Bianchi, azienda dal passato leggendario e dal presente sempre più luminoso, ha in catalogo una bici perfetta per chi desidera correre le Granfondo o comunque le lunghe distanze. Si tratta del modello Infinito Cv, bici particolarmente interessante perché dotata di un invidiabile equilibrio che la rende fruibile in contesti diversi.
L’azienda
di Treviglio ha concepito questo telaio per fornire ai corridori un
valido mezzo per correre le Classiche del nord, da sempre considerate
uno dei terreni più difficili al mondo. Il segreto di questa bici sta non solo in indovinatissime quote ciclistiche, ma soprattutto nella tecnologia Countrevail Vibration Cancelling che, grazie ad un materiale viscoelastico inserito nella trama del carbonio in segmenti specifici, ha il compito di eliminare le vibrazioni che derivano dal suolo, causa di affaticamenti articolari e muscolari che penalizzano a lungo andare il corridore.
Nella taglia media, il telaio pesa all’incirca 1000gr
scarsi e gode comunque della rigidità necessaria per trasferire a terra
tutta la potenza disponibile. Comodo non vuol dire dispersivo…
altrimenti i corridori come Flecha, quando correva con Bianchi, famoso
per la grinta e potenza, non l’avrebbe scelta per la campagna del Nord!
L’altezza del tubo sterzo generosa
e un tubo orizzontale non troppo lungo la rendono l'ideale per una
posizione bassa che non stanca mai, giusta per tenere a lungo alte
velocità. Non aspettatevi la reattività e il nervo di una Oltre,
con la Infinito Cv la musica cambia totalmente. Ogni fase della pedalata
è accompagnata da un grande equilibrio che la eleva ad un mezzo
tuttofare.
Ho avuto l’occasione di provarla il sabato prima della Granfondo Gimondi e il giorno successivo durante la gara e che dire, gran progetto. Potete immaginare quanto sia difficile salire su una bici e il giorno dopo usarla per correre una Gf, eppure questa Bianchi mi ha messo subito a mio agio.
Dopo che mi è stata consegnata, lungo il tragitto tra il Lazzaretto di
Bergamo e San Vigilio, grazie a tre soste ho regolato l’altezza sella e
il manubrio, dopo di che ho girato tutto il pomeriggio su e giù intorno
a Bergamo senza neanche rendermi conto di aver fatto circa 100Km.
Allestita con componentistica Fsa SL-K, gruppo completo Campagnolo Chorus, sella Fi:zi'k Aliante e ruote Fulcrum Red Wind, ha un peso che supera di poco i 7,6 Kg.
Il telaio è molto elegante,
merito di tubazioni generose ma nello stesso tempo aggraziate. Il
passaggio dei cavi è interno, particolare che dona ancora più pulizia
alle linee. La forcella, differentemente dal carro molto “ammortizzato” è
capace di dare carattere all’anteriore, permettendo così una guida
precisa e sicura. Il movimento centrale campagnolo Ultra Torque OS-Fit da 68 mm è
granitico, così come la relativa parte di telaio. I foderi bassi del
carro hanno una linea sinuosa e smorzano efficacemente le vibrazioni
trasmesse dall’asfalto.
La Gf Gimondi, famosa per regalare percorsi spettacolari e sicurezza ai massimi livelli, è stata un banco di prova perfetto
per mettere alla frusta questa Infinito. Dopo una partenza a “razzo”,
in cui le grandi doti da passista di questo telaio sono emerse alla
grande, ho affrontato il Colle del Gallo a tutta birra per poi
percorrere la successiva discesa ad alta velocità. In discesa, il comportamento è stato ineccepibile,
non agilissima ma molto stabile. Precisa e comoda, ha digerito alla
grande tutte le naturali asperità dell’asfalto, mettendomi nella
condizione di poter forzare il ritmo senza dovermi prendere il minimo
rischio. Sulle successive salite, il peso determinato da un allestimento
medio si è fatto sentire, ma ho cercato comunque di spingere per
comprendere quanto il telaio fosse capace di rispondere alle
progressioni e ai rilanci violenti. Il modo migliore di condurre questa bici è quello basato sulla regolarità,
un buon passo può essere tenuto a lungo grazie a geometrie comode che
permettono facilmente di viaggiare pancia a terra senza spezzarsi la
schiena.
Il percorso della Gf Gimondi è stato perfetto per tastare il polso a questa bici, infatti, in ogni frangente l’Infinito Cv ha portato a casa voti molto buoni, merito di un ottimo progetto sviluppato con estrema bravura dal reparto corse di casa Bianchi.
Se volete una bici da strapazzare che vi trasmetta tutte le sensazioni racing di casa Bianchi, puntate su una Oltre, se invece desiderate una bici capace di accompagnarvi al meglio in ogni contesto, la Infinito Cv fa per voi.
Con una componentistica più leggera, senza effettuare spese folli, si
arriva tranquillamente ai 6.5kg, quindi potrete anche affrontare con
meno peso percorsi con dislivelli importanti.
Complimenti veri vanno all’organizzazione della Granfondo Gimondi,
tutto il percorso era sicuro grazie a strade in ottimo stato e
soprattutto grazie ad un vero esercito di uomini dello staff che hanno
protetto tutti i partecipanti, dal primo all'ultimo.
Bianchi Infinito Cv, polivalente e vincente!
Giorgio Perugini