Ho avuto la fortuna di incontrare Karl De Quick, responsabile del settore bicicletta di Michelin, e di parlare con lui delle ultime novità della casa ma soprattutto riguardo delle strategie che il gruppo adotterà per il ciclismo negli anni a venire.
Michelin è un colosso mondiale impegnato con la produzione in ogni possibile settore in cui esistano le ruote, non male per comprendere la reale grandezza di questo marchio. Con Karl De Quick abbiamo toccato temi che spaziano dal ritorno di Michelin in Moto GP fino al lancio del nuovo Power, insomma di carne sul fuoco ne abbiamo parecchia.
Buongiorno Karl, partiamo da lontano: mi parli di Michelin e dell’impegno di questa grande azienda per il mondo bici.
«Il nostro settore è come una piccola entità indipendente all’interno di un grande gruppo come Michelin, di cui beneficiamo per tutto l’appoggio possibile. La nostra è una squadra molto dinamica, reattiva e incentrata sull’innovazione. Mi piace dire che potremmo essere alloggiati tutti in un Air Bus, esattamente come una piccola squadra ma assai potente. A livello di prodotto, abbiamo quattro importanti linee guida da seguire per gli anni a venire:
• lanciare un prodotto che soddisfi ampiamente le aspettative del cliente in ogni settore su cui puntiamo;
• essere più veloci sul mercato con le nostre soluzioni, senza aspettare due o tre anni per lanciare un nuovo prodotto;
• offrire una nuova gamma per ogni settore su cui abbiamo puntato;
• capire ed interpretare le specifiche di ogni mercato, secondo i requisiti principali che lo definiscono.
Inoltre, è nostra intenzione aumentare la nostra quota di mercato ed essere più presenti in aree fino ad oggi trascurate. Desideriamo costruire una rete efficiente per appoggiare al meglio il consumatore. Puntiamo ad invogliare i distributori a proporre i prodotti Michelin, grazie al fatto che sono facilmente spiegabili ai consumatori per caratteristiche tecniche. L’importante è che il consumatore trovi la migliore opzione possibile per la disciplina che preferisce».
Ho avuto l’opportunità di provare il Tubolare Pro4 Service Course e mi chiedo perché nessuna squadra WorldTour lo utilizzi. Michelin mira a soddisfare i clienti di tutto il mondo concentrandosi esclusivamente sulle qualità innegabili dei suoi prodotti, piuttosto che spingere in sponsorizzazioni?
«Oggi la nostra strategia per le competizioni è puntata maggiormente sulla Mtb, piuttosto che sulla strada. Nella Mtb utilizziamo la competizione pura per sviluppare i nostri prodotti ed abbiamo come collaboratori alcuni tra i migliori biker del mondo. I pneumatici che utilizzano questi atleti sono i prodotti che saranno sul mercato entro un anno e mezzo. Su strada è tutto diverso, Qui i test sono meno importanti perché il manto stradale offre poche variabili. Ad oggi beneficiamo comunque di tutto l’apporto tecnico delle squadre nazionali, ragione per cui non abbiamo bisogno di team WorldTour per far evolvere i nostri prodotti. Questo accade oggi, non è detto che non possa cambiare in futuro».
In questo 2016 Michelin tornerà nella Moto GP: questo coinvolge il lancio del nuovo Power?
«Nel motociclismo e nel ciclismo, la concorrenza è un laboratorio naturale. Molte tecnologie come la bi-mescola, derivano proprio dalla pista. Oggi questa innovazione è diventata un punto di riferimento per il mercato.Sono sicuro che la moto ci permetterà di innovarci ancora più rapidamente. Tutti i benefici comprovati nelle competizioni, troveranno posto nei nostri prodotti…».
Avete mai pensato ad un veicolo neutro per l’assistenza gomme nelle competizioni ciclistiche? Non sarebbe una buona idea per far conoscere le qualità dei vostri prodotti?
«Hai ragione, sarebbe una bellissima idea. Potremmo in questo modo veicolare le eccellenti prestazioni dei nostri pneumatici, ma per ora, questa mossa non è nelle nostre strategie. Abbiamo investito molto per il problema delle forature e 200 corridori hanno percorso circa 200.000 Km per arrivare a questi risultati. Paola Gianotti e Polo Aste hanno percorso senza mai forare tutto il Red Bull Trans-Siberian Extreme, lasciando a bocca aperta gli altri concorrenti».
Quali sono le aspettative per il nuovo Power? Il Pro4 aveva già dimostrato doti eccellenti.
«Il nuovo Power sarà ultra-eccellente! Abbiamo sviluppato questo nuovo pneumatico per tutti i ciclisti che desiderano il meglio del meglio. Il Pro4 rimane una soluzione notevole, basti pensare che un anno dopo il lancio è gia stato venduto in più di un milione di pezzi! Sono certo che il Power infrangerà questo record! Le nostre tecnologie rimangono a nostro modo di vedere le cose ancora le soluzioni migliori nel mercato…».
Cosa pensate del Tubeless, avrete una linea specifica di quesi prodotti?
«Abbiamo prototipi così realizzati, ma riteniamo che il mercato non sia ancora maturo per puntare a queste soluzioni. Il limite tecnico continua ad essere l’accoppiamento tra pneumatico e cerchione».
Qual è la miglior sezione per la bici da corsa, il 23mm o il 25mm?
«La scelta di utilizzare il 25m deriva dal Nord America ed è sempre più in voga nel nord Europa piuttosto che nel sud. Il vantaggio del 25mm è l’ampiezza e l’opportunità di poter essere gonfiato meno per migliorare il comfort in sella. In questo caso c’è una miglior distribuzione delle forze sul terreno e una minor resistenza al rotolamento. Questi sono i reali vantaggi che spingeranno i consumatori in questa direzione. Il tutto sarà perfezionato migliorando la resistenza alle forniture, rendendo il pneumatico così sicuro da doverlo cambiare solo per il raggiunto limite di usura. Questo passaggio non è così lontano. Più performance a tutto tondo e un pneumatico efficace su ogni terreno!».
Giorgio Perugini