I PIU' LETTI
A TU PER TU CON SOFIA BERTIZZOLO. «LE GRANDI CORSE, IL PROFESSIONISMO, LE FIAMME ORO, IL FUTURO...»
di Giorgia Monguzzi | 01/03/2021 | 08:10

Sono giorni frenetici per Sofia Bertizzolo che è fresca di debutto stagionale con il 21° posto alla Het Nieuwsblad. La ventitreenne veneta, in forza al team Liv Racing e al gruppo sportivo Fiamme Oro, negli scorsi anni ha dimostrato di poter dare filo da torcere alle più forti atlete in gruppo e rimane una delle giovani più promettenti del panorama italiano. Ci sono tanti progetti nella mente di Sofia che pedala a testa bassa dando tutta se stessa, insegue la vittoria mettendoci impegno e dedizione, ama pedalare e non è impaurita dalla fatica. Pensa in grande e non rinuncia ad ammetterlo, cresce cercando di capire la sua strada, intanto si guarda intorno e sfrutta ogni occasione per imparare. 

Come ti presenti al via della stagione 2021?
«Ho passato un ottimo inverno e ho portato avanti una preparazione di cui mi ritengo molto soddisfatta. A causa del covid siamo riusciti a fare soltanto un ritiro con la squadra e quindi ho dovuto portare avanti gli allenamenti a casa. Viste le basse temperature che hanno caratterizzato le mie zone, ho scelto di allenarmi un po’ al coperto, al velodromo, ritengo che un allenamento in pista sia fondamentale perché insegna l’esplosività e ad avere una cadenza di pedalata molto buona».

Durante l’inverno ti sei dedicata anche al ciclocross, una disciplina molto affascinante, ma  per te un po’ sconosciuta. Che esperienza è stata?
«Ho scelto di dedicarmi al fango per sopperire alla chiusura delle palestre e per provare un diverso tipo di disciplina e allenamento. È stato un po’ come andare all’arrembaggio perché da giovane non l’ho mai praticato e quindi non avevo una base, inoltre devo riconoscere che occorre essere attrezzati. La mia squadra è olandese e quindi per loro è praticamente scontato fare ciclocross nei mesi invernali, fortunatamente mi hanno fornito la bici e qualche indicazione, peccato che ho avuto soltanto una gara per mettermi veramente alla prova, visto che la pandemia ha colpito ancora una volta. Grazie a questa scoperta mi si è aperto veramente un mondo, dalla televisione tutto sembra facile, ma una volta che si prova a fare dei tratti di corsa caricandosi la bici sulla spalle ci si rende conto di quanto sia complicato, occorrono tecnica e preparazione. Diciamo che quest’anno è stato solo un assaggio, sicuramente l’inverno prossimo tenterò nuovamente».

Ora però è tempo di ripartire con la strada…
«Dopo la Omloop Het Nieuwsblad proseguirò con la Strade Bianche. Nella prima parte di stagione mi dedicherò alle classiche delle pietre e alle Ardenne e poi, in base a come uscirò dalla campagna del Nord, deciderò su quali corse del mese di maggio focalizzarmi per riuscire ad arrivare al Giro Rosa al massimo della forma»

E se dovessi porti un obiettivo?
«La stagione scorsa purtroppo ci ha insegnato che è impossibile pianificare e quindi bisogna essere sempre pronti. Io parto con l’idea che ogni corsa sia come il campionato del mondo, devo essere motivata, pedalo a testa bassa e do tutta me stessa. Inseguo la vittoria, ma al contempo cerco di migliorarmi, sono tante le corse che mi piacciono, ma quelle italiane hanno un posto speciale nel mio cuore, sono le più belle ma anche le più dure, in particolare il Trofeo Binda».

Hai iniziato la tua carriera puntando alle gare a tappe, ma ora ti sei focalizzata sulle corse di un giorno. Hai finalmente trovato la tua strada?
«In realtà devo ancora capirlo. Nei primi anni le corse di un giorno mi sembravano infinite, mi facevano un po’ paura e così, sfruttando anche il mio veloce recupero, preferivo concentrarmi sulle gare a tappe con molte frazioni, ma più brevi. Crescendo sono molto cambiata come atleta, ho imparato a sopportare le lunghe distanze e sono migliorata nelle corse di un giorno in cui vado addirittura meglio. Sinceramente non so cosa mi porterà il futuro, mi definisco un’atleta completa che però non è ancora arrivata da nessuna parte. Sento che devo crescere ancora e che ho davvero un grande margine di miglioramento, ammetto che però non mi sarei mai immaginata di poter andare bene sul pavè, proprio io che sono tutt’altro che una ragazzona da 1.80 m; io sulle pietre rischio quasi di rimbalzare».

L’anno scorso hai corso al fianco di Marianne Vos, un’atleta completa che ha praticamente vinto tutto. Senti di aver imparato qualcosa da lei?
«Avere Marianne come capitana è stata un’esperienza fantastica che sicuramente mi ha fatto crescere, mi ha aiutato a capire meglio come muovermi in gruppo e avere sempre la posizione migliore. È una vera campionessa, ormai fa tutto in modo naturale, occorre letteralmente rubare con gli occhi dalle sue azioni. In squadra sentiremo la sua mancanza».

Ormai da tanti anni militi nelle Fiamme Oro: un porto sicuro o una limitazione?
«Militare nelle Fiamme Oro è assolutamente una sicurezza che mi permette di portare avanti questa avventura nel migliore dei modi, così posso focalizzarmi su quello che faccio sapendo che dietro di me ho una struttura che mi sostiene ed effettivamente mi mantiene. Purtroppo il ciclismo femminile non dà una garanzia, è come un lavoro a metà che effettivamente non versa i contributi per le malattie, la gravidanza e tutto il resto. Le Fiamme Oro sono come una famiglia, un sostegno fondamentale, l’unica condizione che pongono è correre i campionati italiani con la loro casacca perché purtroppo per il resto non sono in grado di darci tutto il materiale che ci serve e dobbiamo necessariamente appoggiarci ad un’altra squadra. Quest’anno l’Uci avrebbe dovuto approvare una riforma a proposito dei gruppi sportivi militari, ma il covid ha bloccato tutto».

Negli scorsi mesi la Francia ha riconosciuto alle sue atlete lo status di professioniste, una conquista importante, ma pare non essere sufficiente…
«Lo status di professioniste è una grande conquista, ma vivere di questo è tutt’altra cosa, sono veramente poche le atlete che fanno del ciclismo un lavoro stabile e redditizio. Da quando sono diventata elite nel 2016 sono cambiate molte cose, ci sono sempre più squadre, molte si stanno potenziando, gli organizzatori si sono impegnati a creare per noi delle nuove competizioni che spesso condividiamo con gli uomini e fortunatamente abbiano più visibilità sulla stampa ed in televisione, ma tutto questo non è abbastanza. Alla fine il ciclismo, come tutti gli sport, è un grande mercato dove un soggetto investe e vuole dei ricavi, è importante trovare qualcuno che creda in noi, che accetti la scommessa, ma anche che il nostro sport venga conosciuto dal pubblico, alla fine pedaliamo come fanno gli uomini e almeno per qualche volta ci meriteremmo almeno la metà della visibilità che hanno loro».

Esiste una soluzione al problema?
«Alla fine è come un circolo vizioso: se veniamo poco conosciute, l’imprenditore non investe in quanto non ha un ritorno e quindi di conseguenza ci ritroviamo con pochi finanziamenti e senza la possibilità di una squadra forte e del materiale di qualità, quindi non riusciamo mai ad emergere. Secondo me una delle chiavi è “rubare” in qualche modo il personale dai team maschili, avere figure esperte come direttori sportivi, massaggiatori e meccanici che contribuiscano a dare delle direttive efficaci. Questa è proprio la base della squadra che deve essere molto solida, per poi fare in modo che le atlete crescano bene ed ottengano dei risultati. Se invece le ragazze devono arrangiarsi a fare tutto da sole, la situazione diventa molto complicata».

Tante piccole conquiste, ma la strada sembra essere ancora lunga…
«Con gli anni stiamo accumulando dei piccoli tasselli, qualcosa si sta muovendo, ma è solo una minuscola parte dell’enorme macchina. A noi non rimane altro che pedalare e dare tutte noi stesse, il cambiamento è anche nelle nostre mani».

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
La stampa 3D per le cover segna un punto di non ritorno alle imbottiture tradizionali, almeno per le selle top di gamma. Questo è un percorso intuibile almeno  per quanto...

Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi e anche il fortissimo sole estivo potrebbe darvi meno noie...

In questi anni ho sfruttato per le prove davvero molte coperture gravel, ma PIKA di CST Tires mi ha davvero stupito per tutto quello che riesce ad offrire. Nella sua...

La nuova Domane+ ALR di Trek è appena arrivata, completando così la sua collezione di e-bike da strada con un modello leggero in alluminio che consente ai ciclisti di godere...

Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è netta ed sì. Tessuti leggeri, accorgimenti tecnici e colori idonei...

Difficilmente potremmo trovare un alleato più prezioso della Creatina anche in questo momento dell’anno, una parte della stagione in cui per un motivo o per l’altro pretendiamo davvero molto dal...

Trek lancia una nuova configurazione di Madone Gen 8, una speciale edizione che scende sotto ai limiti di peso minimo imposti dall’UCI e con soli 6, 40 kg, comprensivi di...

Un continuo cambiamento governa questa splendida De Rosa 70 Deva ed il motivo si trova tutto nella sua speciale colorazione, una tonalità glicine cangiante che si rinnova, muta, si evolve sotto la...

Garmin Ltd. (NYSE: GRMN) ha acquisito MYLAPS, azienda olandese leader nel settore del cronometraggio integrato, del live tracking e dell'analisi delle prestazioni che contribuisce a creare un'esperienza sportiva ottimale per...

Nel gruppo si riconosce benissimo, merito della sua eleganza e di un design che ne esalta le forme aerodinamiche. Vi sto parlando della Merida Reacto, un modello che può vantare...

Polini scrive un’altra straordinaria ed emozionante pagina nella storia dell’e-bike racing. Nel suggestivo scenario di Breuil-Cervinia, ai piedi del Cervino, è andato in scena il Gran Premio Polini d’Italia, prova...

Anche andando indietro nel tempo è difficile trovare un corridore così comunicativo e vincente come Tadej Pogacar, uno che si fa amare dalla folla e conquista la stima dei propri...

Fino a poco fa era impensabile pensare ad una scarpa davvero ultraleggera per correre nel XC o nel gravel ad alti livelli, ma oggi le cose cambiano. Le nuove Vento...

Per il 2026 arrivano le nuove BIG.NINE 400, 200 e 40, mtb con una geometria completamente aggiornata, forcelle da 120 mm e dettagli ottimizzati per ogni misura disponibile. Con questi...

Trek ha presentato Untitled No. 25, l'ultima arrivata nella serie di vernici personalizzate Project One ICON. Il nuovo design debutterà con il team femminile Lidl-Trek al Tour de France Femmes...

Guerciotti srl, la prestigiosa azienda milanese produttrice dell’omonimo marchio di biciclette e che ha di recente festeggiato il suo sessantesimo anniversario di attività, sta sviluppando la sua rete vendita. E’...

È stato l’enigma di inizio stagione, il mistero che si è tramutato in una sontuosa gamma di ruote al servizio della formazione World Tour Picnic PostNL. Sono ben quattro i...

Specialized presenta oggi la bellissima e velocissima S-Works Tarmac SL8 “Demi Dreaming LTD”, un’edizione limitata disponibile in soli 400 esemplari numerati ispirata a Demi Vollering, una delle più grandi atlete del circuito...

La nuova proposta Razer di Northwave è una scarpa passe-partout, un prodotto polivalente per chi ama il fuoristrada in ogni sua sfumatura. Comoda, traspirante e leggera gioca il ruolo del...

Dopo aver già raccolto l’interesse del mercato con un round da €500.000 nel 2023, Bikeroom – realtà italiana che sta rivoluzionando il mondo della vendita di biciclette di alta gamma...

Con le nuove Vega Carbon Fizik ha semplicemente deciso di portare ai massimi livelli ogni concetto innovativo con cui ha realizzato le ultime calzature top di gamma in questo ultimo...

Arriva oggi la nuova collezione Foundation Graphic Jersey, il mix perfetto tra stile da gara  e comfort pensato per le uscite di tutti i giorni. Ogni singolo capo riprende lo...

La sostenibilità oggi è una dote imprescindibile per un prodotto, un fattore chiave che eleva lo stato stesso del prodotto posizionandolo in maniera migliore nel mercato. Ovviamente, questo atteggiamento green viene...

Periodo di grandi giri in bici? Vi serve una borsa strutturata in maniera tale da ospitare quello che vi serve per pedalare? La nuova borsa Topeak PakGo Gearpack II farà al...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy