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LE STORIE DEL FIGIO. FONTANINI E IL CICLISMO A CAMAIORE
di Giuseppe Figini | 24/05/2019 | 07:50

Il nome di Giovanni Fontanini, il dottor Giovanni Fontanini di Camaiore è conosciuto nel ciclismo professionistico soprattutto fra gli addetti ai lavori per la oramai lunga attività, nonostante l’aspetto tuttora assai giovanile, con i vivacissimi occhi azzurri, che non fa (quasi….) trasparire i suoi sessantasette anni. Giovanni Fontanini, da più di una trentina d’anni, opera attivamente, in varie forme, nel Gran Premio Città di Camaiore e nell’Associazione Organizzatori Corse Ciclistiche – l’A.O.C.C.

Ora, da qualche anno, quando si annuncia già la primavera, è il primo riferimento operativo in loco per l’oramai classica partenza e di tutte le operazioni connesse della Tirreno-Adriatico, gara a tappe organizzata da RCS Sport di rilevante valenza e qualificata partecipazione internazionale che ha in Camaiore, piacevolissima e ospitale cittadina nel cuore della splendida ambientazione della Versilia, fra mare, monti e attrattive di peculiare richiamo e bellezza in vari ambiti, apprezzati a livello internazionale, la base di partenza. L’avvio della Tirreno-Adriatico ha, in un certo senso, preso il posto, dal 2015, del blasonato G.P. Città di Camaiore.

Nella sua qualità di funzionario del settore cultura-turismo e sport del comune di Camaiore, Fontanini aveva raccolto l’eredità del Gran Premio Città di Camaiore fondato dall'A.S. Camaiore con la sua prima edizione per dilettanti in calendario dal 1949 al 1965. Con l’anno successivo il G.P. approda alla categoria professionisti, con la titolarità donata poi, nel 1989, a un Comitato Organizzatore presieduto da una figura di riferimento come Giuseppe Rosi e quindi, nel 1999, titolarità assunta in pieno dal Comune, già principale sponsor della manifestazione con un albo d’oro di notevole prestigio. Gli ultimi tre vincitori della gara in linea del G.P. Città di Camaiore rispondono ai nomi di Esteban Chaves (2012), Peter Sagan (2013) e Diego Ulissi (2014), così, tanto per dire. Accanto al momento sportivo Camaiore ha sempre proposto, in abbinata, vari eventi, manifestazioni, premiazioni di rilievo legati alla cultura ciclistica del territorio.

Però, c’è un però, poiché la strutturazione del calendario internazionale intervenuta con l’avvento del Pro Tour prima, poi trasformato in World Tour, aveva sempre più ristretto e compresso gli spazi di partecipazione di molte formazioni di livello internazionale. La formulazione del calendario internazionale non garantiva più adeguata partecipazione di livello nella tradizionale data d’effettuazione, ossia la prima metà d’agosto, con il percorso che dopo una prima parte sulla costa del mare, sempre affollato di bagnanti che applaudivano il passaggio della corsa, s’indirizzava all’interno. Qui era proposto un circuito con vari passaggio sul monte Pitoro e sull’immediatamente seguente “risciacquo” di  Montemagno prima della discesa e dei passaggi sul traguardo nell’abitato di Camaiore. Il tracciato del circuito si snodava in piacevole e caratteristica ambientazione collinare, soprattutto fra gli uliveti, e ospitava folte frotte di spettatori, la gran parte in bicicletta che, grazie anche al periodo delle vacanze, si gustavano e “degustavano”, letteralmente, sempre disciplinatamente comunque, con molteplici “fan club” dei protagonisti in gara, i vari passaggi dei corridori oltre a composite e succulenti merende che assomigliavano – e di molto – a lauti banchetti di varie specialità e intonazioni della cucina territoriale italiana.

Camaiore e Laigueglia - che lo è ancora - erano le due uniche corse italiane la cui organizzazione fa capo direttamente all’amministrazione comunale, fatto che comporta adempimenti formali, iter burocratici, modalità d’acquisizione dei servizi necessari alla corsa e vari altri passaggi che devono seguire una precisa e circostanziata regolamentazione di legge che, per solito, allunga i tempi di realizzazione.

Accanto e con Giovanni Fontanini ha lungamente operato, in affiatato tandem, Bruno Bianchini, grande e discreto appassionato di ciclismo, di qualche anno meno giovane, catalizzatore e riferimento di molti collaboratori della zona. A proposito di zona è da ricordare che per molti anni la direzione di corsa del G.P. Città di Camaiore è stata assolta da Giacomo Fini, versiliese della vicina Seravezza, già valido corridore professionista e poi, per molti anni, nello staff di direzione corsa del Giro d’Italia e delle altre corse rosa. Era in abbinata al suo grande amico, il monzese Giorgio Albani, professionista, direttore sportivo di primo piano, con il quale Giacomo Fini ha operato a lungo nelle corse di RCS Sport e anche in diverse edizioni del G.P. Città di Camaiore. Pure Carmine Castellano, il loro “capo-amico”, è stato varie volte con loro al G.P. Città di Camaiore.

In proprio Giovanni Fontanini è stato presidente dell’A.O.C.C. dal 2009 al 2014, anno in cui è stato rieletto presidente il romano Franco Costantino. Fontanini, dopo essere stato attivo componente del Consiglio Direttivo A.O.C.C., è succeduto nella carica di presidente a Franco Costantino che aveva rilevato Mauro Vegni, l’attuale direttore del Giro d’Italia e delle altre corse RCS Sport. Fontanini è legato da lunga e duratura amicizia con Mauro Vegni. Da puntualizzare, in proposito, che – comunque - Giovanni Fontanini è molto paziente… - Sul piano operativo Fontanini, in accordo con i convincimenti di Vegni, ha portato, negli anni d’inizio 2000, alla strutturazione giuridica richiesta dalle normative vigenti in argomento per la configurazione, richiesta dalle leggi dello stato in materia, dell’Associazione Organizzatori Corse Ciclistiche. Ha messo in campo le sue esperienze e grazie all’apporto di figure professionali amiche, “no profit” nel senso che operavano per pura amicizia, senza emissione di parcelle, particolare non trascurabile. E’ stato un obiettivo non facile da raggiungere stante spiccate tendenze individuali e individualistiche sovente presenti nel settore. Fontanini, con assidua opera di convincimento, pazienza, disponibilità personale, ha favorito, grazie anche al suo carattere di sapiente e paziente mediazione, i ragionamenti e le azioni che favorissero il “noi” rispetto all’”io”, riuscendovi, nonostante qualche immancabile eccezione. I margini e gli spazi di manovra, anche a causa del panorama internazionale del ciclismo che agiva lungo direttrici e criteri diversi rispetto a quelli tradizionali classici, erano sempre più condizionati da motivazioni non propriamente sportive con il fattore economico diventato preponderante con esigenze e ambienti diversi fra organizzazioni professionistiche e altre, improntate soprattutto alla passione. E Camaiore, con Fontanini e Bianchini alla regia, era – e lo è ancora per certi versi – l’ospitale centro con condizioni d’assoluta convenienza per molte riunioni dell’A.O.C.C.

L’esigenza di conciliare l’investimento al miglior ritorno economico dello stesso per il bilancio comunale ha condotto poi la municipalità di Camaiore a riconsiderare l’effettuazione del Gran Premio singolo scegliendo di legare e trasformare la corsa di casa. E’ stata così inserita in una programmazione pluriennale legata alla Tirreno-Adriatico di RCS Sport. Una scelta di marketing territoriale, come si usa dire, che è di piena soddisfazione delle due parti, considerati i riscontri positivi di questi anni.

E in tutto questo il ruolo, volutamente defilato per funzione, formazione e scelta di Giovanni Fontanini è certamente rilevante e assolto con consapevole equilibrio d’esperienza e passione per le due ruote, visto anche quale mezzo di promozione turistica del territorio.




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