In occasione del Tour of the Alps abbiamo potuto ammirare paesaggi da favola e percorrere strade ideali per chi ama viaggiare in bicicletta. Scopriamo in tre puntate quanto il Trentino può offrire per gli appassionati di ciclismo, in tutte le sue forme.
Ce n'è davvero per tutti i gusti in Trentino, territorio all’avanguardia per le due ruote in grado di offrire, come poche altre aree in Europa, percorsi di ogni tipo per ciclisti, cicloturisti, ciclo-escursionisti e mountain bikers. Undici piste ciclabili che collegano le Dolomiti al Garda, avvicinando i meravigliosi ambienti naturali delle vallate più interne ai paesaggi coltivati della Valle dell’Adige. Ma anche 23 salite da mito, che permettono di “scalare” leggendari passi alpini, raggiungendo i luoghi dove è stata scritta la storia del ciclismo. E poi decine di chilometri di percorsi per cross country e downhill.
Grazie alla lungimiranza dell’amministrazione provinciale, che da 20 anni investe nel settore, oggi la rete di piste ciclabili si snoda attraverso le zone più importanti e paesaggisticamente più belle del Trentino. Più di 430 km di percorsi asfaltati e ben segnalati collegano i ghiacciai dell’Ortles-Cevedale ai meleti della Val di Non, la Valsugana con la provincia di Vicenza; ampie carreggiate riservate seguono la Sarca e il Chiese, il Brenta e l’Avisio, il Noce e il Cismon, conducendo i ciclisti a scoprire, al dolce ritmo delle due ruote, scorci ignoti alle auto e spesso anche ai residenti. Spina dorsale degli 11 percorsi che corrono lungo le valli (Fiemme e Fassa, Primiero, Valsugana, Val di Sole, Alta Val di Non, Rendena-Giudicarie Centrali, Valle del Chiese, Garda Trentino-Basso Sarca, Valle dei Laghi, Ledro e Concei), è la più lunga ciclabile del Trentino, quasi 100 km che collegano Bolzano alla Pianura Padana lungo l’asta dell’Adige. Le piste ciclabili, uniformi per copertura e dotate di specifica cartellonistica informativa e tracce GPS scaricabili sul cellulare, sono in molti casi adatte anche alle famiglie o a chi ama solo la discesa grazie ai servizi “bici bus” e “bici + treno”: sfruttando la ferrovia Trento Malé e appositi pullman di Trentino Trasporti, è infatti possibile farsi trasportare fino a Peio (o al Passo del Tonale, in Alta Val di Sole) e a Carisolo (o a Madonna di Campiglio, in Val Rendena) sfrecciando poi senza fatica per tornare al punto di partenza, o al contrario scegliere il trenino della Valsugana per rientrare a Pergine, Levico, Trento.
Completano un’offerta davvero family friendly i 19 bici grill, strutture distribuite lungo i percorsi che offrono ristoro, servizi igienici e un collegamento con la rete stradale automobilistica, insieme al noleggio di bici ed e-bike, presente nelle principali località turistiche del territorio provinciale. In particolare, le biciclette a pedalata assistita, disponibili anche in versione MTB, rendono accessibili a tutti anche le piste ciclabili più impegnative, che fino a ieri erano riservate solo ai ciclisti più allenati.
Proprio agli sportivi più arditi sono invece riservate le 23 Grandi Salite del Trentino in bicicletta individuate in corrispondenza di altrettanti percorsi o personaggi epici del ciclismo: tra loro, la Trento-Monte Bondone, celebrata a partire dalla leggendaria tappa del Giro d'Italia del 1956 stravinta da Charly Gaul, la salita dei Campionissimi, dedicata alla terra dei Moser e di Gilberto Simoni, il mitico Menadòr, dalla Valsugana agli Altipiani Cimbri, e i numerosi passi dolomitici (Pordoi, Rolle), entrati nella storia del ciclismo in quanto arrivi di tappa del Giro d’Italia. Centinaia di metri di dislivello e pendenze elevate decisamente non per tutti i pedali, ove ripercorrere le strade che hanno lasciato una traccia nella storia del ciclismo: il Trentino su due ruote è anche questo e, da qualche anno, le salite sono dotate di una apposita segnaletica in loco, che fornisce informazioni sulle caratteristiche del percorso, e di una app dedicata.
foto Ronny Kiaulehn / Trentino Sviluppo S.p.A