Nella due giorni festiva di Natale e Santo Stefano, abbiamo avuto il piacere non solo di trascorrere tempo di qualità coi nostri cari al riparo dalle incombenze e dai pensieri degli altri 364 giorni dell'anno, ma anche di gustarci lo speciale Pogačar, il campione della gente curato da Luigi Vaccariello e realizzato da Sky Sport. Lungi da noi spoilerare l'intero documentario, del quale peraltro vi avevamo parlato in anteprima e dove sono presenti anche le testimonianze di altre 6 persone correlate al fenomeno sloveno, ma abbiamo ritenuto di condensare qui di seguito le parole di Tadej: «Amo il ciclismo da quando ho iniziato a correre nel 2008, anche quando mi trovavo nelle retrovie in gara pensavo a quanto fosse bello questo sport e non mi sono mai voluto fermare. Ogni anno è sempre meglio per me, quello appena trascorso è stato praticamente perfetto e sarà difficile fare meglio nella prossima stagione. Comunque non ci penso, mi godo il momento e ragiono corsa dopo corsa: faccio il mio massimo, vediamo il risultato finale e il resto non conta. Se per qualche motivo dovessi smettere di correre oggi, sarei felicissimo di ciò che ho ottenuto in carriera. Sono giunto a un punto dove non ho nulla da vincere o perdere.»
I 3 GRANDI GIRI NELLO STESSO ANNO «Mica facile: oltre alle 21 tappe ciascuno ci sono tutti i ritiri... troppi giorni fuori casa! Disputare le cinque classiche monumento nella stessa stagione è ben più fattibile. Però mai dire mai, magari un giorno proverò a fare tutti i grandi giri in un anno. Lasciamoci sorprendere da cosa ci riserverà il futuro.»
IL CICLISMO ATTUALE «Tra mentalità, tecnologia e preparazione, la nostra generazione sta portando il ciclismo a un livello più alto. Tutto è migliorato e soprattutto noi corridori siamo ossessionati dai dettagli.»
LE FATICHE DEL TOUR DE FRANCE «In quelle tre settimane dai davvero tutto, ti godi ogni singolo giorno ma al contempo ti stanchi moltissimo. Quando nello scorso Tour ho fatto determinate dichiarazioni penso mi avessero beccato in un brutto momento.»
I MONDIALI IN RUANDA «Il mio avvicinamento ha avuto alti e bassi, sono stato poco bene la settimana prima del rientro alle corse in Canada e alla crono di Kigali dominata da Remco non sono arrivato nelle migliori condizioni. Ero tutt'altro che contento, ma sapevo che mi sarei riscattato nella prova in linea per difendere il titolo.»
LA CORSA RIMASTA IMPRESSA NEL 2025 «Ovviamente mi porto dentro bei ricordi da parecchie gare, tuttavia ne cito una che non ho vinto ma alla quale ho partecipato per la prima volta in vita mia: la Parigi-Roubaix, una classica indescrivibile e unica nel suo genere».
IL RAPPORTO COL PILOTA F1 SAINZ «Un grande amico... e un grande stratega, so che per Sanremo e Roubaix sono in buone mani e ci sarà da divertirsi!»
URSKA ZIGART «Senza di lei credo che sarebbe stato più difficile raggiungere i miei successi, non posso che dirle un grande "grazie" per la vicinanza reciproca in ogni passo delle nostre carriere e delle nostre vite. Semplicemente stupendo.»
GLI ALTRI IMPORTANTI PROGETTI «Abbiamo avviato Pogi Team e Fondazione Pogačar abbastanza presto, ancora nel mezzo della mia carriera, per questo non ho molto tempo per lavorare con le altre persone coinvolte e coi bambini. Entrambe le iniziative sono partite bene e sarò lieto, quando mi sarò ritirato, di dedicar loro più tempo.»
L'AFFETTO DEL PUBBLICO «È bellissimo avere tanti tifosi che conoscono il mio nome e mi incitano in varie parti del mondo, tra cui Paesi di gran tradizione ciclistica come Francia, Italia e Spagna, o in luoghi come la Colombia dove c'è un calore fantastico».