Chi dichiarò “il Tour ideale sarebbe un Tour in cui solo un corridore riesce a completare la corsa”? Chi sentenziò “mi spiace, Raymond, arriverai secondo ancora una volta”? Chi confidò “da belga, posso dire che vincere il Fiandre per la prima volta è molto più importante che indossare la maglia gialla al Tour”?
E’ uno zibaldone, un’antologia, un greatest hits. E’ un testo di storia, geografia e scienze. E’ la “Ciclopedia” dell’inglese Robert Dineen (Il Castello, 192 pagine, 18 euro), la prima guida infografica al ciclismo: cifre e dati, note e notizie, regole e statistiche, materiale da archivio e da biblioteca, a pallini, a pillole, a flash.
Qual è stato il Tour descritto come il più duro della storia? Qual è stata la tappa considerata come la più estenuante? E chi è stato il vincitore di quel Tour e anche di quella tappa?
Non solo Tour de France ma di tutto e di tutti: uomini e donne, Coppi e Merckx, Giro d’Italia e Giro di Lombardia, Mondiali e Olimpiadi, eroi tragici e giri loschi, premi bizzarri e vittorie risicate, superstizioni e montepremi, Alfonsina Strada e Jeannie Longo, Strava e Twitter, guida alle taglie e picchi di velocità.
Come spiegò Floyd Landis i suoi livelli esageratamente elevati di testosterone dopo la diciassettesima tappa del Tour del 2006?
L’infografica è quel modo di dare notizie e informazioni attraverso un insieme di disegni elaborati al computer, entrato nell’uso dei giornali, quotidiani e periodici, fin dagli anni Novanta. E’ uno stile che cattura l’attenzione del lettore, perché sembra semplificarne la lettura. “Ciclopedia” diventa così, soprattutto in questi giorni gialli e a pois, un compagno da salotto, da studio, da scrivania, per chiarire, per scoprire, anche per misurarsi e scommettere.
Chi, sul podio dei Campi Elisi, disse “già, è una lotteria… a volte i sogni si avverano. La mia anziana madre, laggiù, suo figlio ha appena vinto il Tour de France… Grazie ancora. Buon viaggio. E non ubriacatevi troppo”?
(Le risposte: Henri Desgrange, Jacques Anquetil sul letto di morte a Poulidor, Johan Museeuw; 1926, la decima, Bayonne-Luchon di 326 km con Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde, il belga Lucien Buysse; Landis disse di essersi ubriacato di whisky dopo una estenuante giornata in montagna; Bradley Wiggins nel 2012)
Marco Pastonesi