Edizione in grande stile, quella del Giro E: il tappone dolomitico con arrivo a Croce d’Aune-Monte Avena è stata solo l’ultima emozione per i partecipanti, che ogni giorno hanno potuto vivere la vita dei ciclisti professionisti, con le dinamiche del gruppo, il tifo ai bordi delle strade, il podio firma e il traguardo riservato ai campioni.
Giro E è stata una Experience di tipo amatoriale riservata a 10 team composti da 6 ciclisti che, dotati di bici da corsa a pedalata assistita, si sono sottoposti a prove di regolarità svolte su una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia 2019, escluse le tre cronometro. L’evento si è disputato in Italia, nelle stesse giornate e sulle stesse strade in cui si è disputata la corsa Rosao.
I numeri: cinque produttori di motori, sei marchi di bici, dieci squadre, 18 tappe, 533 ciclisti coinvolti, 1.829 chilometri percorsi, 24 mila metri di dislivello positivo. Ma le cifre sono l’ultima cosa che di questo Giro E ci resterà nella memoria. Rimarranno invece i 533 corridori che hanno partecipato al Giro, le quattro maglie, i team Agenzia Nazionale del Turismo, Bike For Dream, Castelli-Segafredo, Pinarello, Mediolanum, De Rosa, Toyota, Milano Cortina 2026, Epowers Factory Team e Kilocal-Selle SMP. E i tanti campioni che sono saliti in sella come Domenico ‘Nico’ De Lillian, Max Lelli, Diego Cecchi, Alex Turrin, Daniele Colli, Christian Delle Stelle, Gianni Bugno, Andrea Tafi, Edita Pučinskaitė, Fabiana Luperini, Diana Žiliūtė, Giorgia Fraiegari e atleti di caratura mondiale e olimpica come Alessandra Sensini, Cristian Zorzi, Francesca Lollobrigida, Massimiliano Monti, Andrea Lalli, Luca Toni, Carlton Myers, Valentina Marchei, Fabio Triboli, Ivan Zaytsev, Margherita Granbassi e Mara Santangelo.
Due delle quattro classifiche in palio hanno visto trionfare la Epowers Factory Team: la classifica generale e la classifica sprint. La prova della regolarità è andata al Team Toyota mentre la squadra più giovane è risultata la Kilocal-Selle SMP.