La seconda volta si dice che sia più difficile della prima. C'è da confermare quel che di buono si è lasciato intravedere all'esordio, quando l'entusiasmo ha dato la benzina in più per accelerare. In Carrera, però, la seconda edizione della Granfondo Squali è qualcosa che va oltre il risultato.
Perché "è lo spirito dell'iniziativa che fa parte del nostro stile", spiega Simone Boifava, responsabile operativo di Carrera. Il marchio bresciano, con sede a Ponte San Marco di Calcinato, quest'anno è in abbinamento anche alla stessa denominazione dell'iniziativa. "La scorsa edizione ci ha visto già impegnati nella sponsorizzazione, oggi anche a livello di visibilità abbiamo un ruolo ancor più evidente in questa Granfondo Squali Carrera", dice Boifava, 32 anni e 7mila chilometri l'anno da amatore. "Del resto, il nostro impegno è rivolto sia al mondo racing altamente performante che ai clienti che cercano prestazioni da salita, ma anche più semplicemente agli amatori".
Carrera, di suo, sa di poter puntare sul nome di un brand che evoca suggestioni e una storia iniziata nel 1990. "Il ciclista che si rivolge a noi è colui che conosce il valore del nostro nome, ma anche quello che cerca il semplice riscontro racing. Esportiamo il 70 per cento della nostra produzione, in tutto il mondo".
E a Cattolica per la Granfondo Squali Carrera sono arrivati proprio dal Sol Levante, dal Canada e dall'Australia. "Questa è una manifestazione che sposa il nostro stile e che permettere di vivere la bicicletta a 360 gradi. La bicicletta come stile di vita, insomma. Tanti amatori, tanti ragazzi. Come la storia di Davide Boifava insegna, con la costante ricerca di giovani da lanciare".
Stefano Arosio