Una
grande festa doveva essere ed una grande festa è stata questa 46°
edizione della Nove Colli: la Granfondo di Cesenatico, la più antica
manifestazione cicloturistica del mondo, è ormai un appuntamento
imperdibile per ogni appassionato, ma non si discosta dal suo carattere
più genuino. 12000 partecipanti si sono dati appuntamento sul
Portocanale leonardesco all'alba, alle ore 6, pronti per affrontare le
salite del territorio romagnolo: dopo un 2015 contraddistinto dal
maltempo, quest'edizione sin dalle prime battute è stata caratterizzata
da un clima perfetto per una giornata di sport e divertimento, con il
sole ad illuminare la Riviera ed una gentile brezza ad alleviare le
sofferenze dei cicloamatori. «E’ stata una giornata piena di emozioni –
ha ammesso Alessandro Spada, Presidente della G.C. Fausto Coppi – una
partenza perfetta sorretta da un clima che non poteva essere migliore;
il pubblico delle grandi occasioni. Insomma, non mancava proprio nulla.
Lo start è il momento che aspetto dodici mesi all’anno. Un’esplosione di
energia che normalmente rompo con un urlo liberatorio perché la
tensione accumulata è davvero tanta e sento la responsabilità di
dodicimila ciclisti che cercano il massimo del divertimento. Questo per
me è il mio miglior premio». Mentre i partecipanti affrontavano il
Barbotto e il Gorolo all'arrivo il clima è stato di festa, con gli
speaker ad intrattenere grandi e piccini, che hanno potuto ammirare i
passi di samba delle ballerine brasiliane o stupirsi con i numeri d'alta
scuola del campione di bike trial Vittorio Brumotti. Come affermato in
precedenza c'è stato anche il tempo per le grandi emozioni, con il
Presidente Alessandro Spada particolarmente commosso al momento della
consegna del pettorale numero 58 in onore del campione romagnolo di
motociclismo Marco Simoncelli al padre, Paolo. «In questa terra abbiamo
avuto due grandi Marco – ha affermato Spada, con la voce rotta – Pantani
e Simoncelli. Paolo è il padre che ognuno vorrebbe avere, ed è per
questo che vogliamo ricordare suo figlio con questo piccolo gesto». «Per
me è un grande onore ricevere questo premio – gli ha fatto eco Paolo
Simoncelli – A Marco piaceva pedalare per tenersi in forma ed ha anche
partecipato ad una edizione della Nove Colli. Ricordatevi di agevolare
le attitudini e i sogni dei propri figli, ma non dimenticate di mettere
qualche paletto perché si aspettano anche questo e per essere un bravo
genitore occorre fare entrambi. Un grazie di cuore a tutta
l’organizzazione». L'evento è filato via senza alcun intoppo né
incidente, confermando la precisione di una macchina organizzativa degna
di una manifestazione professionistica. «Sarà banale, ma da dopodomani
si inizierà a pensare già all’edizione 2017. Però domani riposo, almeno
domani. Comunque ricordate: Nove Colli forever!», la chiosa di Spada.
Insomma, come ogni anno il lato agonistico, pur rimanendo importante, è
passato in secondo piano: a tutti coloro che hanno raggiunto il
traguardo, dal primo all'ultimo, sono stati tributati applausi
scroscianti, secondo il motto che da sempre anima la G.C. Fausto Coppi,
«solo per passione». Tutti vincitori quindi, anche se la sentenza della
strada ha premiato Igor Zanetti (Cannondale-Gobbi-FSA) e Simona Parente
(Somec-MG.K Vis-LGL) per quanto riguarda il percorso lungo da 205 km;
Emanuele Marianeschi (ASD MC Cycling Time) e Erica Magnaldi (Team De
Rosa Santini) si sono affermati sul breve, da 131 km. Per gli amanti
delle statistiche, di seguito il podio delle competizioni.
Percorso breve 131 km donne:
1. Erica Magnaldi (Team De Rosa Santini) 3h44'47''
Percorso breve 131 km uomini:
1. Emanuele Marianeschi (ASD MC Cycling Time) 3h37'35''
Percorso lungo 200 km donne:
1. Simona Parente (Somec-MG.K Vis-LGL) 6h27'20''
Percorso lungo 200 km uomini
1. Igor Zanetti (Cannondale-Gobbi-FSA) 5h53'01''