E' morto questa mattina, alle 11.00, al San Raffaele di Milano, Fernando Cortinovis, addetto stampa della Lampre-Caffita (lunedì a Cesano Maderno, ore 15.30, i funerali). Aveva aveva 49 anni, essendo nato il 3 febbraio del 1956. Ce l'ha portato via un male incurabile quanto spietato, che in meno di un mese l'ha messo ko. I primi sintomi della malattia un mese fa oggi, il 2 agosto. Nulla è stato possibile alla scienza, se non rendere meno dolorosi i suoi ultimi istanti di vita. Fernando era e resta un grande appassionato di ciclismo. Un vero innamorato della bicicletta. Lo conobbi circa venti anni fa, quando assieme ad Agostino Zappia, oggi collega di Rai Tre, creammo una trasmissione radiofonica dal titolo «A ruota libera», che andava in onda tutte le settimane sulle frequenze di Radio Popolare. Tra i nostri ascoltatori c'era anche lui, Fernando, che un giorno ci telefonò in diretta per esprimere tutta la sua gioia, per farci i complimenti e incitarci ad andare avanti, a fare sempre meglio. In quell'occasione ci manifestò anche un desiderio: conoscere Felice Gimondi, il suo grande idolo. Noi non ce lo facemmo ripetere due volte: la settimana successiva in piazza Santo Stefano a Milano, nell'allora sede di Radio Popolare, c'erano sia Gimondi che un emozionatissimo Fernando, che poté in quel modo conoscere da vicino il suo beniamino. Quelle furono le sue «prime pedalate», quello fu il nostro primo incontro. Da allora tante cose sono successe e per Fernando, quella che era solo una passione è diventata ben presto la sua nuova fantastica professione. Gentile, disponibile, positivo, sempre con il sorriso sulle labbra, Fernando ha sempre svolto il suo lavoro con grande passione e garbo. Sempre un passo indietro: mai davanti alle telecamere, mai in prima fila, mai sotto i riflettori, nonostante gestisse la comunicazione di una delle formazioni più attrezzare e in vista a livello mondiale. Lui era così: un amico, semplice e gentile. Amico dei corridori, amico di chi voleva averlo per amico. E lo era veramente. Un motoperpetuo silenzioso, che non disturbava e temeva di disturbare. L'ho conosciuto per caso: una voce emozionata che chiedeva di conoscere Gimondi. Se n'è andato velocissimamente, silenziosamente, come il fruscio di una bicicletta. Ciao Fernando. (pier augusto stagi)