Si parla sempre più spesso, giustamente, di sicurezza stradale. A questo proposito abbiamo cercato di approfondire la “questione casco”, obbligatoriamente sulla testa dei professionisti in corsa, ma che non sempre vediamo a proteggere il capo dei tanti amatori che ogni giorno solcano le strade d’Italia.
Abbiamo chiesto ad
Alvise Rizzi, responsabile comunicazione e pubbliche relazioni di Rudy Project, che impatto hanno le cadute sui caschi e come un’azienda prestigiosa come quella che rappresenta si adopera per far sì che i propri prodotti siano sempre più un salvavita per chi pedala.
«
Noi raccogliamo tutti i caschi degli atleti coinvolti in cadute. Ne analizziamo decine a stagione. Ci arrivano sia dagli atleti che sponsorizziamo sia dai clienti finali. In questo periodo,
il Team Bahrain Merida è particolarmente sfortunato visto che nella prima settimana di Giro d’Italia
sono caduti sia Kanstantin Siutsou che Giovanni Visconti. Uno dei casi più eclatanti, nei tempi più recenti, che ricordo è quello di
Yegor Dementiev (il casco rosso che si vede nella foto in Gallery) caduto in volata mentre si stava giocando il titolo delle paralimpiade di Rio» ci racconta Rizzi.
Ed entrando più nel dettaglio del tema: «Ogni caduta presenta caratteristiche diverse. Ad esempio, nel caso di Pibernik ad Harelbeke 2017 (nella gallery la foto, ndr) si può chiaramente vedere come nonostante il forte impatto laterale sulle pietre, il rinforzo interno alla calotta abbia contribuito a proteggere l’area laterale e delle tempie impedendo alla struttura di sfaldarsi completamente. Pibernik, a parte l’intontimento dovuto al forte colpo, non ha sofferto alcuna conseguenza. Nei nostri caschi inseriamo rinforzi esterni ed interni come quelli del modello Racemaster del Team Bahrain Merida e a breve introdurremo una nuova struttura che intreccia le calotte per dare ancora maggiore protezione e stabilità ai caschi. Per quanto riguarda, invece, l’impatto di Siutsou a Gerusalemme è avvenuto nella parte alta del capo, una zona del casco in cui la calotta è composta da polistirolo formato da due densità diverse. Questa costruzione a doppia densità, che noi chiamiamo tecnologia Hexocrush, contribuisce ad assorbire meglio l’energia dell’impatto che si disperde radialmente e lateralmente sulla calotta senza venire trasferita al cranio. Altro punto ancora, come si denota dall’immagine, per l’impatto di Visconti, in un area più laterale».
Comunque si cada, è sempre meglio avere il casco. Mi raccomando, usatelo!
Giulia De Maio