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SAN PIETRO DI FELETTO, DOVE SI UNISCONO LE LEGGENDE DEL GIRO D'ITALIA E DEL GRANDE TORINO. GALLERY
di Sandro Bolognini | 22/05/2024 | 08:15

Ciclismo e calcio uniti per un unico scopo. Fino al 2 giugno la Galleria dell'Eremo a San Pietro di Feletto (Tv) ospiterà una mostra commemorativa dedicata al Grande Torino, la storica squadra scomparsa nel tragico incidente aereo di Superga nel 1949, intitolata “Grande Torino. Eterna leggenda” collegata con il passaggio della penultima tappa - Alpago-Bassano del Grappa che passa sul Muro del Ca’ Poggio e due volte sul Monte Grappa. E’ probabile che sia la tappa decisiva del Giro numero 107. All'inaugurazione della mostra c’erano Giampaolo Muliari, direttore del Museo Grande Torino e Domenico Beccaria, presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata. La mostra vuole celebrare il ricordo del “Grande Torino” che ha tematizzato la partenza della Corsa Rosa di sabato 4 maggio, ricadendo proprio quel giorno il 75esimo anniversario del disastro aereo che nel 1949 costò la vita ai calciatori del 'Grande Torino'.

I CAMPIONI CHE HANNO PARTECIPATO ALL’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA: SERENA, DE BIASI, POLICANO E PONTONI

Il montebellunese Aldo Serena ha giocato nel Torino nel periodo 1984-1985: “Quando arrivai, ebbi un’iniziazione. Bisognava imparare la storia di quanto avvenuto, consultando i giornali. Ho trovato in tutto questo un sentimento profondo“. Mister Gianni De Biasi ha raccontato il periodo da allenatore: “Al Torino è stato bellissimo, un’esperienza capitata in un momento particolare. Tre anni indimenticabili e di soddisfazioni” Roberto Policano, detto “Rambo”, ha ricordato gli anni in cui ha giocato al Torino per tre stagioni, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta: “Torino ha la capacità di farti entrare subito nell’ambiente”, ha ricordato. Ha partecipato anche il friulano Daniele Pontoni, torinista, commissario tecnico della nazionale di ciclocross, campione del mondo per due anni della stessa specialità, che ogni anno organizza una spedizione ciclistica nel nome del “Grande Torino”: “Perché è qualcosa di unico”. E via a raccontare gli aneddoti del Torino. Ha condotto il dibattito l’ex arbitro Giacomo Gava.

MARINA MONTEDORO: “LA MOSTRA TORINO RENDE IL PASSAGGIO DEL GIRO ANCORA PIÙ APPASSIONANTE”

"Ospitare la mostra 'Grande Torino. Eterna leggenda' nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è davvero significativo. Ringrazio il direttore del Museo Grande Torino, Giampaolo Muliari, per l'impegno profuso nell'organizzazione di questa straordinaria esposizione – commenta Marina Montedoro presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. L'arrivo di questa mostra in concomitanza con il passaggio del Giro d'Italia rende l'evento ancora più significativo, unendo la passione per il ciclismo alla memoria di una delle squadre di calcio più celebri e leggendarie della storia".

GIAMPAOLO MULIARI: “È UN’EMOZIONANTE NARRAZIONE DELLA STORIA E DELLA TRAGEDIA DEL GRANDE TORINO”

"Da 25 anni dirigo il Museo della Grande Torino e ho curato quasi 200 mostre in diversi Toro Club e territori legati alla storia della squadra – commenta Giampaolo Muliari - Direttore del Museo Grande Torino. Questa mostra è un'emozionante narrazione della storia e della tragedia del Grande Torino, che ha un potere unificante e travolgente nel mondo del calcio. La squadra incarna un senso di unità e emozione che continua a toccare il cuore delle persone. In questa occasione, rendiamo omaggio anche a Maurizio Pedrazzoli, noto come Pedro, un devoto tifoso di Belluno scomparso nel 1999. A 25 anni dalla sua perdita, lo ricordiamo con affetto come una parte imprescindibile della tifoseria granata."

NELL’EREMO CI SONO DOCUMENTI CARTACEI DELL’EPOCA, FOTO ORIGINALI E OGGETTISTICA DEL GRANDE TORO

Questa esposizione commemora il Grande Torino attraverso documenti cartacei dell'epoca, fotografie originali e una selezione di oggettistica significativa. Gli elementi espositivi, suddivisi in quadri e pannelli che includono giornali, disegni e fotografie, sono certo saranno in grado di suscitare un impatto emotivo profondo. Inoltre gli oggetti in mostra, dalle scarpe ai palloni, offriranno ai visitatori un'esperienza coinvolgente e autentica. 

ALBERTO STOCCO: “ANCHE IL MURO CELEBRA LA TRAGEDIA DEL GRANDE TORINO”

“Dopo la partenza del Giro D’Italia da Torino per onorare la memoria del Grande Torino, la mostra dedicata alla storia e alla tragedia di questa leggendaria squadra approda, scalando il celebre Muro di Ca’ del Poggio, attore del primo gran premio della montagna della ventesima tappa della Corsa Rosa 2024, a San Pietro di Feletto, nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” commenta Alberto Stocco titolare del resort sulle colline del Prosecco.

L’’ASSESSORE REGIONALE FEDERICO CANER: “C’È UN LEGAME PROFONDO CHE LEGA IL VENETO A TORINO”

“C’è un legame profondo che lega il Veneto a Torino – spiega Federico Caner, Assessore al Turismo della regione del Veneto - a partire proprio dallo sport e da quella palla che rotolava tra i piedi di Romeo Menti, la destra granata autore dell’ultimo gol dal dischetto a Lisbona, di quella straordinaria squadra che rimarrà nella storia come la Grande Torino. Ma ancora la coppia di terzini, Virgilio Maroso di Crosare di Marostica e Aldo Ballarin di Chioggia assieme al fratello Dino, terzo portiere della squadra. Il Veneto, terra di tifosi e di sportivi, vuole rendere omaggio alla storia e ai ricordi di questi miti del calcio, nomi di una leggenda sportiva in occasione di questa mostra che ha come cornice le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità e parla di sport, patrimonio immateriale Unesco”.

L’EPOPEA DEL GRANDE TORINO

Con il nome di Grande Torino ebbe tragico epilogo il 4 maggio 1949, in quella sciagura aerea nota come la tragedia di Superga nella quale l'intera squadra perse la vita. L’epopea del Torino è durata otto anni, che ha portato alla conquista di cinque scudetti consecutivi e di una Coppa Italia. La sequenza trionfale del Grande Torino si interruppe tragicamente il 4 maggio 1949 alle ore 17,05. I giocatori del Torino tornavano a casa da una trasferta a Lisbona per una partita contro il Benefica, concordata tra i due capitani delle squadre.

PER L’AMICHEVOLE SI MISERO D’ACCORSO MAZZOLA E FERREIRA, I DUE CAPITANI DI TORINO E BENFICA

Mazzola e Ferreira si erano conosciuti in occasione della gara tra Italia e Portogallo giocata a Genova. Ferreira chiese a Capitan Valentino di disputare con un’amichevole contro il Torino in occasione del suo addio al calcio. Mazzola si disse d’accordo e l'intesa fu presto raggiunta. L’incontro fu fissato per martedì 3 maggio 1949 ed il Torino ottenne dalla Federazione il permesso di anticipare al 30 aprile la sfida con l’Inter.

TORINO-BENFICA FINÌ 4-3 PER I PORTOGHESI

La gara contro il Benfica fu una vera amichevole, la formazione granata sconfitta 4-3 con grandi applausi al capitan Ferreira che abbandonava il calcio, in uno stadio gremito da quarantamila persone.

IL GIORNO SEGUENTE ALLA PARTITA LA TRAGEDIA

Il giorno seguente, il 4 maggio, l'intera squadra salì sul trimotore I-Elce per fare ritorno a casa. Il tempo era pessimo con nuvole basse e pioggia battente. Dopo l'ultimo contatto con la stazione radio, forse a causa del maltempo o di un guasto all’altimetro, l'aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia. Erano le 17,05 del 4 maggio 1949. Lo sgomento fu enorme ed il compito più triste di tutti toccò a Vittorio Pozzo, che dovette procedere al riconoscimento delle salme dei suoi ragazzi.

TUTTE LE VITTIME DEL GRANDE TORO ED I GIORNALISTI

Nella tragedia di Superga perirono trentuno persone fra atleti, dirigenti, giornalisti e membri dell'equipaggio. Nell'incidente persero la vita: i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri. Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.

GLI ORARI DELLA MOSTRA

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 2 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, con orario prolungato il martedì e il giovedì fino alle 18:30, e il sabato mattina dalle 9 alle 12. L’esposizione, organizzata dal Comune di San Pietro di Feletto, con il patrocinio della Regione del Veneto e dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, vede come partner il Muro di Ca’ del Poggio e la collaborazione con l’AIA (Associazione italiana arbitri) Conegliano.

 

 

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