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SILVIA ZANARDI. «VOLO IN VACANZA MA TORNO PRESTO, LA PISTA MI ASPETTA...»
di Alessandro Brambilla | 21/10/2022 | 08:10

Piovono elogi sulla ragazza dallo sguardo dolce che durante le gare su strada e pista sa trasformarsi in una tigre. Silvia Zanardi, occhi marroni e capelli castano chiari, ha chiuso la stagione su strada 2022 con 4 successi ottenuti anche in gare di eccellente quotazione internazionale. Inoltre la ragazza di Piacenza in pista ha vinto ad Anadia i Campionati d’ Europa under 23 della madison, dell’inseguimento a squadre e corsa a punti. Non solo: il ct azzurro della pista Marco Villa ha schierato Silvia agli Europei elite a Monaco di Baviera e lei ha ripagato la fiducia trionfando nella madison ( la definizione “americana” ci è più familiare ) con la forte Rachele Barbieri e conquistando l’argento in corsa a punti e inseguimento a squadre. “Nel 2022 – dichiara la signorina Zanardi, fedelissima al team BePink del manager Walter Zini – sono sicuramente migliorata rispetto alla stagione precedente. Non so in quale percentuale, però il passo avanti l’ho compiuto. Eppure non sono pienamente soddisfatta, speravo di ottenere di più”.

Da dove deriva questa sua parziale delusione?

“In particolare del risultato al Campionato d’Europa under 23 su strada. Nel 2021 a Trento l’avevo vinto, quest’anno mi sono dovuta accontentare della quarta posizione. Peccato. Ho 22 anni, quindi in corsa ero tra le più esperte e la quarta posizione mi va stretta, poteva andare meglio. E al Mondiale elite di Wollongong il mio obiettivo era vincere l’iride delle under 23. Mi sono anche sacrificata per la squadra, però senza trascurare la possibilità di conquistare l’iride delle under, che mi è sfuggito”.

Il risultato che non la soddisfa dipende pure dal periodo di svolgimento dei Mondiali, appuntamento di fine stagione?

“Forse sì. Tra giugno e agosto io e tante altre ragazze eravamo sicuramente più in forma”.

Lei è una pistard che vince gare con salite.

“La tappa che ho vinto al Tour de Ardeche in Francia aveva molti tratti in pianura. Quella di Lourdes al Giro dei Pirenei e la gara in Ungheria effettivamente avevano le salite. In Ungheria c’era pure l’arrivo in salita e io ho tagliato il traguardo in netto vantaggio. Sono riuscita a vincere grazie a Zini che mi esorta a osare”.

Mondiali ed Europei a parte, ha dei rimpianti riguardo i risultati su strada del 2022?

“Ci sono rimasta male nella gara internazionale a Montignoso d’inizio stagione in cui sono arrivata terza. Ci siamo giocate allo sprint la vittoria ed eravamo un gruppo ristretto: era una corsa che dovevo vincere. Per il resto non ho particolari rimpianti”.

Lei ha vinto in marzo la tappa di Diano Marina della nuova corsa “Ponente in Rosa”, poi ha dovuto attendere luglio per gioire nuovamente per la vittoria. Come mai?

“E’ dipeso in parte dalla preparazione. Nella prima parte della stagione sono anche andata in Canada a disputare una prova di Coppa del Mondo su pista. L’ho dovuto obbligatoriamente fare: chi non partecipa almeno ad una prova di World Cup non può gareggiare ai Mondiali. Ciò ha in parte condizionato il mio programma e forse il rendimento primaverile”.

Oltre alle tre medaglie d’oro , in pista lei ha conquistato il bronzo europeo under 23 nell’inseguimento individuale. La possiamo definire regina dei Campionati ad Anadia?

“Gli elogi fanno piacere, tuttavia gli Europei under 23 li ho ritenuti un punto di partenza”.

Ai Campionati continentali elite di Monaco avete gareggiato su una pista da 200 metri di perimetro. Lei è una stradista, ha avvertito disagi su un anello così breve?

“A dire il vero no. A Monaco teoricamente dovevo disputare solo la gara a punti, essendo io una under 23 che sfidava le elite. Il ct Villa mi ha fatto fare la madison insieme a Rachele Barbieri con la quale mi sono trovata benissimo e ho vinto, e anche l’inseguimento a squadre in cui ho conquistato l’argento, come nella gara a punti, quindi sono contenta. Mi lascia un po' di amarezza la sesta posizione al Mondiale della gara a punti in Francia che però si è svolto a fine stagione, come quello su strada”.

Ora lei è in vacanza fuori dall’Italia. E a novembre inoltrato cosa farà?

“Naturalmente parteciperò alle prime prove della Champions League della pista. Vorrei fare anche quelle nei mesi successivi”.

La prima prova di Champions è il 12 novembre. Con pochi giorni d’allenamento post-vacanza raggiungerà elevata competitività?

“La prima prova e forse anche la seconda mi serviranno per rientrare nel clima agonistico. So che dovrò faticare e un po' le interpreterò come gare di preparazione. Nella ultime prove “Champions” spero di andare forte. Il calendario 2023 della pista è molto diverso da quello del 2022. L’anno prossimo gli Europei elite si svolgeranno in febbraio e io ci vorrei andare per fare bella figura. Disputare anche le prove Champions League diventa un rodaggio indispensabile in vista degli Europei. Spero che i Campionati d’Europa su pista diano slancio a tutta la mia stagione. Sono ambiziosa sebbene si tratterà della mia prima annata da elite”. Il sogno della signorina Zanardi è simile a quello delle altre ciclovip: “Meritare la maglia azzurra per i Mondiali “globali” d’agosto in Scozia. Naturalmente con speranza di disputare nell’arco di pochi giorni il Campionato del Mondo su strada e un paio di specialità della pista a Glasgow”. In bocca al lupo.

 

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