I PIU' LETTI
VENT'ANNI FA, L'ULTIMO TOUR DI PANTANI. VIDEO
di Antonio Simeoli | 15/07/2020 | 08:10

L’ultimo Pantani al Tour de France, vent’anni fa. Contro quel texano imbroglione che chiamava Robocop. Sul Ventoux, sull’Izoard, a Courchevel e poi nella tappa di Morzine, ecco il triste commiato dello scalatore di Cesenatico alla Grande Boucle che lo aveva fatto entrare nella leggenda due estati prima grazie all’impresa sul Galibier.

Quei cinque giorni di grande ciclismo dal 13 al 18 luglio 2000 sono anche, forse, l’apice della follia, condita da ipocrisia e leggerezza, in cui lo sport del pedale, ostaggio delle sostanze proibite, era piombato da alcuni anni. Ricordarli, in un luglio orfano di Tour per pandemia aiuta ad attendere lo show spostato a fine agosto.

Gino Bartali se n’era andato da poco più di due mesi, Stefano Garzelli, gregario di Pantani, aveva vinto d’un soffio il Giro aiutato proprio dal suo capitano che aveva dato segni di vita nella tappa dell’Izoard.

Pantani, lo si saprà dopo, aveva già iniziato l’abbraccio mortale con la cocaina. Il 5 maggio del 1999 la sua vita, non la sua carriera, la sua vita, si era imbattuto in un ostacolo insormontabile: da dominatore del Giro d’Italia si era trovato cacciato a Madonna di Campiglio per i valori anomali dell’ematocrito. Sospetto di doping, a casa. L’ipocrita regola dell’Uci prevedeva che, dopo 15 giorni di riposo, un atleta potesse tornare alle corse. Di fatto era una liberalizzazione dell’Epo, entro certi limiti.

Pantani si sentì, invece, vittima di un complotto – che i suoi familiari e non solo invocano da vent’anni – e decise di imboccare un tunnel senza uscita. Al Giro 2000 si presentò praticamente senza allenamento, lo finì in crescendo e con solo i 23 giorni di gare nelle gambe della corsa rosa iniziò il Tour. Che dall’anno prima aveva un padrone. Assoluto, incontrastato, arrogante. Imbattibile con quel concentrato di potenza e agilità che in sella era Lance Armstrong. Il passista diventato scalatore, l’eroe americano che aveva battuto il cancro. Sull’Hautacam, sopra Lourdes, l’antifona è chiara: Armstrong domina, gli altri arrancano. Compreso Pantani, con la maglia della Mercatone Uno, passata da gialla a rosa per non offuscare il simbolo del primato, che evidenziava la forma non perfetta dello scalatore.

Finita? Tristemente finita? No, anche se poi il finale sarà ugualmente triste. È vero, l’italiano non affonda, in classifica è tra i primi venti, ma è davvero altra cosa dal dominatore dell’edizione 1998.

Tredici luglio, undicesima tappa, Mont Ventoux. Il monte calvo, quello di Petrarca; la salita dura, poi il paesaggio lunare. Il monumento a Tom Simpson, morto nel 1967 pieno di anfetamine a un km dal traguardo.

Ancora nel bosco a 8 km dalle vetta Pantani si stacca dai migliori: con il re, Ullrich, Beloki, Heras, Botero, Virenque. Una conta da brividi. Tutti, prima o poi, avranno a che fare col doping.

Auro Bulbarelli, telecronista Rai al debutto al Tour dopo l’era Adriano De Zan, e la sua spalla Davide Cassani, ora ct dell’Italia, capiscono: non c’è nulla da fare. Con loro in postazione c’è Felice Gimondi che due anni prima sul podio dei Campi Elisi aveva incoronato il pupillo. No, Marco ha un sussulto, a 5,5 km dal traguardo rinviene sui primi. Non solo, ormai tra le pietre del monte calvo spazzato dal vento, attacca. Cinque volte. Non è il solito Pantani, basta per infiammare la folla. E ricominciare l’adunata dei tifosi davanti al televisore. In quegli anni il ciclismo malato di Epo fa registrare share pazzeschi. Armstrong, allora, rompe gli indugi. In quattro pedalate raggiunge Pantani. Gli sussurra qualcosa. Pare in francese dica: «Su, più veloce». Irridendolo. Due chilometri di punzecchiate, la curva verso destra, e sotto l’osservatorio, senza striscioni impossibili da piazzare a causa del vento, Pantani vince. Gimondi, ebbro di felicità esclama: «Troppo bello».

È chiaro, Armstrong non si è dannato per vincere. Non lo dice. Almeno subito. Pantani lo sa. Tira avanti. Aggiungiamo noi: immagina che quello che chiama Robocop abbia qualcosa da nascondere. Quindici luglio, 13ª tappa. Sull’Izoard Pantani attacca, lo share della diretta Rai vola al 40%, pazzesco. Armstrong in quattro pedalate lo va a prendere, con una foga inusitata. Al traguardo di Briançon il Pirata è terzo e arrabbiato. Attacca l’americano. Nella sostanza: è forte, è vero, ma perché venirmi a prendere in quel modo? Sedici luglio, il giorno dopo, 14esima tappa: Courchevel. Prima la spettacolare Madeleine. Poi 18 km di ascesa finale, l’ultimo capolavoro di Pantani al Tour. Sarà l’ultima vittoria della carriera. Quel giorno Pantani torna davvero il Pirata. Via la bandana al meno 16, ritmo impossibile, Ullrich che cede, Armstrong ed Heras che resistono. La maglia gialla prova il solito allungo di potenza, niente. A 5 km dall’arrivo Pantani saluta tutti e va a prendere uno a uno gli attori della fuga da lontano. L’ultimo, ironia della sorte, è il Pantani di Spagna, “El Chava”, il selvaggio, Jimenez. Drago in montagna, fragile nella vita, morirà qualche mese prima di Marco vittima della depressione. Pantani vince, stacca l’americano di 51”. Il braccio destro sulla linea del traguardo appena sollevato. Ricordate la foto del Pirata devastato dalla fatica, fradicio ma ebbro di gioia alle Deux Alpes due anni prima?

Niente. No, quello di Courchevel non era già più Pantani. «Ho finalmente staccato l’americano. Da ieri mi era rimasto sullo stomaco, che fosse scattato quando io ero davanti, mi era rimasta la rabbia, per quella sua azione un po’ troppo esuberante, anche se si e’ il leader della corsa bisogna aver rispetto», disse al grande Gianni Mura a fine tappa.

Armstrong? Il giorno dopo, quello di riposo, dirà d’essersi pentito di aver regalato la tappa “all’elefantino”, così chiamava il rivale, sul Ventoux visto che aveva parlato così. Il Pirata prova a reagire. Alla sua maniera, anche se non è più il Pirata. Diciotto luglio, 15ª tappa, si va verso Morzine, cinque colli. È sesto in classifica, col podio a Parigi forse potrebbe ripartire davvero dopo Campiglio. Attacca subito, a 129 km dalla fine. Ne fa 81 in fuga, 25 da solo. Bulbarelli chiama Roma: vuole la diretta tre ore prima del previsto. Così l’Italia si incolla alla tv per il Pirata, per l’ultima volta. Le energie svaniscono, Pantani non mangia bene, beve troppi liquidi, cede, la dissenteria lo mette fuori dal Tour. Armstrong, che si uccide per inseguirlo, prima di Morzine cede ai rivali e rischia pure di perdere la maglia gialla. Marco saluta la Grande Boucle. Non ci tornerà più, non lo vorranno più. Nel giugno 2003, dopo il sussulto nella tappa dello Zoncolan al Giro, la sua Mercatone pare addirittura vicina a un invito in extremis in accoppiata con la Bottecchia, mentre il Pirata è in una clinica di Padova per liberarsi da depressione e polvere bianca.

Morirà il 14 febbraio del 2004 mentre l’Epo ormai dilagava in gruppo. Ma la sua carriera era finita quell’estate di vent’anni fa al Tour. Con quell’ultima mazzata all’imbroglione texano.

da il Messaggero Veneto del 14 luglio 2020

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Se le velocità nelle gare UCI Gravel Series aumentano, servono bici più veloci e questo è evidente, ma ci sono mille e più sfumature da tenere sotto controllo per progettare...

Se due marchi che fanno dell’innovazione e della qualità dei prodotti la loro bandiera si incontrano, è lecito aspettarsi qualcosa di rivoluzionario. Questo è quello che accade a due colossi...

KS prova rivoluzionare il mercato dei reggisella telescopici con il nuovo Race Circuit, un prodotto dotato della tecnologia wireless caratterizzato però da un costo accessibile e da tanta affidabilità. Basato...

È con grande orgoglio che Scicon Sports annuncia il rinnovo per la prestigiosa collaborazione che la lega al Tour de France, infatti, è pronta la nuova capsule collection che comprende...

Shimano presenta oggi il nuovo SHIMANO DEORE M6200, andando a completare la gamma di componenti wireless destinati alla mtb. I nuovi componenti DEORE utilizzano le stesse innovazioni introdotte poco fa con le...

La stagione calda del ciclismo è iniziata e i giochi sono aperti. Con Tadej Pogačar ci si emoziona, sempre. Ogni gara è una sorpresa e un batticuore. Testa, classe, strategia...

Garmin annuncia il nuovo Edge® MTB, un bike computer GPS robusto e compatto progettato appositamente per gli appassionati di MTB. Questo nuovo device nasce per affiancarvi in qualsiasi sentiero. Edge® MTB...

La nuova Áspero-5 è la bici gravel più aerodinamica mai creata. Cervélo è sinonimo di prestazioni aerodinamiche e mette i suoi 30 anni di esperienza anche nel mondo delle gare...

Le tue performance devono valere il 100 per cento dell’impegno che ci metti: abbiamo progettato quindi i nostri gruppi proprio con questo obiettivo. La nostra incredibile frenata si ottiene senza...

In occasione del decimo compleanno di Pas Normal Studios, celebre marchio di abbigliamento da ciclismo nato a Copenaghen, prende vita una bellissima bicicletta in edizione limitata prodotta da Colnago, leggendario...

Si parla di piena totalità, un 100% detto in numeri e percentuali, ecco a voi Nova 2.0, la prima sella totalmente riciclabile. Sostenibilità e design vanno di pari passo in...

Quello dovuto alla foratura è un tempo morto che spezza un giro in bici e ridurre al massimo questo intervallo per rimettersi in sella è ancora più semplice oggi grazie...

Ad una barretta energetica affidiamo un grande ruolo quando siamo impegnati nello sport, un ruolo che deve esser certamente all’altezza con la fornitura di un adeguato apporto di carboidrati. Ma...

Probabilmente è stata la bici che ha incuriosito di più nel Criterium du Dauphine fino ad ora e lo è ancora di più oggi dopo la vittoria ottenuta nella quinta...

Un viaggio non si fa certo solo verso una destinazione e non si riassume mai solo delle suo due parti “partenza e arrivo”. Un viaggio concede sempre spazio e tempo...

Da venerdì 13 a domenica 15 giugno 2025, nel suggestivo Anfiteatro romano di Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona, le Cicliste per caso, Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, organizzano la...

Powerstrap Aeroweave X è la scarpa che combina la tomaia più leggera e traspirante prodotta da fizik con una suola completamente nuova per affrontare la ghiaia con la gravel e...

Un quarto di secolo di innovazione nel mondo della componentistica per biciclette è molto più che un semplice biglietto da visita! Si presenta così Enduro Bearings, marchio di riferimento globale...

Q36.5 rinnova la partnership con il Tour de Suisse come fornitore ufficiale delle maglie di leader per l'edizione 2025. L'azienda italiana, leader nel settore dell'abbigliamento tecnico per il ciclismo, vestirà...

Se c’è una cosa che la V5Rs sa fare benissimo è farvi innamorare, potete starne certi. L’elegante e performante monoscocca Colnago incarna il puro spirito racing della grande azienda di...

A partire da questa stagione il triatleta Sam Laidlow entra ufficialmente a far parte degli atleti sponsorizzati Prologo. Il 26enne francese, che da diversi anni utilizza i prodotti del marchio...

Esistono capi che nell’armadio di uno sportivo non dovrebbero mai mancare ed una di queste ha tutte le caratteristiche offerte dalla nuova maglia tecnica TS1 V2 a maniche corte di...

Mettete tradizione, tecnologia, creatività e design da una parte, poi prendete il meglio della cultura ciclistica e della moda italiana ed unite tutto per creare qualcosa di raro. Nasce così...

Il gravel cambia e si fa sempre più veloce, basta guardare le bici preparate per le più importanti gare del calendario internazionale. Miche si fa trovare pronta e va ad...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy