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LE MANI D'ORO D'ITALIA. FLAVIO VALSECCHI: «LAVORARE DI NOTTE? SE I CAMPIONI HANNO BISOGNO...»
di Luca Galimberti | 25/02/2021 | 07:59

Massaggiatori, meccanici, chef, osteopati, nutrizionisti, autisti: sono davvero tante le mani d'oro italiane nel WorldTour. Abbiamo deciso di incontrare i proprietari di queste mani e di raccontarvi alcune delle loro storie. Uno per squadra e questa volta è il turno di Flavio Valsecchi, meccanico del Team BikeExchange.

Il brianzolo Flavio Valsecchi ha fatto della passione per la bicicletta una professione: è uno dei meccanici del Team BikeExchange, le sue mani si prendono cura delle biciclette dei campioni e delle campionesse dell'équipe WorldTour australiana.

Nato la vigilia di Natale del 1989, Valsecchi “scopre” il ciclismo negli anni della sua adolescenza: «Ho cominciato ad andare in bici per recuperare dopo un infortunio patito sulle piste da sci – racconta a tuttobiciweb –, giorno dopo giorno ho capito che mi stavo appassionando e, lasciato lo sci che fino a quel momento era stato il mio sport, ho iniziato a correre per l’Unione Ciclistica Puginatese con cui ho debuttato tra gli Allievi».

Terminata la trafila nelle categorie giovanili Flavio ha continuato a correre tra i dilettanti al Team Palazzago diretto da Olivano Locatelli; ha proseguito in Svizzera al Velo Club Mendrisio per poi volare in Giappone e – da vero precursore dei tempi – vivere una esperienza nel Team Ukio, Continental nipponica con cui ha gareggiato nel 2014 e nel 2015. «Il Giappone mi è rimasto nel cuore, ho dei ricordi molto belli di quegli anni», ci confida.

Rientrato dal Sol Levante a Meda - dove vive - e conclusa la carriera agonistica, Valsecchi non vuole staccarsi dal mondo del ciclismo. Inizia così a collaborare come meccanico con alcuni team: «Ho iniziato in formazioni Under23, poi ho collaborato con un team che svolge attività ciclocrossistica e con formazioni femminili. Attualmente sono al Team BikeExchange e con questa formazione lavoro da un paio d’anni, prima in alcune corse a “chiamata”, mentre ora sono stabilmente uno dei membri dello staff».

Se ripensi alle prime corse che hai affrontato con il team australiano che emozioni e che ricordi hai?
«Nei primi giorni in cui ho lavorato col team la cosa che mi ha colpito maggiormente è stata l’estrema professionalità di tutti i componenti della squadra».

Quali sono i tuoi compiti all’interno del team?
«Faccio parte del gruppo dei meccanici e, assieme ai miei colleghi, mi occupo di preparare e controllare nel minimo dettaglio le biciclette Bianchi e i materiali che usano i nostri ragazzi e le nostre ragazze. È un lavoro importante e di responsabilità che non si esaurisce alle corse ma ci impegna costantemente. A gennaio siamo stati con la squadra in ritiro pre-stagione a Oliva, (Spagna) e, per farti un altro esempio, nei giorni scorsi abbiamo lavorato tanto in magazzino a Varese per predisporre tutto l’occorrente in vista delle prossime trasferte. Poi naturalmente ci sono le attività specifiche di quando si è alle gare».

A proposito, ci descrivi la tua “giornata tipo” in una corsa a tappe?
«La sveglia suona presto, dopodiché si iniziano a controllare e a preparare le biciclette di scorta, quelle che andranno sulla ammiraglia; subito dopo si passa al controllo delle bici con cui gli atleti correranno. Ci si porta al ritrovo di partenza, si verificano trasponder e numeri sul telaio e, poco prima del via, si gonfiano le gomme per consegnare la bici al corridore. Successivamente si sale in macchina con il direttore e si segue la corsa stando pronti ad intervenire in caso di necessità… ma sperando di non doverlo fare. A gara conclusa e in serata si puliscono e si controllano minuziosamente le biciclette preparandole per il giorno successivo».

Un buon meccanico deve…
«Essere preciso e meticoloso, sempre concentrato e lavorare tanto. Come dicono in Brianza “deve fare andare le mani”».

Flavio ama il suo lavoro, lo percepiamo dal tono di voce con cui ne parla e ne abbiamo la conferma quando ci dice: «Se c’è da lavorare anche durante la notte per preparare la bicicletta a un corridore io non mi faccio problemi, mi ci metto e la preparo. Amo la mia professione e mi piace che gli atleti siano contenti del mio operato».

Hai avuto richieste particolari da parte dei corridori nella preparazione delle biciclette?
«Nulla di eclatante. Certo c’è chi è più “pignolo” di altri ma, come dicevo, mi piace darmi da fare per rispondere alle richieste dei corridori e metterli in condizione di dare il meglio».

Valsecchi è stato corridore e per anni i suoi obiettivi sono state le vittorie. Gli chiediamo quali sensazioni prova, ora, da meccanico, vedendo i “suoi corridori” tagliare il traguardo braccia al cielo e risponde così: «La felicità è sempre tanta. Certo il protagonista principale, quello che ha fatto la vera fatica, è il corridore ma la vittoria la sento anche un po’ mia».

Ci hai raccontato di essere stato impegnato nella preparazione delle prossime trasferte: come si articolerà il tuo calendario?
«Sono in partenza per il Belgio (sabato si corre la Omloop Het Nieuwsblad, ndr), poi altri appuntamenti importanti saranno Le Strade Bianche, che nel 2020 la nostra formazione ha vinto al femminile con Annemiek Van Vleuten, ed ancora tutte le classiche di primavera».

Chiudiamo con un obiettivo per il futuro professionale.
«Continuare a migliorare, crescere, imparare sempre più dai colleghi più esperti di me, incrementando la mia professionalità e responsabilità».

TANTE ECCELLENZE TRICOLORI NELLA GRANDE FAMIGLIA DEL TEAM BIKEEXCHANGE.
L’intervista che vi abbiamo proposto ci ha dato la possibilità di conoscere meglio Flavio Valsecchi, ma assieme al 31enne meccanico brianzolo sono molti i nostri connazionali che fanno parte della grande famiglia del Team BikeExchange (il team è composto in totale da poco più di cento persone, ndr) Ecco elencate di seguito le eccellenze italiane che lavorano nella formazione aussie.

Gli atleti: Kevin Colleoni, Alexander Konychev, Arianna Fidanza; il Direttore Sportivo Vittorio Algeri; il preparatore Pinotti; i medici Guardascione, Pollastri e Beltemacchi; i massaggiatori: Buttol, Lenzi, Bizzaro, Gallivanone, Nizzoli, Gobbi, Capelli, Gumiero e Zucherelli; i meccanici: Oppici, Chiesa, Romano, Risi, Pellicioli e Valsecchi; il direttore della comunicazione Matteo Vitello e l’addetto stampa Geoffrey Pizzorni. A questi vanno aggiunti alcuni impiegati amministrativi.

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