Cala il sipario sulla 20ma edizione della Sportful Dolomiti Race di Feltre (Belluno) che ha festeggiato con il record storico di iscritti: 4.700, compresi i 120 del Percorso Mark con un incremento di partecipanti rispetto al passato di oltre 1.000 unità. Il meteo, malgrado le previsioni, ha messo a dura prova sia organizzazione che ciclisti che comunque si sono presentati in 3.400 alla partenza.
Un altro record storico visto che a Feltre non sono partiti mai in tanti cosi, anche se il sole avrebbe certamente convinto gli altri mille a non restare sotto le coperte.
E’ arrivato da Matera per trionfare sulle Dolomiti Bellunesi e Trentine il giovane Tommaso Elettrico (Gs Calcagni sport) che ha vinto staccando gli avversari solo negli ultimi 450metri di salita prima del traguardo in Piazza Maggiore chiudendo in 6h52’48” davanti al genovese Matteo Podestà (MgKvis) 6h53’14 e al toscano Stefano Cecchini (La Bagarre) subito attaccato con il tempo di 6h53’31.
Medaglia di legno al vincitore della scorsa edizione, il vicentino Roberto Cunico (team Beraldo), quinto Alessandro Calzolari (La Bagarre) 6h54’56. Una granfondo il cui risultato non è stato certo fino agli ultimi cento metri. La gara infatti è stata condotta da tutto il gruppetto, con Podestà a scollinare per primo sul Croce d’Aune, l’ultimo dente della giornata in cui è scoppiata la bagarre. A Pedavena di nuovo tutti insieme, così dopo aver varcato Porta Imperiale prima dei 450mt di salita per raggiungere Piazza Maggiore, metri in cui ha prevalso chi ne aveva ancora.
Tra le donne trionfo di Claudia Gentili (Alè Cipollini Galassia) che dopo aver fatto la gara con Marina Ilmer (Gobbi MgKVis) ha chiuso per distacco nella rampa finale vincendo con il tempo di 7h45’06 (7h45’25 la seconda) dimostrando grinta e grande forma come ha raccontato la stessa Ilmer: “Claudia è stata più forte di me fin dall’inizio, anche se non ha voluto dirlo”. Terza l’atleta di casa, portacolori della società organizzatrice della granfondo, la giovane Gloria Bee (Pedale Feltrino Tbh) che ha tagliato il traguardo dopo 7h48’54 (“un terzo posto che per me vale come una vittoria”ha detto).
Nel percorso Medio bis sia in campo maschile che femminile. Sono tornati sul gradino più alto Luigi Salimbeni (MgKVIs) con il tempo di 4h14’52 davanti ad Antonio Camozzi (Team Isolmant) in 4h16’36 e Giulio Magri (Isolmant) in 4h17’59. Conferma anche per Astrid Schartmuller (MgKVis) che ha vinto con grande distacco dopo 4h37’55 su Manuela Sonzogni (Isolmant) in 4h50’48 e Lorna Ciacci (Sportler) in 5h01’49.
Un Medio su cui si è giocata anche la Sfida Olimpica tra i campioni Jury Chechi, Antonio Rossi, Pietro PIller Cottrer e l’ex Ct della Nazionale Paolo Bettini. Dopo una battaglia sul Passo Croce d’Aune, scollinato per primo da Piller, Chechi è riuscito a non mollargli la ruota beffandolo in volata sul finale di via Mezzaterra poco prima dell’arrivo, rimettendo le mani per il secondo anno sul trofeo della Sfida Olimpica. Ma Piller la prende sportivamente all’arrivo commentando: “Un finale così bello non lo avremmo avuto nemmeno mettendoci d’accordo. Ci siamo divertiti moltissimo tutti quanti”. E per chi si aspettava che invece la battaglia per il primo posto fosse con l’ex Ct della Nazionale, Bettini ha spiegato. “Ho ripreso la bici solo un paio di mesi fa, era dal 2008 che non mi allenavo, ma ci siamo divertiti molto comunque e qui il risultato non conta”. Fanalino di coda Rossi che pure aveva tentato un attacco dopo Castello Tesino: “Il prossimo anno ci riproviamo”. Grandissimo l’entusiasmo dei 24 gregari, amatori sorteggiati tra gli iscritti alla granfondo.
Quinta squadra outsider, la Nazionale di scialpinismo con il ds Oscar Angeloni: “Il più scarso ero io e solo grazie a Silvio Fauner sono riuscito a tagliare il traguardo”.
Ci sono volute 10 ore, invece all’attuale Ct della Nazionale Davide Cassani per chiudere il suo percorso lungo (faceva da gregario ad un amico): “Percorso molto bello ma è la prima volta che mi succede di stare in sella per così tante ore, caloroso il pubblico lungo il percorso”.
Sul percorso Mark, la ciclopedalata di 47km con la sola scalata a Passo Croce d’Aune si sono cimentati i fratelli Cremonese (Gioia, Alessio, Alberto e Dario) titolari dell’azienda Sportful che hanno scortato il padre Giordano Cremonese. Appena prima di loro il commetatore di Rai Sport Gigi Sgarbozza e il presidente della Fci Renato Di Rocco: “Salita splendida come fantastica era tutta la gente che faceva il tifo lungo la strada, bello proprio!”. Con loro altri 120 ciclisti con voglia di fare una pedalata sul Passo storico della granfondo per cui non era prevista classifica, tanto che molti non hanno nemmeno ritirato il chip per il rilevamento del tempo della cronoscalata.
Un’edizione dei record ma che non ha smentito le sue caratteristiche di durezza e tempo avverso. Malgrado le previsioni meteo dessero cielo coperto e forse qualche schiarita, la pioggia ha accompagnato invece molti granfondisti per una buona parte del percorso, con temperature piuttosto basse sul Manghen e sul Rolle.
Ottima la macchina organizzativa. Numerosissimi gli interventi per forature soprattutto in zona Cima Campo- Castello Tesino, paradossalmente malgrado il tempo i ritiri non sono stati molti.
La maglia nera 2014 è stata infilata dai coniugi di Crocetta del Montello, Michela Cadorin e Lino Durighello che hanno completato la loro granfondo in 12h27’53” scortati dai ragazzi del camion scopa che hanno dato loro anche un premio speciale alla memoria di Uwe Garthe, volontario mancato qualche anno fa.