Gino Bartali diventerà cittadino onorario di Israele. La notizia arriva dallo Yad Vashem, il Museo della Shoà di Gerusalemme, che ha confermato l’anticipazione del sito “Pagine ebraiche”. La nomina - dice il portavoce di Yad Vashem, Simmy Allen - avverrà in una cerimonia prevista mercoledì 2 maggio, due giorni prima della partenza del Giro d’Italia proprio da Gerusalemme. Bartali era già stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” nel 2013: nella sua bici durante gli allenamenti trasportava documenti d’identità che contribuirono alla salvezza di 800 ebrei durante l’occupazione nazista in Italia.
Un uomo solo al comando, e stavolta non è “quello là”, Fausto Coppi, ma Gino Bartali, Ginettaccio, l’Uomo di ferro. Il primo del Giro d’Italia ad arrivare in Israele, il primo del Giro d’Italia ad arrivare in Israele e a rimanerci, per sempre. Gino il pio, Gino il giusto, Gino il toscanaccio, Gino “tutto sbagliato, tutto da rifare”, Gino “il bene si fa, ma non si dice”, Gino “quel naso triste come una salita” ma anche “quel naso allegro da italiano in gita”. Gino che aveva vinto tre Giri e due Tour, e cento altre corse. Gino che carburava lentamente, ma che poi non avrebbe più smesso di pedalare. Gino che fumava le nazionali, Gino che beveva Chianti, Gino che quando cominciava a raccontare non la finiva più, Gino che era il primo ad alzarsi e l’ultimo ad andare a letto, Gino che digeriva anche i sassi, Gino che aveva una memoria inossidabile, Gino che si era così immedesimato con il Giro d’Italia da diventare il Gino d’Italia (o il Giro Bartali), Gino che stava al ciclismo come Giuseppe Garibaldi all’Italia, Gino il terziario carmelitano nella Chiesa di San Paolino a Firenze.
La doppia onorificenza (Giusto tra le nazioni e cittadinanza onoraria) è un privilegio molto raro. “La legge sui ‘Giusti tra le nazioni’ - spiega Allen - consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti”. La procedura è speciale: l’ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, 11 anni fa. La cerimonia - organizzata secondo Allen insieme con l'Ambasciata italiana in Israele - vedrà anche l’esibizione di alcuni corridori che parteciperanno al Giro d’Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma.
Ne sarebbe stato contento Gino? Certo avrebbe sbuffato, brontolato, mugugnato. E poi avrebbe polemizzato, criticato, tuonato. E poi avrebbe anche tossito, gracchiato, muggito. E poi avrebbe spiegato, dichiarato, stabilito. E poi improvvisamente avrebbe chiesto: ma chi paga il biglietto dell’aereo? E poi forse sarebbe stato anche dalla parte dei palestinesi. E poi forse, una volta là, sarebbe andato in fuga nella Striscia di Gaza (lui che era già stato a “Striscia la notizia”) per fermare la guerra. Ma almeno stavolta, sotto sotto, in fondo in fondo, Gino ne sarebbe stato contento. Se non altro, per una volta, per un’altra volta, davanti a “quello là”.
Marco Pastonesi