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SABBIONETA. METTI TISTA BARONCHELLI E I RICORDI DI TANTI GIRI D'ITALIA (E NON SOLO)
di Bibi Ajraghi | 04/05/2025 | 08:08

E’ ufficiale: Gibi Baronchelli entra nella schiera dei loquaci. Nulla a che vedere col Tista Baronchelli del periodo agonistico, introverso e di poche parole. Gianbattista Baronchelli ora sprizza vitalità ed è propenso allo show. L’ex campione l’ha dimostrato sul palco del Teatro all’Antica di Sabbioneta, Comune della Provincia di Mantova, nel corso della serata organizzata dal gruppo Panguaneta e dal comitato di tappa della Modena-Viadana del Giro d’Italia 2025.

Luca Selini e i dirigenti della “Panguaneta”, Giuliano Leali dei “Veterani Sportivi”  e altri dirigenti virgiliani con impegno hanno allestito un evento che ha richiamato nel bellissimo Teatro all’Antica un pubblico numeroso e interessato. Il Teatro all’Antica ha un’architettura spettacolare e tutta Sabbioneta è patrimonio Unesco.

Il giornalista Paolo Biondo noto per i ciclo-servizi su emittenti televisive e testate cartacee della Pianura Padana ha brillantemente condotto la parte istituzionale della serata. Invece il giornalista Alessandro Brambilla ha intervistato Baronchelli, rievocando imprese del campione. “Sandro” Brambilla naturalmente ha raccontato anche aneddoti su Gibi Baronchelli, nato a Ceresara (Mantova) il 6 settembre 1953 e cresciuto ad Arzago d’Adda (Bergamo). Il giornalista-telecronista ha valorizzato la presenza di altri ospiti del ciclismo: Ercole Gualazzini, che da corridore vinse 4 tappe al Giro d’Italia e 2 al Tour de France, Ruggero Gialdini, mantovano di Guidizzolo, primo al Giro d’Italia dilettanti 1975, Luigi Roncaglia, per 2 volte iridato nell’inseguimento a squadre.

In provincia di Mantova non poteva mancare chi rappresenta la famiglia di Learco Guerra “locomotiva umana”, primo corridore nella storia ad indossare la maglia rosa il 10 maggio 1931, benchè il Giro sia nato nel 1909. Sul palco c’era infatti Learco Guerra junior. Brambilla ha sottolineato che il grande Learco Guerra oltre a vincere il Mondiale su strada – titolo che venne assegnato con una lunghissima cronoindividuale – e altre leggendarie competizioni, nel post carriera agonistica si è fatto valere come direttore sportivo del Gruppo Sportivo Guerra e della  Faema. Learco junior ha rievocato il successo dell’elvetico Carlo Clerici al Giro d’Italia 1954, ottenuto anche grazie ai consigli del ds “locomotiva umana”.

Brambilla ha stuzzicato Baronchelli in più fasi. La più particolare ha riguardato il Giro d’Italia 1978: “Tista- ha detto Brambilla – molti continuano a lamentarsi per la tua seconda posizione al Giro d’Italia 1974, a 12” da Eddy Merckx. Tuttavia quel Giro 1974 l’hai perso da neoprofessionista e preceduto dal numero uno del ciclismo. La sconfitta ci poteva stare. In realtà il tuo Giro perso male è stato quello del 1978, quando l’hai chiuso 2° in classifica a 59” dalla maglia rosa Johan De Muynck. E’ un Giro che voi della Scic avete perso al terzo giorno: nella tappa col Monte Serra e arrivo a Cascina non siete riusciti a raggiungere De Muynck, non un Merckx o un Hinault o un Coppi”.

L’argomento ha scatenato Gibi: “Sul Monte Serra siamo passati a 20” da De Muynck. Nella Scic con me c’era Beppe Saronni, che era leggermente attardato. Il ds Chiappano ci disse di aspettarlo, per poi organizzare l’inseguimento. L’abbiamo fatto, però nel frattempo De Muynck ha acquisito un vantaggio maggiore, che negli ultimi chilometri non siamo riusciti a ridurre. Era solo il terzo giorno di gara, diventò determinante per la vittoria di De Muynck”. I

l conduttore del talk-show ha spaziato anche sui 2 successi di Baronchelli al Giro di Lombardia, sul Gran Premio di Francoforte del 1980 , e su gran parte delle altre belle vittorie di Baronchelli. In carriera Gibi, compreso qualche circuito organizzato da Nino Recalcati, ha vinto 93 gare. Brambilla si è soffermato anche sul Trofeo Laigueglia 1975. “L’hai vinto alla Merckx”, ha detto al campione. “Una vittoria bellissima, indimenticabile – è stata la replica di GB- ottenuta paradossalmente per errore. Per vincere a Laigueglia ho iniziato prestissimo la preparazione forzando i ritmi. Sono poi arrivato al Giro d’Italia semivuoto. Il Giro 1975 aveva la tappa finale al Passo dello Stelvio, era fatto per me. Ma io negli ultimi giorni quasi non pedalavo più. Alla vigilia dell’ultima tappa, Alleghe-Passo Stelvio, ero 4° in classifica generale.

In cima allo Stelvio sono diventato il 10° della generale”. Quel Giro lo vinse Bertoglio con 41” su Galdos.  La Federazione Ciclistica Italiana a Sabbioneta era rappresentata da Adriano Roverselli, consigliere del Comitato Lombardo, e Fausto Armanini, presidente del Comitato Provinciale di Mantova. “L’anno scorso – ha dichiarato Armanini – in territorio mantovano abbiamo avuto la partenza della cronometro individuale del Giro d’Italia. Quest’anno abbiamo l’arrivo di tappa a Viadana. Avere il giro in due edizioni consecutive è un vanto per la nostra provincia. Senza dimenticare che nel mantovano abbiamo ospitato Giro d’Italia Next Gen e Giro femminile di recente. Sono contentissimo”. Il Sindaco di Sabbioneta, Marco Pasquali, ha manifestato il suo entusiasmo per la presenza del Giro d’Italia nel territorio in data 22 maggio. Il Giro torna a transitare nel Comune di Sabbioneta dopo 52 anni. La cittadina sulla tabella di marcia della Modena-Viadana è nel finale, andrà in mondovisione. A fine serata Paolo Biondo ha impeccabilmente condotto la serie di premiazioni.   

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