Eventi come la cronosquadre all’apertura del Giro d’Italia oppure la cronometro individuale al Campionato del Mondo colpiscono per l’esasperazione dei materiali: ruote ad alto profilo, lenticolari o a razze; caschi con visiere spaziali, ma anche per le posizioni estreme dei corridori per cercare di ridurre la resistenza dell’aria ed andare più veloci a parità di potenza…..
Ma cosa significa e come si fa ad ottimizzare dal punto di vista aerodinamico la propria posizione in sella?
Risponde Andrea Morelli, responsabile del laboratorio di analisi del movimento di MapeiSport nonché allenatore di Cadel Evans e del campione italiano Ivan Santaromita, che hanno preso il via nella 97^ edizione del Giro d’Italia, proprio cimentandosi, anche se in 2 formazioni rivali, nella disciplina della cronosquadre.
Il Dottor Morelli è anche consulente per l’ottimizzazione della posizione in sella e l’ottimizzazione aerodinamica di molti team Worldtour.
“Fino a qualche anno fa le tecniche di ottimizzazione della posizione sulla bici da cronometro si basavano unicamente su test come quello di decelerazione, come il cosiddetto “coasting down” oppure misurando la forza che era necessaria per “tirare il ciclista” con un’altro mezzo, per esempio una automobile, tramite un cavo fissato con una cella di forza, per misurarne la resistenza all’avanzamento. Un altro metodo, indiretto, era fatto con l’analisi fotografica e quindi ricavando l’area frontale del corridore. Con l’avvento dei misuratori di potenza le cose sono cambiate ma restavano comunque da superare problemi legati all’affidabilità ed alla ripetibilità dello strumento: taratura ed errore sulla misura potevano influenzare negativamente i risultati. I primi misuratori, infatti, erano dei prototipi e la taratura richiedeva molto tempo oltre che un’approfondita conoscenza dello strumento. Per questo motivo spesso questo tipo di applicazioni erano effettuate con il supporto scientifico di strutture universitarie. D'altronde questa era una delle poche possibilità e chi se lo poteva permettere, effettuava i test in galleria del vento, con costi non proprio abbordabili».
E ancora: «Tenete conto che un’ora in galleria del vento, costa indicativamente 1.000€. Capite bene che solo pochi team professionistici potevano permettersi investimenti di questo tipo se non solo per il capitano della squadra. Da qualche hanno l’evoluzione tecnologica e le numerose collaborazioni universitarie e con strutture private, oltre che l’esperienza acquisita prima con la squadra professionistica Mapei e poi con l’assistenza a numerose squadre protour, ha permesso a MapeiSport di poter mettere a punto servizi di altissimo livello alla portata di tutti, ciclisti amatori ma non solo, triathleti e di chi comunque pratica anche sport a livello salutistico. Uno dei punti cardine di MapeiSport è sempre stato quello di mettere la scienza nello sport al servizio di tutti. La collaborazione tra MapeiSport ed Alphamantis, azienda Canadese specializzata in “dinamica del veicolo” ha permesso di realizzare un servizio di valutazione dell’efficienza aerodinamica che raggiunge la precisione di una galleria del vento, con il vantaggio di poter effettuare la misura in tempo reale e direttamente in pista. Non quindi in situazione statica, fermi sulla bicicletta come avviene per esempio in galleria del vento, ma con l’atleta in condizioni di fatica e di guida reali».
«TAS, acronimo di Track Aero System, è il sistema messo a punto da Andy Froncioni, capo ingegnere di Alphamantis, che attraverso la rilevazione dei dati di potenza, velocità, cadenza e frequenza cardiaca sviluppate in bicicletta e la trasmissione in tempo reale degli stessi ad una postazione fissa, per mezzo di sofisticati algoritmi fisico-matematici, permette di ottimizzare sia la posizione in sella del corridore che di testare materiali, come ruote, caschetti oppure capire cosa succede lavorando sulla postura del soggetto in bicicletta variando le impugnature».
«Fino ad oggi misure di questo tipo erano molto difficili da eseguire - conclude Andrea Morelli - sono felice di poter avere a disposizione una strumentazione all’avanguardia come questa e sono sicuro che questo servizio di ottimizzazione porterà grandi soddisfazioni. Questa tecnologia è già utilizzata da tempo da alcuni team protour e team nazionali come quello australiano, canadese e danese, hanno installazioni fisse nei velodromo usufruibili dagli atleti».