I rulli sono fondamentali d’inverno o per allenarsi in indoor quando le condizioni non consentono di starsene all’aperto. Il problema è che non sono il massimo dello spasso ed è davvero dura pedalare al chiuso, faticando come muli senza nemmeno godere di un buon panorama. Per questo è nato Widerun.
L’idea di base è quella di fornire un accessorio che potrebbe rivoluzionare il modo in cui si intendono i rulli, perché sfrutta i visori hitech di ultima generazione per un’esperienza immersiva e completamente interattiva nella realtà virtuale. Più di mille parole valgono gli esempi.
Immaginatevi in inverno, fuori nevica grosso così e fa un freddo pungente. Voi siete nel vostro caldo e asciutto soggiorno così posizionate la bici da corsa (o anche MTB, citybike…) sui rulli, indossate gli occhialoni con schermi integrati e… via tra paesaggi alpini estivi, piste ciclabili lungo l’oceano, la Muraglia Cinese, un mondo cartoon pixelloso stile Minecraft e tanti tanti altri scenari tra cui quello spassosissimo e un po’ horror con gli zombie a inseguirci. La cosa bella è che non solo potete girarvi a 360 gradi per ammirare il panorama, ma lo sforzo che il rullo genererà sarà proporzionale alla strada virtuale che si sta affrontando. Quindi la pedalata si indurirà in salita, si farà spingere nelle pianure e sarà snella in discesa. Il massimo del realismo.
I ragazzi del team arrivano dal Trentino Alto Adige e raccontano: "Dal tardo autunno all'inizio della primavera è molto freddo fuori. Amiamo lavorare all'esterno, ma potete capire che non è sempre possibile. L'allenamento indoor è mortalmente noioso. Dall'intersezione di questi due "problemi" abbiamo avuto l'idea di Widerun". Il progetto è nato nel 2014 e ora è finalmente nella sua parte più importante, quella della raccolta fondi, che avviene come da tradizione su Kickstarter. Al momento della stesura dell'articolo sono stati raccolti 15700 dollari dei 30000 richiesti. La metà, ma con 15 giorni ancora buoni ci sono grosse possibilità che il crowdfounding dia ancora una volta una grossa mano.
Widerun è un progetto democratico perché non funziona solo con i visori in realtà virtuale più famosi come Oculus Rift (comprato peraltro da Facebook) o Samsung Gear VR, ma anche con i Google Cardboard ossia gli occhiali di cartone di Google che costano una manciata di euro e che permettono allo smartphone di esservi montato all’interno per simulare un grande schermo visto a breve distanza. Volendo, si può banalmente utilizzare anche una TV oppure smartphone o tablet.
Non importa quale bici si sta usando, basta che le ruote abbiano un diametro da 26 a 29 pollici: si possono montare dalle bici da corsa alle MTB, dalle city bike a scatto fisso alle grazielle. Un componente fondamentale di WideRun è il sistema che riconosce le sterzate e che permette di orientare poi lo scenario a seconda delle direzioni intraprese.
Quando sarà operativo al 100%, il progetto potrà contare su una nutrita community di utenti che condivideranno ambienti immersivi creati da zero grazie al kit di sviluppo oltre che da ciclisti virtuali da sfidare per allenamenti all’ultimo scatto. Si potranno scaricare molti “mondi” dal sito ufficiale: alcuni gratis altri a pagamento. Infine, è stata promessa una grande comodità d’uso e soprattutto un effetto nausea da realtà virtuale assai ridotta.
WideRun può misurare fino a 100km/h di velocità, può riconoscere sterzate da -30 a 30 gradi (se si sterza di più si può cadere) e può generare una resistenza fino a 800W.
Se la raccolta fondi andrà a buon fine, la produzione di massa partirà dall’autunno per le prime consegne fra un anno circa. Un progetto che merita davvero. Attualmente, si può finanziarlo con un prezzo di 250 dollari, ricevendo poi un modello a casa come ricomepnsa, nel caso in cui verrà prodotto.
Diego Barbera