Dopo aver calato una scala reale con la gamma Velo Road Racing, Pirelli ha messo le mani sul gravel con prodotti specifici che hanno già conquistato molti appassionati. La P lunga non scherza affatto e come è avvenuto per il mondo strada, anche in questo caso i prodotti entrano con merito tra le varie scelte premium che possiamo trovare sul mercato. Ho provato per voi i Cinturato™ Gravel M e ne sono rimasto molto soddisfatto.
La ghiaia chiama, Pirelli risponde
Per essere precisi, i Cinturato™ Gravel M sfruttano un bel bagaglio di risorse messe a punto con la linea Scorpion™ Mtb, decisamente una bella base di partenza. La speciale mescola SpeedGRIP Compound di Pirelli, nata proprio per il gravel, si distingue per un ottimo grip e una buona efficacia nel rotolamento. Come ricordato spesso quando si parla di copertoni, è proprio l’equilibrio tra queste due voci a farci capire se la ciambella è riuscita con il buco e in questo caso la ricetta non delude affatto! La scorrevolezza si apprezza senz’altro nei tratti asfaltati, frangenti in cui i Cinturato™ Gravel 700x35c hanno sempre guadagnato velocità in fretta. In termini di consumo, dato che il mio utilizzo è distribuito su 80% sterrato/terra/pietre e 20% asfalto, il deterioramento mi sembra davvero regolare.
Tasselli pronti a mordere
I tasselli sono ben spaziati, mentre la composizione della mescola, la sua consistenza e l’altezza degli stessi tasselli consente al copertone di mordere bene terreni diversi. M sta per mixed terrain ed è così che questo battistrada si impone per grande polivalenza. Se volete qualcosa di più scorrevole e destinato solo a terreni compatti e veloci dovete puntare sul cinturato™ Gravel Hard Terrain, ma così facendo dovrete fari i conti con una aderenza pressoché nulla su fango o pietre particolarmente scivolose. La struttura interna dei Cinturato™ Gravel M abbina un tessuto di rinforzo che va da tallone a tallone a una struttura di Aramide, un mix che respinge davvero molto bene le forature.
I miei copertoni hanno dei segni, qui le spine e le pietre taglienti abbondano, ma di forature non c’è traccia. Rimanendo in tema, i fianchi dei copertoni non hanno riportato alcuna ferita, merito di una struttura molto robusta e prova di taglio. Ad essere sinceri, per fare un po’ di passaggi più estremi avrei bisogno di un 40c o 45c, ma devo ammettere che farei fatica a rinunciare alla velocità regalata da questi questi 35c montati sulle mie URSUS TC37.
Ho sfruttato anche le camere d’aria Tubolito Gravel per contenere il peso della bici e regalarle una buona agilità. Così configurata, la mia Pedemonte Aurata Gravel pesa poco più di 7 kg e si difende benissimo anche sull’asfalto. La carcassa in Nylon da 127TPI copia bene ma sono certo che le sezioni maggiori siano nettamente più confortevoli e pronte nell’appiattire le irregolarità del terreno. Per questo motivo mi appresto a rivedere il prodotto nella versione 45x650b, confermando che in questa occasione opterò per utilizzarli in modalità tubeless.