I PIU' LETTI
BARONCINI: «SORRIDO, FINALMENTE»
di Giulia De Maio | 23/07/2025 | 08:29

Tra i grandi finora ha collezionato più ossa rotte che vittorie, nonostante sia un predestinato. Filippo Baroncini in tema di infortuni ha l’esperienza di un veterano anche se il mese prossimo compirà 25 anni appena. Ultimamente nessun bastone si è infilato tra le sue ruote e così sta finalmente dimostrando quanto vale. Di recente ha conquistato il Baloise Belgium Tour, suo primo successo nella classifica generale di una corsa a tappe, colto nel paese in cui ha centrato i suoi primati più importanti.

Nella terra di Eddy Merckx e Remco Evenepoel, passando per altri miti del nostro sport, il talento di Massa Lom­barda ha alzato le braccia al cielo per la prima volta tra i professionisti un anno fa nella Super 8 Classic e ha vestito la maglia iridata tra gli Under 23 nel 2021.
Alla quarta stagione nella massima ca­tegoria, messi in archivio una serie di incidenti davvero sfortunati, una delle promesse più interessanti del ciclismo di casa nostra ha regalato la 50a vittoria del 2025 alla corazzata UAE Team Emirates XRG che ora punta al Tour de France con Tadej Pogacar. Reduce dai Campionati Italiani in Friuli Venezia Giulia, in cui ha colto il secondo posto a cronometro e il sesto nella prova in linea, Filippo è pronto a vivere un’estate da protagonista.

Tra Belgio e sfide tricolori hai sfoggiato una gran gamba.
 «Il merito della condizione è del Giro d’Italia: dopo le tre settimane rosa ho recuperato il giusto per poi rimettermi al lavoro con il mio preparatore, l’australiano Kevin Poulton che mi segue da quando sono in UAE. Aver preso parte alla Vuelta a España l’anno scorso mi ha aiutato a gestirmi meglio. Del mio primo Giro d’Italia mi ha colpito l’atmosfera, che per un italiano è speciale. Anche se non sei chissà chi, ricevi più attenzione correndo in casa e il ti­fo non manca mai. Vedere a bordo strada gli amici del fans club mi ha re­galato una grande gioia, sono sempre in parecchi e belli carichi».

Il Belgio ti porta bene...
«Non è un caso che le corse più importanti della mia carriera le abbia vinte lì, ci sono un terreno e percorsi adatti alle mie caratteristiche, in cui devi stare davanti e sempre concentrato. Al Baloise Belgium Tour la crono è stata importante, dopo l’arrivo sono rimasto sorpreso dalla mia prestazione, di solito soffro le prove contro il tempo così corte, invece devo essere soddisfatto. La corsa è stata tiratissima e la squadra fondamentale. Non abbiamo avuto tempo di festeggiare perché un’ora e mezza dopo il traguardo dell’ultima tappa avevo il volo per tornare a casa (vive a San Marino, ndr) ma avremo modo di recuperare».

In Belgio il ciclismo è religione. Hai mai pensato che sarebbe stato bello essere nato lì per la fama che hanno i corridori o, da buon romagnolo, sei così legato alla tua terra che non ti ha mai sfiorato questa idea?
«Mi piace solo per la tradizione ciclistica che ha, ma non ci vivrei. In Italia in generale abbiamo una gran varietà di strade, lì di salite ce ne sono poche e i miei colleghi spesso sono costretti ad allenarsi nei canali, io non potrei mai. Da noi sicuramente si può fare molto di più per la sicurezza di chi pedala, ma pensando al territorio e alla bellezza della nostra terra il paragone non reg­ge».

Sei giovane ma hai dovuto superare già tanti infortuni.
 «Sì, in merito ho troppa esperienza. Nel 2022 appena passato professionista alla Volta ao Algarve in Portogallo mi sono fratturato il radio per la prima volta, poi nella stessa stagione sono di nuovo caduto in Francia nella Bretagne Classic rompendomi la clavicola destra e il polso già infortunato a inizio anno. Queste due mazzate una dietro l’altra da digerire non sono state semplici, soprattutto perché ero passato con cer­te aspettative sia mie che altrui. L’anno dopo prima delle classiche mi sono nuovamente fratturato il radio, 365 giorni dopo il gomito, sempre prima delle classiche».

Lo sport ad alti livelli non fa bene...
«Di certo non è salutare (sorride ama­ro, ndr). È stato un periodo duro e bu­io, con la Trek praticamente non ho potuto dimostrare il mio valore e quando in maglia UAE mi sono rotto il go­mito mi sono venuti tanti dubbi. Mi sono domandato: “devo correre per vincere gare o rompermi ossa?”».

Cosa ti hanno tolto questi continui stop forzati?
«La mia crescita non è stata lineare come quella dei miei coetanei del mio livello, considerati i risultati conseguiti tra gli Under 23. Sono stati 4 anni non semplici e fino a un anno e mezzo fa per le poche corse che ero riuscito a disputare mi sentivo ancora un dilettante. Per fortuna ho avuto al fianco persone che tengono a me e che mi hanno fatto stare tranquillo: il mio procuratore Luca Mazzanti, la mia famiglia che mi supporta sempre, la mia ragazza Alessia che da 6 anni subisce i miei momenti no, e la squadra».

Doverti continuamente rialzare cosa ti ha insegnato?
«A resistere, a soffrire più degli altri, a intravedere un po’ di luce anche nei momenti bui. Nulla è scontato, per conquistare qualunque risultato bisogna stringere i denti. Ora che ho ritrovato una certa continuità finalmente si vede il Baroncini “normale” che tutti, io per primo, mi aspetto».

A che età hai scoperto la bici?
«La prima volta che ci sono salito su avevo 10 anni. Ho provato tanti sport: ho giocato a calcio e non andavo male, ma in testa avevo sempre e solo le due ruote. Nessuno mi ha mai messo pressioni, anzi. Papà Carlo, rappresentante per una ditta di impianti di verniciatura, e mamma Lara, che lavora nell’azienda agricola di famiglia a Cà di Lugo, mi hanno sempre incoraggiato a inseguire ciò che desideravo, come han­no fatto con mio fratello Matteo che gioca a calcio e, da quando è mancato il nonno, è entrato anche lui nell’azienda di famiglia».

Stai vivendo la vita che sognavi da bambino, ma è più dura di quanto immaginavi?
«È proprio così, è molto più impegnativa. Guardandola da fuori sembra più semplice rispetto a quando ci sei dentro. Uno pensa: “da dilettante vinco facile, da pro’ ci riuscirò uguale”, invece devi stare molto più attento e sacrificarti non poco. Di questo mestiere in realtà a me scoccia soprattutto disfare e rifare le valigie nel giro di pochi giorni, sono un po’ pigro in questo senso. Per il resto le rinunce non mi pesano, so che fanno parte del gioco. A livello nutrizionale, per esempio, mi viene facile stare a dieta perché mi piace sia cucinare che mangiare sano. Quando posso sgarrare, ovviamente, punto ai piatti della tradizione romagnola».

Sei nel team più forte al mondo con un campione che sta riscrivendo la storia del nostro sport. È più stimolante o difficile farsi largo?
«Quando sei in gara con Tadej Po­gacar è facile e non facile allo stesso tempo. È un fuoriclasse e sembra gli venga tutto automatico, ma noi compagni dobbiamo supportarlo al meglio, tenerlo davanti e fare tutto ciò che chie­de, quindi è una grossa responsabilità».

Al Giro hai lavorato per il ventunenne Isaac Del Toro, al debutto alla corsa rosa come te. Come vivi questo ciclismo di fe­nomeni?
«Facendo del mio meglio. Fortunati loro che vanno forte subito, io invece sono il classico “sfigato” che deve martellare ogni giorno, poi lo fanno anche loro ovviamente, ma evidentemente a loro viene più semplice. Io per caratteristiche fisiche sono un dieselone, uno che deve farsi il mazzo per emergere. Se non fossi finito a terra così tante volte non si può sapere come sarebbe stato il mio inizio di carriera, ma adesso, con due grandi giri nelle gambe, mi viene più semplice spingere come si deve sui pedali».

Cosa ti auguri per questa stagione?
«Che tutto continui così, ora che ho imboccato la strada giusta spero di mantenermi in salute. Stare bene ormai ho imparato non è banale né scontato. In programma ora ho il Giro d’Austria, poi dopo un po’ di stacco Polonia e Renewi Tour».

E per il resto della carriera che sogni hai nel cassetto?
«Voglio provare a vincere una monumento, la più bella di tutte per me è senza dubbio la Milano-Sanremo».

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Da oggi sarà possibile personalizzare la nuova Pinarello Dogma GR così come le altre due regine di casa, ovvero Dogma X e Dogma F. A rendere possibile tutto questo ci...

Quella che in breve è diventato un modello iconico per Prologo cambia pelle e viene prodotta oggi anche in una versione 3D, un passo che porta questa sella ad un...

Cambiano i tempi e dopo aver detto addio a cerchi bassi e pneumatici stretti, sembra di vedere oggi più apertura verso i nuovi standard proposti dalle case costruttrici. La proposta...

Come si può migliorare ancora qualcosa che è gia molto buono? Shimano presenta le nuove tacchette SPD CL-MT001 a due viti, il primo grande aggiornamento della piattaforma SPD in quasi...

In questi giorni EthicSport lancia ufficialmente MaltoShot® Endurance PLUS, un nuovo gel energetico in grado di offrire energia a rilascio prolungato, una formulazione innovativa che prevede la presenza di ben 5 fonti...

Dovremo aspettare l’Italian Bike Festival di Misano ( 5-7 settembre ) per vedere una preview più abbondante della nuova collezione FW2025 di Q36.5, ma giù in questi giorni il marchio...

Molti preferiscono il gilet, ma questo capo rende di più e ha un raggio d’azione nettamente più ampio. Ecco a voi l’Equipe RS Shell Jersey S11 di Assos, un capo...

Il marchio americano Chamois Butt’r, leader nei prodotti anti-sfregamento per ciclisti e atleti di endurance, è una delle ultime aziende portate in Italia da  Ciclo Promo Components. Nell’ampio catalogo spiccano prodotti...

Credo che nessuno di noi riesca ad uscire senza una chiave multiuso in tasca, anche perché senza non si potrebbero fare operazioni semplicissime come rimuovere una ruota o regolare il...

Campagnolo celebra i 100 anni di DRALI e lo fa completando la bellissima Iridio con il nuovo gruppo Super Record 13. Qualità, meccanica avanzata, storia e molto altro accomunano questi...

Colnago, bici ufficiale de La Vuelta, presenta oggi la Colnago C68 Rossa, un capolavoro nato dall'incontro tra la rinomata creatività italiana e la grande tradizione - 70 anni celebrati nel...

Rapha svela oggi la nuova collezione in edizione limitata per celebrare il decennio del Rapha Cycling Club (RCC) e lo fa con una vera esclusiva, ovvero una collezione disponibile...

Viaggiate con la vostra bici al seguito in treno o in aereo? Perfetto, allora conoscete bene i rischi che corrono le nostre due ruote in questi momenti. Basta un colpo...

Il Tour de France dominato da Pogačar è stato l’ennesimo capitolo di una stagione corsa a tutta velocità dal Campione del Mondo, un successo che vale un grande riconoscimento anche...

Gestire la temperatura diventa essenziale quando si ricerca la prestazione ed il motivo è semplice, abbassare la temperatura corporea durante l’attività ci permette di spingere di più. M andiamo oltre,...

Silico Grip 3D è la proposta gravel di Nabico, un nastro manubrio di 3mm di spessore moderno e resistente, perfetto per affrontare con grande controllo anche le fasi più complicate...

In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di altissimo livello, una collezione in cui spicca il modello Pace...

Siamo diventati dipendenti da oggetti alimentati a batteria nel ciclismo? Direi di sì, basta pensare ai vari bike computer, fanalini, radar, misuratori di potenza e cambi elettronici di cui non...

Le sorprese sono vere sorprese se arrivano da De Rosa, un marchio che non delude mai le aspettative. Siamo alla pausa estiva ma a  Cusano Milanino non si tirano certo...

Quello che è un super classico della gamma MAXXIS torna ora più versatile e gustoso che mai, merito di un nuovo design e di aggiornamenti che ne migliorano il comportamento...

Quando si parla di bikepacking il discorso si può davvero fare ampio, ma ci sono prodotti come il Cycling Wallet Touring Case GT ed il borsello da telaio Trekking GT...

Sette vittorie di tappa. Tre maglie. Due podi. Numeri che raccontano molto, ma non tutto. Perché il Tour de France non è solo una questione di classifica: è un teatro...

Per il secondo anno consecutivo, FSA (Full Speed Ahead) sarà al fianco di Red Bull Cerro Abajo nell’unica tappa europea che si terrà a Genova, in qualità di partner tecnico,...

Per Guerciotti, il gravel non è mai stato una tendenza passeggera. È la naturale evoluzione di una vocazione nata nel ciclocross, che grazie all’esperienza maturata in condizioni estreme, tra fango,...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy