Sempre più internazionale. E sempre più “green”. Da
quest’anno, è possibile partecipare alla Prosecco Cycling pedalando
su una bici elettrica. Una scelta innovativa, che apre l’evento
anche agli atleti meno allenati, ma soprattutto vuole dimostrare che
esiste la via per un diverso approccio turistico al territorio.
Se la classica bicicletta non è per tutti, soprattutto su un
percorso di 98,8 km con 1.550 metri di dislivello, una due ruote a
pedalata assistita rappresenta un’ottima alternativa per andare alla
scoperta delle colline del Prosecco nel contesto di un evento dal
sapore internazionale.
Tra coloro che hanno scelto di
partecipare alla Prosecco Cycling con una bicicletta elettrica, c’è
anche Tony Fassina. L’ex campione italiano ed europeo di rally a
cavallo tra gli anni ’70 e ’80 (chi non ricorda la mitica Lancia
Stratos con cui vinse a Sanremo nel 1979?), poi diventato
imprenditore di successo nel mondo dell’auto, ha una grande passione
per la bicicletta.
Da sempre, la famiglia di Tony è vicina
alla Prosecco Cycling, tanto che da alcuni anni l’evento è abbinato
a Infiniti, marchio automobilistico d’alta gamma di cui il Gruppo
Fassina è importatore in Italia. Ado e Alessandro, i due figli di
Tony, a loro volta grandi sportivi, saranno al via anche quest’anno
della Prosecco Cycling. E al loro fianco, per la prima volta,
avranno papà Tony, pronto ad aggiungersi al folto gruppo di
imprenditori e manager con la passione per la bicicletta che alla
Prosecco Cycling non mancano mai.
A poco più di due
settimane dal 4 ottobre, l’evento di Valdobbiadene ha intanto
superato i 1.500 iscritti. Le nazioni rappresentate al via sono, al
momento, ben 26. Non mancheranno partecipanti da Stati Uniti e
Canada, dall’Oriente e dal Nord Europa. La Prosecco Cycling che, per
dire, ha sostituito al classico Pasta Party, un vero e proprio
pranzo alla Trattoria Crai “Piaceri Italiani” ospitata dal giardino
di Villa dei Cedri, è una grande occasione di promozione delle
eccellenze enogastronomiche italiane: il Prosecco, ma non solo. E il
Made in Italy è un brand che attira sempre.
“Crescono gli
iscritti, crescono gli stranieri. E, cosa che mi piace sottolineare
ancora di più, cresce la presenza dei cicloturisti, che ad oggi
rappresentano circa il 40% del totale degli iscritti”, spiega
Massimo Stefani, l’ideatore della Prosecco Cycling. “E’ la riprova
che la filosofia che ci contraddistingue, più turismo e meno
agonismo, ha fatto breccia nei cuore degli appassionati, in Italia e
all’estero”.
Oggi si viene alla Prosecco Cycling non per
pedalare veloce, ma per pedalare bene. Assaporando ogni momento di
una fine settimana che si annuncia indimenticabile. E in cui il
cronometro, una volta tanto, ha un ruolo secondario.