Sono passati circa 1500 km da quando ho montato i copertoni Vittoria Corsa Competition da 25 mm sulle ruote Vision Metron 40 e devo ammettere che in merito c’è già molto da dire.
Vorrei partire con una schietta affermazione, il grafene ha aggiunto alla mescola di Vittoria un qualcosa di veramente unico e ciò si capisce subito, soprattutto se sono ancora fresche le sensazioni dei vecchi Corsa o quelle derivanti dall’utilizzo di qualsiasi altro copertoncino.
Il grafene è un materiale rivoluzionario e nella sua forma più pura chiamata pristine diventa parte essenziale della mescola accrescendone a tutto tondo ogni singola potenzialità.
Doti come la comodità e l’elasticità dello pneumatico sono da riferimento, tanto che si potrebbe anche sospettare di avere montati dei tubolari. Per quanto riguarda la trazione, la velocità e il grip in generale, trovo che qui risieda il vero successo. In questi chilometri ho affrontato percorsi montani ricchi di curve, spesso bagnate e la confidenza è stata fin da subito altissima con percorrenza di curva veloce e sicura. La sezione da 25 mm aiuta, questo è vero, ma le 4 mescole si traducono in un rapporto più sincero e comunicativo con la strada. Il battistrada promette di durare più a lungo, soprattutto nella parte centrale. Quello che si può però notare è che dopo questi 1500 km i Vittoria Corsa Competition sono rimasti del tutto inalterati, nonostante le strade affrontate non siano il massimo. Come coperture destinate alle competizioni si posizionano tra le prime della classe, merito di caratteristiche di prestigio e dell’innovazione portata dal grafene. Per quanto riguarda il peso, i 240 grammi per 25 mm sono un valore del tutto allineato a quelli della concorrenza, che però ricordo, non ha il grafene.
La carcassa in Corespun K (mix tra fili di cotone e Kevlar®), ottimizzata per migliorare la protezione laterale e scongiurare le forature, consente un’ invidiabile morbidezza che si traduce in un confort di marcia esemplare. Nelle curve veloci si comportano come delle “gomme da tempo” e forniscono un appoggio sempre sincero, anche se sono sicuro che alla lunga la resistenza sarà uno dei fattori che stupiranno di più. Al tatto il battistrada ha una consistenza unica, molto lontana dalla classica gomma, direi quasi un mix tra il velluto e qualcosa di poroso.
Dopo questo periodo di rodaggio, la scommessa di Vittoria di utilizzare il grafene si conferma un successo anche per i pneumatici, come già accade per la linea di cerchi Qurano (http://www.tuttobicitech.it/index.php?page=news&cod=83001) . Questo “nuovo” elemento è probabilmente la svolta tecnologica più importante degli ultimi anni.
Per visitare il sito Vittoria CLICCA QUI
Giorgio Perugini