Le terre del Monviso aprono il loro cuore e lo fanno dedicando al turista la possibilità di percorre tutte le sue valli e le e cime epiche che hanno fatto la storia del Giro d’Italia e del Tour de France (il Colle dell’Agnello e della Lombarda, l’Izoard e il Galibier).
E’ il progetto VeloViso dedicato agli appassionati del turismo attivo che non vogliono perdersi l’esperienza di una pedalata (e prossimamente anche camminata) in un territorio ancora poco antropizzato, unendo lo spirito sportivo a quello della scoperta culturale ed enogastronomica. Un’esperienza alla portata di tutti, dall’atleta che ripercorre le tappe dei campioni sulle due ruote, alla famiglia che vuole vivere il territorio in maniera diversa, al turista culturale che usa le bici (anche quelle con pedalata assistita) come mezzo alternativo per scoprire luoghi, saperi e sapori.
Tutte le valli sono infatti attraversate da percorsi che corrono dalle due parti del confine e che formano una rete di ciclovie convergenti intorno al Re di Pietra. VéloViso conta 125 percorsi per quasi 3.000 km che si snodano sia su strada sia su sterrato. In particolare, dal versante italiano del Monviso, si tratta di un totale di 36 percorsi per circa 1200 km: 21 prettamente per mountain bike, classificati in base al livello tecnico e allo sviluppo altimetrico dell’itinerario, 9 destinati al cicloturismo su strada o su percorso misto (strada e sterrato) e 6 pensati per le famiglie.
Lungo i percorsi sono previste strutture che prevedono sia posti dove pulire e depositare le bici, sia la possibilità di utilizzare bici con pedalata assistita per chi non vuole rinunciare comunque a cimentarsi con percorsi difficili.
Per parte italiana il progetto tocca un piccolo lembo di Piemonte che ha ottenuto il riconoscimento dall’UNESCO come Riserva della Biosfera del Monviso, una terra discreta e di straordinaria bellezza e unicità. E’ il territorio ideale per chi ama la montagna e la natura e soprattutto lo sport all’aria aperta: dal trekking alle passeggiate a cavallo; dalla mountain bike all’arrampicata sportiva e su ghiaccio; dal kite surf al parapendio; dallo sci alpino a quello di fondo; dalla canoa al rafting.
Per un fenomeno in continua crescita in questi anni come il cicloturismo, il territorio toccato da VéloViso mette infatti a disposizione la propria cultura e una ricca tradizione enogastronomica per sviluppare un turismo qualificato ed esperienziale. Un passato ricco di storia e un presente che ha scommesso sulla cultura, l’identità occitana e le antiche vestigia del Marchesato di Saluzzo, nelle tradizioni popolari, nella musica e nell’arte, nei castelli e nelle dimore signorili, nonché le eccellenze del gusto con formaggi, vini, carni, erbe officinali, frutta e molte altre specialità.
Il progetto. Velovisò è stato realizzato grazie al sostegno del fondo europeo Interreg-Alcotra (cooperazione di sviluppo regionale franco-italiana), e coinvolge le valli già aderenti al progetto MOVE (Infernotto, Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Saluzzo e la sua pianura), e i territori d’oltralpe del Guillestrois, Queyras, Embrunais e Ubaye, con l’obiettivo di promuovere il circuito cicloturistico del Monviso e valorizzare il territorio, con la sua storia, cultura, folklore ed enogastronomia. Nel nome del cicloturismo 102 comuni francesi e italiani e 147.160 cittadini con le loro azioni rafforzano l'unità europea.