Sono anni che veniamo letteralmente investiti da novità che promettono di cambiare definitivamente la bici. Dapprima sono stati i materiali, basti pensare al composito e agli evidenti vantaggi che ha portato per la realizzazione di telai sempre più robusti e leggeri, poi sono arrivati i cambi elettronici, strumenti che hanno dato una bella spolverata a questo vecchio mezzo che amiamo tanto. Però, a conti fatti, la bicicletta da strada è ancora la stessa di sempre, sbaglio? Oggi HiRide ha in mano le carte giuste per cambiare la storia e far in modo che il ciclista da strada possa vivere lo stesso senso di rinnovamento che da anni coinvolge la mtb.
Avete presente la sospensione elettronica intelligente chiamata ESAS (Endurance Smart Adaptive Suspension)? Avete capito bene, parlo proprio di sospensioni per bici da strada, anche perché dieci giorni fa non si parlava d’altro durante le telecronache del Tour de France.
Si tratta della sospensione posteriore montata sulle Pinarello K10S Disc utilizzate dai corridori SKY, l’arma in più per il team per sbaragliare la concorrenza. Che ci siano riusciti o no, poco importa, anche perché tutti gli atleti hanno optato per questa soluzione dopo i vari test effettuati, test in cui i dati hanno promosso a pieni voti questa moderna tecnologia. Dati alla mano, anche se SKY mantiene la segretezza dei numeri, in uscita dai tratti di pavé la velocità di chi era equipaggiato con queste bici era nettamente superiore a quella di chi ne era sprovvisto…
La sospensione di cui parliamo nasce da HiRide, una giovanissima azienda milanese nata da e-Novia, una realtà che incorpora e sostiene un pool strategico di start-up che sviluppano tecnologie in diversi settori. Credetemi, basta mettere un piede negli uffici di questi ragazzi per capire che il futuro è già arrivato, e per toccarlo con mano in brevissimo tempo basterà solo dare loro fiducia per mescolare un po’ le carte in tavola. Il kit, lo stesso che abbiamo provato per voi, comprende una sospensione posteriore (elastomero + parte idraulica + gestione elettronica) e una Control Unit (Smart Battery Pack), niente altro che il cervello del sistema che si posiziona all’interno del tubo verticale.
Chiude il cerchio l’interfaccia per avviare il sistema e scegliere le modalità di funzionamento della sospensione che viene alloggiata sul tubo obliquo. Il sistema pesa solo 320gr e una volta in marcia, è in grado di adattarsi mediante una sofisticata elaborazione delle vibrazioni rilevate dai sensori, favorendo un comfort sconosciuto fino ad ora su una comune bici da strada. L’elastomero viene prodotto in tre mescole differenti, tre versioni diverse che corrispondono ad altrettante fasce di peso del ciclista e testate per offrire sempre la migliore risposta in strada.
Ovviamente il pacchetto è personalizzabile ed è possibile intervenire sulle modalità di funzionamento in una maniera semplice utilizzando l’apposita schermata configurabile sul device Garmin tramite IQ Connect (presto ci sarà anche una App). Le funzioni sono tre: Manual, Tourism e Automatic, tutte facilmente azionabilidal tasto posto sull’interfaccia (per capire quale modalità avete inserito dovrete vedere il colore della luce led).
Non cascate nell’errore comune di pensare che la sospensione vi toglierà gran parte della potenza espressa sui pedali, lo sbaglio sarebbe madornale. La sospensione è il ponte tra il carro e il tubo verticale e non toglie rigidezza al comparto durante la pedalata perché il sistema lavora solo in funzione delle sollecitazioni derivanti dal terreno e mai da quelle prodotte dal ciclista (questo è il vero nodo del sistema), comprendendo anche lo stile di guida dell’utente. Questo modo di concepire le sospensioni deriva direttamente dal mondo dell’automotive, in particolare modo da quello delle moto.
In poche parole, ESAS rende performante un telaio da strada filtrando bene gli scossoni tipici dei terreni irregolari e soprattutto, detto pane al pane e vino al vino, fa in modo che la ruota si stacchi da terra il minimo possibile mantenendo una trazione incredibile. Il confronto è stato imbarazzante: prima ho percorso un tratto di sentiero irregolare con il sistema bloccato e poi lo ho rifatto con il sistema in modalità «automatic». La risposta del retrotreno è diventata precisa con sobbalzi ridotti drasticamente e pensare che l’escursione della sospensione è di soli 1,1cm. Infine, è impossibile non apprezzare il ritorno alla rigidità della sospensione una volta che il manto stradale è tornato liscio, spettacolare e istantaneo! Indubbiamente, i vantaggi prestazionali si traducono immediatamente in un grande comfort, una sensazione piacevole per la schiena e tutto l’apparato muscolo scheletrico. Questo sistema spalanca definitivamente le porte del futuro a mezzi decisamente moderni, sia per il mondo strada che per quello gravel.
Durante la prova, ho potuto pedalare su due bici identiche ma allestite con pneumatici differenti. Una montava Continental GP4000 da 28mm mentre la seconda i Pirelli Cinturato da 25mm. La prova è stata ottima con entrambe le misure, dimostrando che sia con sezioni più stradali che con quelle più adatte ad una gravel il pacchetto di HiRide aggiunge una corposa dose di feeling. Una parola va spesa per il telaio: la struttura è tutto sommato tradizionale e sfrutta la naturale elasticità del carbonio per consentire al carro di flettere favorendo il lavoro della sospensione.
Come esperti del settore, siamo certi che HiRide sia già un sistema completo e competitivo al 100% e sarebbe riduttivo affiancarlo solo al settore endurance. La mia aspettativa, viste le sue enormi potenzialità, mi porta a pensare che il sistema HiRide sarà a bordo delle future bici aero con vantaggi incredibili in termini di comfort e guidabilità. Giusto per la cronaca, HiRide ha già pronta la sospensione anteriore, il tassello definitivo per rendere il kit completo sotto tutti gli aspetti.
Su strada si avverte subito che la gestione elettronica è più veloce del pensiero conil mono che si aziona da solo come deciso dagli algoritmi ancora prima che il Garmin possa segnalarti il suo ingaggio. Tutto questo porta ad un feeling istantaneo che mi ha fatto rivedere come superati o forse solo limitati gli altri sistemi ammortizzanti impiegati sulle bici da strada. HiRide porta innovazione nel nostro settore, un cambiamento che partirà in sordina e che sarà difficile arginare, del resto, la vera rivoluzione «elettrica» può partire solo ed esclusivamente da qui.