Come si pulisce una catena? Così: “1) Rimuovi la catena (fa’ attenzione a non rovinare le piastrine. Hai fatto pratica su un vecchio pezzo di catena di bicicletta per questo, giusto?). 2) Infilala in una grande bottiglia di plastica (pulita, vuota, senza nulla dentro, sciocco). 3) Aggiungi un solvente tipo acquaragia o un semplice sgrassatore e rimetti il tappo. 4) Agita vigorosamente. Quanto vigorosamente? Be’, da far abbaiare il tuo ipotetico cane…”.
Come si pedala in condizioni di umidità? Così: “1) Abbassa un pochino la pressione delle gomme… 2) La situazione più pericolosa si verifica quando una pioggerellina sottile comincia a cadere sulla pavimentazione asciutta, perché l’acqua si mescola con l’olio residuo depositato sul manto stradale, che diventa scivolosissimo… 3) Se la temperatura scende sotto lo zero sta’ attento al cosiddetto ghiaccio nero, che si forma prima su ponti e cavalcavia. 4) Le grate metalliche, i tombini e le strisce bianche segnaletiche sono pericolosi quanto il ghiaccio nero, e con la poggia diventano vere e proprie piste di pattinaggio. 5) La pioggia può appannarti gli occhiali e renderli inutilizzabili… 6) Se sai che pioverà scegli indumenti di colori scuri… se ti vesti di bianco sembrerai nudo. 7) Se il cielo è nuvoloso portati dietro una mantella in pvc. La puoi infilare nella tasca della maglietta o in un porta borraccia”.
Come fai a capire se tuo figlio è pronto a essere trasportato in bici? Così: “1) Metti il bambino seduto sul pavimento. 2) Avvicinati. 3) Spingilo con delicatezza. 4) Se il piccolo resta seduto ben dritto e ride divertito, vuol dire che è pronto. 5) Se cade e comincia a piangere, aspetta un paio di settimane e ripeti l’operazione”.
Eben Weiss è uno dei blogger di bici (bikesnobnyc) più conosciuti e letti al mondo. Newyorkese, addosso tutta la frenesia del ciclismo metropolitano fra necessità e tendenze, mode e urgenze, comandamenti e stravaganze, ha scritto il “Manuale del perfetto ciclista” (Bur Rizzoli, 248 pagine, 19 euro) con il suo stile chiaro e dinamico, leggero e aggressivo, asciutto anche sotto la pioggia, ironico soprattutto in caso di guai, e capace di dare i numeri non solo quando si elencano le fasi di un’azione o di un’operazione. Il sottotitolo recita “guida universale alla bicicletta: come sceglierla, curarla, usarla, e soprattutto amarla”. Dalle gonne e bici da donna ai supporti per bici da interno; dal kit degli attrezzi a come scegliere un negozio di biciclette; dalle responsabilità del ciclista all’impatto finanziario del ciclismo agonistico.
Guida – si sa – è anagramma di Giuda: ha il tradimento nel suo dna. Ma se siete pronti a farvi dare non solo del tu ma perfino dello sciocco, se siete disposti ad ascoltare alcuni consigli prevedibili prima di essere folgorati da una dritta ignota, se siete umilmente consapevoli che non si finisce mai di imparare, questo manuale vi sorriderà.
Allora potrete anche scoprire che il cappellino “dura in eterno ed entra anche sotto il casco… E’ utile pure per nascondere i capelli appiattiti dal casco nel momento in cui entri in un bar”, che le “alleycat” erano “gare per i cosiddetti ‘bike messanger’ – ovvero i pony express a pedali -, pensate per replicare le loro condizioni di lavoro”, che “le granfondo brandizzate sono una fonte sicura di entrate per ciclisti professionisti in pensione, invece di limitarsi ad aprire negozi di biciclette, fare gli allenatori privati o i commentatori di soporifere telecronache del Tour de France”, che “il ‘commuting’ è il tipo di ciclismo che pratica un ‘commuter’, cioè un ciclista che usa la sua bici per spostamenti pendolari”. E magari vi accorgerete di leggere solo per il gusto di leggere Eben Weiss, come se si occupasse non di telai e manubri, ma di trattori o sottobicchieri.
Marco Pastonesi