I PIU' LETTI
ADDIO IGNAZIO, PER ME SEI STATO LA LEGGENDA DEL TOUR
di Giorgia Monguzzi | 30/10/2019 | 07:15

Esistono molte storie legate al ciclismo, di vincitori e di sconfitti, di gregari e di capitani, nel corso della mia vita ne ho sentite tante, eppure quella riguardante Ignazio Paleari ha per me un posto particolare.

Ignazio Paleari, nato il 13 febbraio del 1954, è stato un ciclista professionista italiano dal 1977 al 1980. Non l’ho mai visto correre, dopo tutto io sono nata circa vent’anni dopo che aveva smesso, eppure la sua carriera l’ho vissuta come se fossi lì in quei giorni, frutto delle storie che mio padre mi raccontava da bambina.

Mio padre lo aveva conosciuto un po’ per caso in occasione della sfida fra oratori dello stesso comune: papà era di Besana, mentre Paleari di Montesiro, due fazioni opposte in forte rivalità, eppure in qualche modo erano diventati amici. Dopo essersi persi di vista si erano ritrovati molti anni dopo quando Paleari aveva iniziato a correre a piedi per la Daini di Carate, spesso si incontravano per strada e condividevano parte del tragitto di allenamento. Un bel giorno però Ignazio aveva avuto per mio papà un’importante novità: aveva deciso di cambiare sport, voleva provare qualcosa di nuovo ed era emozionato all’idea. Fu in quel modo che Ignazio Paleari iniziò la sua avventura nel mondo del ciclismo.

Avevo circa sei anni quando mio padre mi disse che conosceva un uomo che aveva preso parte ad un Tour de France, a quei tempi ero solo una piccola appassionata di ciclismo che cercava di prendere più informazioni possibili riguardo a un mondo che conoscevo ancora troppo poco. Ignazio Paleari aveva raggiunto la gloria nella categoria dei dilettanti quando correva per la Gs Polli Arredamenti di Lissone, aveva sfidato Giuseppe Saronni a suon di volate. Erano entrambi velocisti e lottavano in ogni modo concesso a causa dei loro caratteri sanguigni arrivando anche a bisticci memorabili pur di contendersi una vittoria. Era passato professionista nel 1977 e la sua attività lo aveva portato a partecipare a Giro, Tour e Vuelta.

Nel corso della sua carriera professionistica aveva vinto soltanto la classifica sprint nella Vuelta a Levante, un trionfo minore di cui pochi si ricordano. Alla me bambina però non interessava il numero delle vittorie, nemmeno se ne avesse fatte o no, a colpirmi fu proprio la figura di Paleari. Non l’avevo mai visto correre, nemmeno uno straccio di filmato, rimanevo appesa al racconto di mio padre e quello mi sembrava bastare.

Sentire quella storia mi dava l’impressione di avere a che fare con qualcosa di fenomenale, attraverso quelle parole mi sembrava di accedere ad una conoscenza più grande, il fatto che proprio uno dei miei genitori fosse amico di uno di quegli eroi in bicicletta mi rese quel mondo magico un po’ più reale. Grazie ai racconti di Ignazio Paleari conobbi il Tour, una corsa che mi sembrava così diversa e così lontana dal Giro d’Italia che avevo visto passare sotto casa. Mi appassionai a quella  gara a tappe che poco capivo, se per gli altri c’era la leggenda di Pantani a tenere viva l’emozione, per me c’era quella del compaesano di mio padre. Vista con gli occhi da adulta mi sembra un paragone azzardato, ma per me bambina avere quella conoscenza mi faceva sentire speciale e mi dava l’impressione che in qualche modo a quella corsa io c’ero stata. Iniziai a coltivare il sogno di incontrarlo, per il momento però mi bastava passare accanto a casa sua, strada obbligata per andare a trovare mia nonna, con mio padre che non smetteva di ricordarmi che proprio lì abitava il suo amico campione.

Incontrai per la prima volta Ignazio Paleari quando avevo circa dieci anni, forse ero nella piazza di Besana o al mercato, sinceramente non saprei dare informazioni precise. Ciò che mi ricordo con esattezza è invece l’impressione che mi fece quell’uomo che fino a quel momento avevo conosciuto solo attraverso dei racconti. In qualche modo nella mia mente da bambina fantasiosa avevo elaborato l’assurda certezza e quella leggenda di cui avevo sentito a lungo parlare non potesse avere fattezze umane, invece era lì davanti a me, in carne ed ossa, un uomo quasi comune.

Fu visibilmente emozionato quando gli dissi che in qualche modo ero cresciuta accompagnata dal suo mito e lui di risposta mi regalò un nuovo racconto: quando alla prima tappa del Tour a cui prese parte si ritrovava alla griglia di partenza, fosse incerto sul da farsi perché divorato dall’emozione. Dopo quell’incontro ce ne furono altri,  lo trovavamo spesso per le strade del paese, era solito fare lunghe camminate in compagnia della moglie, ogni volta era un’occasione per parlare del più e del meno, discorsi da grandi che poco alla volta iniziavo a capire.

Discutevamo delle ultime corse disputate, delle novità del mondo del ciclismo e degli atleti più forti del momento. Nell’anno del centenario del Tour ricevette l’invito per recarsi a Parigi per la tappa finale con arrivo sugli Champs Elysees, un’occasione per mettere insieme tutti coloro che avevano preso parte alla Grand Boucle. Paleari era indeciso sul da farsi, avrebbe voluto fare un viaggio in Francia e rivedere i vecchi avversari, ma riteneva anche di sentirsi in qualche modo fuori luogo in mezzo a gente come Merckx e ad Hinault. Non ho mai saputo se ci sia poi andato oppure no.

È pomeriggio inoltrato quando vengo a conoscenza che Ignazio Paleari è venuto a mancare. Di fianco alla tristezza di mio padre provo un senso di vuoto assoluto. Ho la sensazione che se ne sia andato non solo un uomo, ma una parte di quella storia magica che è il ciclismo. Il nome di Paleari rimarrà comunque scritto negli annali, in statistiche che raccontano l’evoluzione di questo sport menzionando la sua unica vittoria da professionista in una classifica a punti; eppure io lo ricorderò per sempre come una leggenda, una parte di quella favola della buona notte che amavo ascoltare.

Ignazio Paleari è stato un uomo comune, un ciclista che per alcuni anni si è avventurato nel mondo dei pedali, ma se oggi mi ritrovo a scrivere di ciclismo è anche grazie a quella storia più volte ripetuta che lo vedeva come protagonista.

 

 

 

 

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Sport Performance è il cerotto sportivo concepito da Omstrip per aiutare l’atleta a migliorare non solo la performance muscolare, ma anche  l’equilibrio e la resistenza durante l’attività fisica. Il marchio,...

Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta...

Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+,...

La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella...

Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato...

"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito...

In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi...

La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record...

Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento...

Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo...

Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima...

Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di...

Il nuovo configuratore “YOUR LOOK A la Carte” diventa il braccio armato della tua immaginazione, anzi, direi che è e sarà il traduttore universale che ti permetterà di progettare il...

Ritorno alle origini per la settima edizione della Napoli Obliqua, con un meraviglioso percorso tra l'area del centro città Patrimonio Unesco, quello dell’area del Parco delle Colline Metropolitane e quello...

Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e...

Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su...

Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente performanti, gli effetti per i consumatori finali sono decisamente vantaggiosi....

I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington, hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve,...

Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo...

Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui...
Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR...
Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente...
di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy