici torri, del periodo medievale. La collegiata romanico-gotica di San Secondo che conserva le reliquie del patrono cittadino, la Cattedrale di S. Maria Assunta, importante esempio del gotico piemontese, la medievale Rotonda di S. Pietro, la chiesa di Viatosto, distinguono, con altre, la sua architettura monumentale religiosa. Per il versante civile si propongono in evidenza Palazzo Catena, Palazzo Zoya, il Palazzo del Podestà, le molteplici torri, la bella e centrale Via Alfieri. Il Palio di Asti è una tradizionale e sempre seguita manifestazione con cavalli montati “a pelo”, senza sella.

Punto distintivo e qualificante di Asti è l’enogastronomia, eccellenza del territorio, con l’Asti Spumante DOCG, dolce e secco, famoso in tutto il mondo con vini rossi – Barbera, Dolcetto, Grignolino, Freisa e Ruchè – prodotti di specifico pregio che si accompagnano alle diversificate e gustose proposte della cucina piemontese.

Sono nativi di Asti Vittorio Alfieri (1749-Firenze 1803), drammaturgo e poeta, Paolo Conte (1937), avvocato e raffinato musicista, Paolo, Giorgio Faletti (1950-Torino 2014), poliedrico artista e scrittore mentre per il ciclismo è di rilievo Giovanni Gerbi (1885-1955), il “Diavolo Rosso”, storico pioniere delle due ruote.

I precedenti vincitori di tappa del Giro ad Asti sono Giuseppe Olmo nel 1935, il belga Rik Van Looy nel 1960, Vito Taccone 1963 e Alessandro Petacchi nel 2003.

 

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