I PIU' LETTI
L'ORA DEL PASTO. LE MEMORIE DEL SAMBI
di Marco Pastonesi | 18/04/2019 | 07:46

Quel corridore, mezzo assiderato, mezzo sopravvissuto, oltre a una maglia di lana, però a maniche lunghe, oltre a un paio di calzoncini, però maledettamente corti, oltre a un cappellino, però inadatto nella circostanza, ha anche un nome e un cognome: Luciano Sambi. E per tranquillizzare tutti: sta bene.

La partenza: “Papà minatore, anche in Belgio, poi invalido, respirava polvere, e la polvere era veleno, si ammalavano tutti, e spesso morivano, di silicosi. Mamma a casa. La casa, un viavai. Io, il più piccolo di sette fratelli. Soldi pochi, pochissimi, niente. Nato in guerra, nel 1942. Scuola, il minimo. Lavorai prima in un caseificio, poi da un macellaio, a Lugo di Romagna”.

La passione: “La bicicletta. Niente soldi, niente bicicletta. Cominciai nel 1958 su quella degli amici, da Lugo a Ravenna, da Ravenna a Lugo. Nel 1959 quattro tesserati, primo anno allievi. Una colletta tra fratelli per acquistare una Legnano, nuova, 45 mila lire, sembrava un’enormità. Durò poco: un incidente, si fracassò, ne acquistai un’altra, usata, ma migliore”.

La rincorsa: “Metà secondo anno allievi nel Pedale Ravennate. La prima vittoria da allievo: il Gran premio Giulianini a Villafranca di Forlì, cinque o sei in volata, vicino alla villa di Ercole Baldini. Cinque vittorie da allievo. Poi dilettante. Il primo anno, 1961, nel Pedale Ravennate, il secondo, 1962, nella Rinascita. Dovetti quasi smettere: si correva troppo poco. Poi fu veramente la mia rinascita: nove vittorie il terzo anno, 1963, un paio di giorni con la maglia di leader al Giro del Lazio, riserva al Tour de l’Avenir e ai Mondiali, 12 vittorie il quarto anno, 1964, azzurro al Tour de l’Avenir e ai Mondiali, e il titolo italiano rubato perché anche nel ciclismo c’era la mafia”.

La mafia: “Il campionato italiano era in tre prove. La prima, dodicesimo, tiravo per un velocista, Lello Mariani, che non vinse. La seconda, primo, a Villafranca di Verona. La terza, all’ultimo chilometro eravamo in nove, in volata in cinque, ai 300 metri venni stretto, mi fermai, ripartii, finii terzo o quarto, ma primo nella classifica generale. Invece, nell’ordine di arrivo, primo Mario Zanin, io nono a pari merito con Felice Gimondi che si era ritirato. Feci ricorso: mi portarono da nono a ottavo. Altro ricorso: da ottavo a settimo. Altro ricorso, perché sarebbe stato sufficiente essere sesto per diventare campione italiano, e invece rimasi settimo”.

La rivincita: “Una decina di anni fa rintracciai Zanin attraverso un amico fornitore della sua pellicceria e andai a trovarlo a casa sua, a Conegliano Veneto. In una bacheca custodiva la maglia tricolore di campione italiano dei dilettanti. Gli dissi: ‘Sono venuto a riprendermi quella maglia’”.

Il rimpianto: “La Bologna-San Marino 1964. Giorgio Albani, direttore sportivo della Molteni, mi promise: ‘Se vinci, hai il contratto’. In cinque nel finale. Nessuno mi aveva spiegato l’arrivo. Io pensavo che fosse il solito, altrimenti sarei scattato prima, ero il più fresco. Invece vinse Gianni Motta con i crampi”.

Il professionismo: “Nella Legnano, nel 1965. Il direttore sportivo era Eberardo Pavesi: dava antichi consigli come antico era lui e antico il suo ciclismo. Il vero direttore sportivo era Lupo Mascheroni, promosso da meccanico ad ammiraglio. Era una squadra di giovani: ognuno per sé. Io avevo 22 anni. Senza aiuti vinsi il Giro di Toscana, 287 chilometri, staccando Vittorio Adorni e Franco Cribiori. E senza aiuti anche il Giro d’Italia. Ero undicesimo in classifica, ma la terzultima tappa, il tappone dolomitico, che finiva sullo Stelvio, tra la neve e un dolore al ginocchio, finii ventiquattresimo. Era il 4 giugno 1965. Ed era quella foto”.

Le qualità: “Passista, terzo nel Gran premio Castrocaro Terme 1965 a cronometro, ma primo Anquetil, secondo Gimondi e quarto Pambianco. Mi difendevo in salita, ma attaccavo sulle salitelle, in un Giro di Reggio Calabria feci 60 chilometri di fuga con Vito Taccone, neppure un cambio, venimmo ripresi a 700 metri dal traguardo. E andavo fortissimo in discesa”.

L’allenamento: “Da solo o con Domenico Meldolesi. Non tiravo troppo, andavo molto di agilità, alla fine avevo ancora energie. Per mangiare e bere mi fermavo, con il mio panino, a una fontana”.
I campioni: “Jacques Anquetil, com’era bello vederlo pedalare, seduto in sella comodo come se fosse in poltrona. E Rik Van Looy, in una Milano-Sanremo, prima di Novi Ligure si mise in testa per 10 chilometri e mandò in crisi tutto il gruppo”.

La cotta: “Giro d’Italia 1965, diciottesima tappa, la Biandronno-Saas Fee, 178 chilometri, negli ultimi 10 ero morto, all’arrivo chiesi dove fosse l’albergo, era lì a 10 metri, ma non ci vedevo più dalla fatica”.
Il secondo rimpianto: “Giro di Campania 1966. In fuga, a una cinquantina di chilometri, una salita pedalabile, Anquetil e De Rosso mi passarono come un treno. In discesa cercai di riprenderli, arrivai a 100 metri, ma non rientrai. Poi fui terzo, in un gruppettino”.

L’incidente: “Nel 1967, allenamenti in Riviera con la Salvarani, sarei dovuto passare alla Maino. Una mattina, un attacco di mal di schiena. Tornai a casa, mi feci vedere: ernia al disco. Non avevo il libretto della mutua, dovevo aspettare 20 giorni, intanto provai da un massaggiatore, era bravo, feci quattro sedute, poi quando il libretto era pronto, andai in ospedale per l’operazione. Quando ero sul lettino, il chirurgo mi disse: scendi e cammina. L’ernia non c’era più. Ma ormai ero senza contratto, e mi ritirai”.

Il negozio: “All’inizio del 1968, a Ravenna, vicino allo stadio di calcio. Avevo il nome, anzi, il cognome, lo misi anche sulle biciclette, un anno fa abbiamo festeggiato il cinquantenario. Adesso mi aiutano i miei figli, Susi con me in negozio, Cristian da solo in un altro negozio dove c’era il magazzino. La bicicletta continua a essere la mia vita. Sarà per quello che mi sono sempre divertito”.

E lo Stelvio: “Mai più rifatto. Fino al 2012, quando stavo per compiere 70 anni. Un mio amico mi disse che stava formando una squadra per fare lo Stelvio. Vengo anch’io, gli promisi, anche se non ero allenato. Lo prendemmo dal versante nobile, quello di Prato dello Stelvio, e andando su con il mio passo, arrivai in cima neanche stanco. E il giorno dopo il Gavia dalla parte di Bormio, sempre su con il mio passo, in cima stanco ma non morto. E tre mesi dopo, già che c’ero, l’Eroica a Gaiole in Chianti: 205 chilometri tre giorni dopo il mio settantesimo compleanno”.

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Con il nuovo borsello sottosella Aero Wedge Pack DX Topeak ridefinisce le forme e gli ingombri di questo accessorio rendendolo elegante e aerodinamico. Spazioso e versatile, offre spazio in abbondanza...

La mossa è decisiva, Pinarello oggi con la presentazione della Dogma GR e della Grevil F completa un’offerta gravel di altissimo livello coprendo così ogni possibile esperienza gravel. Come le...

Q36.5 è lieta di annunciare il lancio del kit ufficiale per le gare di Mountain Bike 2025 di Tom Pidcock, presentato ufficialmente oggi alla UCI Mountain Bike World Cup di...

Il body da ciclismo è stato completamente sdoganato ed ora è sfruttatissimo su strada non solo dai pro ma anche dagli amatori, ma un aspetto è da sottolineare, questo capo...

"La linea S-Works è il risultato di test e sviluppo implacabili con i nostri atleti del World Tour e della Coppa del Mondo. È un kit che vince le gare,...

Le nuove BONT Vaypor SL sono calzature modernissime e votate alle massime prestazioni, un prodotto che fa la differenza in ogni suo dettaglio. Sulla scia del precedente modello, ampiamente apprezzato...

Ci siamo, la magia è completa. Quella che vedete in foto è la nuovissima sella Predator 01TT CPC, la nuova sella da cronometro integrata oggi dotata di CPC (Connect Power...

Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un modello nato per la vita urbana ed è dotato di...

È passato proprio un anno dallo splendido Tour de France di Biniam Girmay, corsa completata con la storica vittoria del Maillot Vert, un traguardo importantissimo raggiunto con impressionante potenza e...

Il team Soudal Quick-Step affronta il Tour de France 2025 indossando l'ultima collezione Aero Race di Castelli, una gamma di capi altamente tecnici per ridefinire nuovi standard aerodinamici e dare...

Gli atleti del team Israel - Premier Tech saranno oggi ai nastri di partenza della Grande Boucle con un kit in edizione speciale a bordo di bici Factor dotate di...

Tutto in casa Wilier nasce da un riflesso: un argento lieve, puro, come il primo gelo all’alba. La superficie è ancora immobile, ma qualcosa si agita sotto. Invisibile. Inevitabile. È...

SLR: bastano tre lettere per tracciare i confini di un vero mito, una delle selle più iconiche degli ultimi 25 anni cambia oggi pelle per continuare quello che è stata...

Pinarello presenta con orgoglio la prima di una nuova serie di bici uniche ed esclusive, la DOGMA F Luxter Green 1K. La serie “One Of A Kind “ (1K) sarà...

Ursus si prepara a fare il suo ritorno sulle strade dell’evento più importante del ciclismo mondiale. Sabato 5 Luglio, l’azienda italiana sarà infatti al via dell’edizione 112 del Tour de...

La nuova collezione Bianchi Milano unisce eleganza e innovazione. Il kit Race ne è la massima espressione: un completo pensato per chi affronta ogni uscita con spirito competitivo, senza mai...

Specialized rivoluziona ancora una volta il concetto di sella ad alte prestazioni con l’introduzione della nuova S-Works Power EVO con tecnologia Mirror: un prodotto pensato per chi cerca la massima libertà di...

Look Cycle, portabandiera dell'eccellenza francese nelle ciclismo, presenta oggi la 795 Blade RS Iconic Black Radial, la bici ufficiale del Team Cofidis per il Tour de France 2025. Veloce, reattiva...

Nimbl è orgogliosa di annunciare che la partnership con Team Visma | Lease a Bike, andrà oltre le calzature, includendo ora anche una linea di abbigliamento da ciclismo ad alte...

La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande sono tante e vale la pena approfondire l’argomento. La regina di...

Il kit è ben articolato e prevede praticamente gli stessi elementi che verranno utilizzati dalla formazione di Roglič al prossimo Tour de France che prenderà il via sabato prossimo. Bici,...

Un tornante dopo l’altro fino alla cima brulla e arida del Mont Ventoux, la “bestia della Provenza”. Quasi 21 chilometri di salita con pendenze fino al 20%, sotto il sole...

Il cuore che batte, trepidante, alle prime luci dell’alba, mentre il sole sorge e l’attesa in griglia si fa vibrante, al cospetto delle Dolomiti: è uno dei momenti più emozionanti...

"Cycling Beyond": una vera e propria dichiarazione d’intenti. L’esclusivo appuntamento con cui lunedì 30 giugno Bianchi ha accolto media e stakeholder internazionali presso Casa Bianchi, la rinnovata sede e sito produttivo di Treviglio, ha...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy