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COME STA CAVALLI, COSA FA GUAZZINI, COSA VUOLE LUDWIG, L'AMBIZIONE DI DELCOURT: FDJ SUEZ, CHE CONFERENZA!
di Nicolò Vallone | 20/02/2024 | 08:15

Reduce da un 2023-record con venti vittorie, suggellate dal Giro dell'Emilia della Uttrup Ludwig, e forte già di tre successi nel primo mese del 2024, la FDJ Suez presenta ufficialmente la propria diciassettesima stagione.

Lo fa attraverso le parole di sei atlete (di cui due italiane) e del team manager Stephen Delcourt: «Ringraziamo i nostri main sponsor e tutti gli attori che stanno permettendo non solo al nostro team come seguito e struttura, ma al ciclismo femminile in generale di fare passi da gigante. A partire dalla UCI, con cui siamo in contatto per raggiungere le migliori riforme su calendari e contratti, fino a una campionessa come Annemiek Van Vleuten, un esempio per tantissime ragazze. Per quanto riguarda tuttavia la presunta offerta da un milione della UAE a Demi Vollering: non è sbagliato valorizzare una ciclista di livello mondiale, ovviamente, ma al momento sarebbe una cifra sproporzionata rispetto al volume d'affari del ciclismo femminile e dunque farebbe impazzire il mercato. Nel processo di crescita non dobbiamo mai dimenticare che i budget di uno sport devono andare alla stessa velocità della sua visibilità. Venendo a noi, sentiamo di avere le carte in regola per salire sul podio del ranking UCI e mettere in difficoltà la corazzata SD Worx, come abbiamo iniziato a dimostrare nella tappa del UAE Tour vinta in solitaria da Amber Kraak. Quest'ultima è una delle sei nuove atlete in organico, insieme alle altre due olandesi Lauren Molengraaf e Nina Buijsman, a Lea Curinier e Coralie Demay, fino ad Alessia Vigilia. Novità rilevante pure nello staff tecnico, con l'ingresso di una donna, la belga Lieselot Decroix che affiancherà il responsabile della performance Flavien Soenen e i direttori sportivi Nicolas Maire e Cedric Barre. In cinque anni vogliamo riuscire a vincere le 6 classiche più importanti (Strade Bianche, Parigi Roubaix, Fiandre, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi) e correre da protagonisti nei tre grandi giri. Possiamo farlo perché non abbiamo una sola capitana ma diverse leader. Possiamo farlo perché la SD Worx ha tre donne da classifica come Kopecky, Vollering e Reusser, e se non dovessero correre unite dovremo approfittarne. Per provare ad aumentare i giri del motore, abbiamo deciso di operare un netto cambiamento nel calendario iniziale, come capirete dalle parole delle atlete...»

Ecco quindi, dopo le decise dichiarazioni di Delcourt in apertura, cos'hanno detto le ragazze nella conferenza stampa di ieri:

CECILIE UTTRUP LUDWIG «Super soddisfatta dell'inizio stagione "anticipato" in Australia, a segno nella seconda tappa del Tour Down Under e a podio nella Deakin University. È la prima volta che parto a gennaio anziché a febbraio, ho trovato stimolante partire subito con intensità e ne sto già sperimentando i benefici: può essere la chiave per rendere nelle classiche come non sono riuscita finora a causa pure di diverse cadute (Strade Bianche a parte, che è una gara stupenda dove ho sempre fatto top-10). In particolare la monumento dei sogni sarebbe il Fiandre, ma temo che Kopecky & co. siano ancora superiori. Il target, dunque, sarà soprattutto il trittico delle Ardenne; poi mi dovrò riposare perché a luglio e agosto, nel giro di tre settimane, mi aspettano Olimpiadi e Tour de France. Speriamo che le altre squadre corrano compatte per provare a battere la SD Worx anziché aiutarla... Sarà poi che un organico così rinnovato amplifica gli entusiasmi, mi sento carichissima! Sono a un punto della vita, ciclistica e non, dove ho accettato serenamente che esistono gli alti e bassi: a volte è ostriche e champagne e a volte tocchi il fondo, è giusto mettersi alla prova correndo col cuore e con ambizione ma senza caricarsi di pressioni eccessive. Ciò si riflette direttamente nel modo di correre: la carriera professionistica è troppo breve per farsi bloccare dalla paura, su quella bicicletta voglio divertirmi finché non sarà tutto finito e ciò può portarmi ad attaccare più spensierata. Chissà che non sia il momento esatto di fare quel saltino che fa la differenza tra l'essere sempre lì, appena dietro le fuoriclasse, e il poter invece vincere.»

VITTORIA GUAZZINI «La stagione è iniziata alla grande col titolo continentale del quartetto, qui in FDJ Suez sento un solido spirito di gruppo che ci aiuterà a raggiungere ottimi risultati. Grazie all'inizio anticipato di stagione ci siamo rodate e ci siamo potute permettere di commettere errori e aggiustamenti per giunger pronte alla "vera stagione". Adesso sotto con la campagna belga, sono le mie corse su strada preferite e darò il massimo per me e per la squadra! Dopodiché salirà l'emozione verso l'Olimpiade di Parigi, la cui preparazione è di fatto cominciata già a dicembre: prima degli Europei di Apeldoorn mi sono concentrata sulla pista, adesso che siamo in pieno periodo strada infilo uno-due giorni di allenamenti in velodromo ogni settimana. Rispetto alle full immersion è meglio secondo me questo approccio equilibrato, che tiene costantemente allenate le qualità su ambo i fronti: giusto a luglio tornerò a privilegiare la pista. Al Tour de France sentivo alcune persone a bordo strada urlare il mio nome e mi dicevo "cioè, questi sanno chi sono?" allora ho capito quanta cultura ciclistica abbia il pubblico francese e quanto per loro sia importante una formazione del loro Paese. Poi certo, penso alla maglia azzurra e inevitabilmente penso a quella rivalità Italia-Francia che ci fa dare qualcosa in più... Battute a parte, specie su pista la Nazionale francese è molto forte: in inglese la definirei per me una home fight, nel senso che sono orgogliosamente italiana ma qui sono un po' a casa. E a proposito di italiane che corrono in Francia, sono felicissima che io e Marta abbiamo una nuova compagna con cui parlare la nostra lingua: ho uno splendido rapporto con Alessia Vigilia da quando correvamo in Valcar e nell'Italia juniores, conosco le sue virtù tecniche e umane.»

MARTA CAVALLI «Peccato per l'infortunio perché la preparazione mi aveva dato belle sensazioni, ora sto meglio ma non voglio forzare i tempi e voglio scongiurare qualsiasi rischio di ricadute: solo quando mi sarò ripresa nelle prossime settimane tornerò in bici e potrò pensare alle gare. Nel frattempo guardo tutte le corse che vengono trasmesse in tv, sia per tifare le mie compagne sia per capire meglio il livello delle avversarie, eventuali cambiamenti nel loro modo di correre, le tattiche etc etc... Comunque sono tranquilla perché il tempo è dalla mia parte e so che potrò comunque proseguire il percorso instaurato la scorsa stagione: il grande obiettivo del 2024 è di tornare la Marta del 2022. E il fatto che questo sia l'anno olimpico proprio in Francia aumenta le motivazioni: una medaglia a cinque cerchi è importantissima per il palmarès mio e di qualsiasi corridore, in più sento il valore che ha per la FDJ Suez poter avere le proprie migliori atlete in gara in un appuntamento del genere nella capitale francese. Provo ancora i brividi quando penso alla partecipazione a Tokyo nel 2021, spero fortemente di guadagnarmi la chiamata del c.t. Sangalli a Parigi. La convocazione passerà naturalmente attraverso le prestazioni con questa maglia: non vedo l'ora di lottare insieme alle mie compagne e sono contenta che, tra le nuove arrivate, ci sia Vigilia. Un'ottima ciclista e ragazza con cui condividere momenti sia in corsa che fuori, arricchendo il "gruppo italiano" in organico.»

GRACE BROWN «Inizio stagionale da sogno, col titolo di campionessa nazionale a cronometro in Australia e una condizione confortante nei successivi appuntamenti sempre nel mio Paese. Quest'anno mi concentrerò molto sulle prove contro il tempo e darò un bel contributo alla squadra nelle classiche. Ovviamente ho nel mirino Parigi 2024 e nel percorso di avvicinamento sarà molto importante la crono inaugurale del Giro d'Italia a Brescia. Essendo la più "anziana" del roster, spesso le mie compagne mi vedono quasi come una mamma o una sorella maggiore: una bella responsabilità (ride ndr) fa piacere poter essere di conforto e supporto. Parlando dell'evoluzione del ciclismo femminile, chiaramente si devono trovare i giusti accorgimenti per evitare squilibri tra le varie dinamiche, però è bello che ci siano così tante opportunità anche per noi.»

EVITA MUZIC «Sono soddisfatta di aver finalmente passato indenne la preparazione invernale e aver potuto ben cominciare la stagione tra Australia e Spagna. Anche per me è la prima volta che inizio già a gennaio, penso che sia un bene quando hai tanti nuovi elementi in squadra che devono trovare l'amalgama. Ho trascorso tutta la mia carriera in questa struttura e ho un contratto fino al 2027, la sento davvero come una famiglia e avverto da sempre la fiducia e l'atmosfera che mi permettono di migliorare. Quando senti che tutto sta funzionando, oltretutto in un contesto che parla la mia stessa lingua, perché cambiare?»

LEA CURINIER «Sono felicissima di essermi unita alla FDJ Suez, sono molto giovane ma questa è già la mia terza squadra ad alti livelli: sento che è quella giusta per proseguire al meglio la mia evoluzione come ciclista e voglio dare il massimo per questo gruppo!»

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