Ventisei vittorie stagionali, spazionando tra le corse su strada, mountain bike e pista. Ecco Marco Zoco, milanese doc (abita in via Tertulliano, zona Piazzale Corvetto) 11 anni appena colonna portante del Team Galbiati Sport-Cicli Esposito di Assago. Veloce e scattante, finisseur e attaccante, le giuste caratteristiche per andare lontano. Nonostane la sua giovane età è una promessa del ciclismo giovanile Nazionale. Corre nella categoria G5 dei Giovanissimi. A parlare per lui sono i suoi 26 successi conquistati in questa stagione, che si è conclusa a Canegrate con il trionfo nella Milano-Hinterland di Cross Country. Si affida all'istinto il piccolo Zoco (cognome di origine spagnola): ha il coraggio di attaccare da lontano, di gettarsi nella mischia quando la corsa richiede un finale a ranghi compatti. Una passione sfrenata per il ciclismo, per uno sport che richiede sofferenza e grande determinazione, che Marco ha coltivato nel suo Dna: "Nessuno della nostra famiglia ha mai praticato ciclismo -spiega il padre Riccardo originario di Viterbo, titolare di negozio di Alimentari, Frutta a Verdura in via Lamarmora a Milano-. Il fatto che Marco abbia scelto le due ruote è davvero curioso: è stato attratto dai pneumatici e dalle piccole ruote così ha deciso di iniziare bussando alla porta di Rossella Galbiati, la ex professionista milanese pluricampionessa italiana pista-strada, oggi presidente dell'omonimo team con sede ad Assago-. Aveva solo 7 anni. La sua prima bici? Una Atala che comprai in via Spadolini dal negozio dei Cicli Esposito". Suo figlio ha un campione a cui si ispira? "Stravede per Peter Sagan come molti ragazzini della sua età. Del campione slovacco ammirail suo modo di correre, di stare in sella e di come è bravo ad impennarla. Marco dice sempre che è il più forte e il più simpatico". Marco, oltre a pedalare, cosa fa nella vita di tutti i giorni? "E' appassionato di Calcio, tifa Milan come il sottoscritto, segue anche la Formula 1 e il Basket sport quest'ultimo che ha pratico per un pò, ma si è disinnamorato quasi subito". Ricorda la sua prima gara? "Ad Assago, organizzata proprio dal Team Galbiati, una cross country nel parco che Marco vinse". In famiglia Marco è l'unico che pedala? "No, anche sua sorella Sara corre per la squadra della Galbiati, ma senza troppa enfasi. Fa il tifo per il fratello, ma di correre seriamente per il momento non ne vuole sapere". Suo figlio cosa vorrebbe fare da grande? "Spera di andare il più lontano possibile con il ciclismo. Che corridore potrà diventare non ne ho proprio idea, lo sapettano tanti anni nei quali capirà davvero qual'è l'impegno che ci vuole e dimostrare se ha qualcosa da dire in questo sport oppure dedicarsi ad altro. Ha scelto il Team Galbiati per crescere nel migliore dei modo e arrivare al meglio al momento in cui dovrà confrontarsi con il ciclismo che conta". A scuola come se la cava? "Benissimo. E' al primo anno della scuola media, alla Maino di Milano. La sua ambizione è diplomarsi Perito Informatico". In questo suo eccezionale 2019 Marco Zoco si è lauerato Campione Provinciale Milanese, ha conquistato il Campionato Regionale Lombardo, è stato premiato come Miglior giovane in pista, ha chiuso al primo posto la speciale classifica di rendimento a livello regionale. E' nato il 14 febbraio giorno di San Valentino. Ne siete orgogliosi? "Io e mia moglie Stella siamo più che orgogliosi, l'importante è che Marco si diverta in sella alla sua bicicletta, poi strada facendo vedremo quale sarà il suo futuro". Ma il ciclismo oggi è ancora gioia, divertimento? "Deve esserlo, deve continuare a suscitare qualcosa e mi riferisco ai più giovani. Deve restare una emozione, una passione da coltivare seguendo una giusta linea".