I PIU' LETTI
I VOTI DI STAGI. IL «SIGNOR G» IL MIGLIORE; LA GENDARMERIE DA MIGLIORARE
di Pier Augusto Stagi | 29/07/2018 | 18:43

Geraint THOMAS. 10. Vince un cronoman, che precede un cronoman, un altro cronoman e un altro ancora. Per gli scalatori – al Tour - il tempo è scaduto.

Chris FROOME. 7. Cercava una serie infinita di record, finisce per fallirli tutti. Niente quaterna, niente cinquina, niente doppietta, niente filotto. Però si becca gli insulti di tanti idioti per tre settimane: e fa tombola.

Egan BERNAL. 8. Non vince la maglia bianca di miglior giovane, ma anche la maglia “a pois”, con tutto il rispetto per Alaphilippe, va a chi non è chiaramente il miglior scalatore del Grande Ricciolo. Ci sono dinamiche e ordini di scuderia. Egan doveva stare lì con i suoi capitani, e tirare all’occorrenza. Studia per vincere la maglia gialla: ne farà vedere di tutti i colori.

Rigoberto URAN. S.V. Finisce gambe all’aria nella tappa del pavé, e si massacra. C’è ben poco da dire: grave perdita per il Tour.

Warren BARGUIL. 4. Crede di essere un fenomeno, e come tale lo considerano. Sicuramente tutta la considerazione di cui gode questo corridore bretone va studiata: come fenomeno.

Nairo QUINTANA. 5. Alla fine, dopo aver medicato in parte la sua partecipazione con una vittoria di tappa sul Col du Portet, finisce per le terre e le botte lo penalizzano in maniera definitiva. Però, prima di quella caduta, non dà l’idea di essere molto in palla. Sempre sulla difensiva, brasato dall’andatura folle imposta dai soldatini della Sky.

Mikel LANDA. 5,5. È il più regolare e costante dei suoi, forse paga sempre il suo atteggiamento remissivo e rinunciatario: lui si accontenta sempre. Se può, lui dalle responsabilità rifugge. Guai a fare una pedalata in più, non sia mai. Si dirà: tre punte, per poi raccogliere poco. Ma ci sono momenti in cui, come anche i grandi calciatori o qualsiasi grande sportivo, la situazione va presa in mano per sistemare le cose. Lui, invece, mette il pilota automatico e attende istruzioni: come sempre.

Damiano CARUSO. 6. La Bmc perde Richie Porte (S.V.), si esalta con Greg Van Avermaet (voto 8) e con la cronosquadre, e il nostro ragazzo poi si adopera per riportare il miglior risultato possibile. Da lui ci si poteva attendere però qualcosa di più.

Daniel MARTIN. 7. Parecchio sfortunato, bravissimo a portarsi a casa almeno una tappa (Mur de Bretagne); poi lotta come un ercolino sempre in piedi. Più lo mandi giù e più lui si tira su. Non affonda, ma galleggia; non precipita, ma si aggrappa. Se ne accorge anche la giuria del Tour, per 21 giorni lo ignora: poi gli dà il numero rosso assoluto. Strameritato. Bravo, bravissimo, anche Kristoff, che non si è mai lasciato andare allo sconforto e ha sempre continuato a pedalare sulla sua Colnago con il sorriso sulle labbra. Oggi la vittoria sui Campi Elisi. In extremis, due giusti riconoscimenti.

Julian ALAPHILIPPE. 8. Tra una smorfia di dolore e una di gioia, il ragazzo si porta a Parigi la maglia degli scalatori (che ormai va considerata come quella dei più combattivi) oltre a due vittorie di tappa (Le Grand Bornand e Bagnères de Luchon). Per lui e la Quick-Step (voto 9), un Tour di grandissimo sacrificio e sostanza. Alla fine, anche il buon Bob Jungels (11°) merita una sufficienza piena. 

Peter SAGAN. 10. Tre vittorie di tappa, la maglia verde conquistata con ampio anticipo. Vince la sesta maglia per distacco, ma a causa di una caduta deve sudare le classiche dodici fatiche di Ercole per portarla a Parigi. Mitologico. 

Rafal MAJKA. 5. Viene per fare classifica. Viene per vincere almeno una tappa. Viene per provare a fare sua la “maglia a pois”. Torna a mani vuote. 

Jakub FUGLSANG. 5. Anche lui paga la tappa di Roubaix, ma non è il caso di girarci tanto attorno: la sua dimensione è questa. 

Mark CAVENDISH. 4. È chiaro che delude, è chiarissimo che non è il Cannonball che tutti noi conosciamo e apprezziamo, ma se lui non è più lui, il suo team – quest’anno – non c’è mai stato. È vero, l’uomo di classifica – Serge Pauwels – è caduto ed è stato costretto a tornarsene a casa. Ma corridori come Boasson-Hagen (voto 4) sono il manifesto della “debacle” di questo team. 

Ilnur ZAKARIN. 5. Mi aspettavo il salto di qualità, un Tour da protagonista, con tanto di nome e cognome. Invece abbiamo assistito ad un Tour anonimo. Kittel (voto 2) non è nemmeno pervenuto.  

Arnaud DEMARE. 6. Vince una tappa, poi è tutto un inseguire con il sospetto che si attacchi.  

Primoz ROGLIC. 8. Il suo è un Tour in crescendo: di condizione e di personalità. Questo ragazzo che viene dal salto con gli sci, saltato sulla bicicletta ha bruciato tappe e avversari: d’ora in poi si dovranno fare i conti con lui. Che salta di gioia.  

Steven KRUIJSWIJK. 7. Lavora come pochi, cercando di mantenere sempre la posizione: là nelle zone alte di classifica. Ogni tanto dall’ammiraglia arrivano indicazioni un po’ strane, sembra che tirino a sorte. Va bene che sono della Lotto… In ogni caso bravissimo Dylan Gronewegen (voto 7), che si porta a casa due vittorie di tappa. Bene Robert Gesink (voto 6,5), che ha l’umiltà – a differenza di tanti altri – di cambiare prospettiva, e di mettersi al servizio della squadra. 

André GREIPEL. 6. Non vince, ma fa la sua porca figura. È sempre un grande professionista: vero Kittel? A proposito di professionismo: ottimo il solito Thomas De Gendt (voto 6,5), gli manca solo la vittoria, per il resto fa di tutto e di più. 

Sylvan CHAVANEL. 6.5. Lui e la sua Direct Energie fanno molto per animare questo Tour soporifero. Lui è tra i più bravi animatori del gruppo, la sua squadra tra le più concrete. Con quella di oggi ha portato a 368 giorni trascorsi sulle strade del Tour. A questo primato, il 39enne corridore transalpino, ne ha aggiunto un altro. Oggi ha portato a termine il suo 16° Tour. Solo due i Tour non conclusi: nel 2017 (non partito alla 17° tappa) e nel 2012 (ritirato alla 15° tappa).  

John DEGENKOLB. 6,5. Vince una tappa bellissima, una delle più spettacolari e avvincenti (Roubaix). Nel complesso la Trek Segafredo corre anche un buonissimo Tour, con Jasper Stuyven e Toms Skujins su tutti. Bauke Mollema, invece, ce lo perdiamo sulle pietre del pavé… 

Pierre Roger LATOUR. 6. Vince la maglia bianca, ma se la crescita dovrà esserci, dovrà essere profonda ed esponenziale. 

Andrea PASQUALON. 6,5. Ottiene sei piazzamenti nei dieci, e fa davvero un Tour di grande impegno e sostanza. Uno dei nostri cervelli in fuga. Uno di quei ragazzi che da noi non vedono, e poi si fanno vedere nel mondo e nel modo che conosciamo. Forse qualche riflessione dovranno pur farla anche alcuni procuratori e diversi team-manager. Non è un fuoriclasse, e nemmeno un campione: ma nel gruppo Andrea ci sta eccome. 

Romain BARDET. 5. È vero, è stato anche molto sfortunato, ma nei suoi confronti hanno chiuso non un occhio, ma più d’uno per non vedere le sue scie continue. Poi cerca di fare quello che può più con la forza della testa che delle gambe. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: molto sotto il podio. 

Tom DUMOULIN. 8. Tiene in piedi la squadra da solo, facendo da se. Dopo il Giro disputa anche un grandissimo Tour de France. Verso la fine, come alla corsa rosa, vive momenti di amnesia tattica. Se la prende con una moto, ma è Roglic.

Vincenzo NIBALI. 7. Fin quando è stato in corsa, ha fatto vedere cose molto belle. Sempre nel vivo della corsa, fin quando non ce l’hanno ferito. Senza di lui, il Tour ha perso sicuramente uno dei pochi corridori capaci di correre con la forza del pensiero, più che con i wattaggi del suo computerino.

Domenico POZZOVIVO. 6,5. Uscito di scena lo Squalo, Pollicino segue il gruppo. Fin quando può, fin quando non perde un po’ la strada.

Sonny COLBRELLI. 6,5. Meriterebbe almeno una vittoria di tappa, ma per dirla con Sonny: “non sono mica Peter Sagan…”.

Adam YATES. 3. Arriva a Parigi ad oltre un’ora da Geraint Thomas: non c’è poi molto da aggiungere. Ha già detto tutto la strada.

TOUR de FRANCE. 5,5. Con la vittoria del gallese Geraint Thomas, ex pistard, ex gregario di lusso di Chris Froome, ex principe dei tondini con i suoi due ori olimpici nel quartetto e i tre titoli mondiali, cala il sipario su un Tour che questa sera si celebrerà come è solito fare nel salotto di Parigi sui Campi Elisi. Ma cosa ci lascia questa edizione della Grande Boucle, la più importante e planetaria corsa del mondo? Ci lascia un senso di noia profonda sotto l’aspetto agonistico, oltre ad un senso assoluto di smarrimento per quello a cui siamo stati costretti ad assistere. Una corsa che è davvero l’esaltazione dell’organizzazione applicata al ciclismo, sfregiata a più riprese dall’inadeguatezza di forze dell’ordine che sono state in grado di garantire solo scompiglio e panico. Prevenire prima di reprimere è una massima che spesso esalta le nostre forze dell’ordine, non certo la Gendarmerie (voto 4) in formato ispettore Clouseau. Sfondoni a vario titolo e tipo. Tifosi incontrollati e incontrollabili che hanno tenuto in ostaggio per tre settimane corsa e corridori. Molti ne hanno fatto le spese, come il nostro Vincenzo Nibali che è tornato a casa dopo la tappa dell’Alpe d’Huez con una vertebra fratturata. E poi fumogeni, spinte, pugni e sputi, quasi tutti all’indirizzo del povero Chris Froome, che, come se non bastasse, dopo una tappa pirenaica è stato anche scambiato per un tifoso, quindi fermato e buttato per terra: da un uomo della Gendarmerie. Naturellement.

 

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo...

Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista...

Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma...

Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo...

Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle...

Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono...

Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla...

E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior...

Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon...

Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni, nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo...

Prologo rinnova e completa la sua linea AGX dedicata al mondo Gravel, Adventure e Ciclocross con tre nuove selle leggere, confortevoli e multidisciplinari studiate per i terreni off-road. La linea...

Oggigiorno viene posta sempre più attenzione al ruolo delle proteine e anche alla loro qualità, soprattutto per quello che riguarda la performance sportiva e in tutte querelle situazioni in cui...

Guerciotti, marchio storico del ciclismo italiano, propone un’iniziativa molto interessante su Silvelle, la sua bicicletta da ciclocross in carbonio monoscocca che ridefinisce il concetto di prestazioni e stile nel fuoristrada....

857 ed 858, non sono solo dei semplici numeri ma la vera interpretazione della vita casual targata Salice. Ecco a voi due occhiali che spiccano per sportività e stile, due...

Se i vostri percorsi prevedono sentieri scorrevoli e ampi tratti di asfalto sarete senza dubbio nella condizione di optare per una copertura semi-liscia, ovvero un prodotto scorrevole che non vi...

L’arrivo in Italia delle selle canadesi Reform è stata la novità della scorsa primavera ed è stata subito una notizia che ha acceso la mia curiosità. Grazie a 4Guimp, distributore esclusivo...

Alé e KZS – Kolesarska Zveza Slovenije, la Federazione Ciclistica Slovena, celebrano con orgoglio la straordinaria vittoria della Slovenia ai Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada 2025. Tadej Pogačar...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy