I PIU' LETTI
L'ORA DEL PASTO. BECCHI, UNA VITA PER LA BICI E QUEL GIORNO A PESCARA...
di Marco Pastonesi | 23/05/2022 | 08:10

Giro d’Italia. Quello del 1960. Lunedì 23 maggio si corre la quinta tappa, la Pescara-Rieti, 218 chilometri, con tanto di Terminillo. Alle sei di mattina, Massimiliano Becchi va e viene dal bagno. Dissenteria.

Fa niente, si dice. Passerà, si augura. Ce la farò, si incoraggia. La firma del foglio di partenza, poi la partenza. Ma è vuoto. Spinge a vuoto. Pedala a vuoto. Gli è impossibile perfino quella che certi giornalisti definirebbero andatura turistica. Tant’è che dopo qualche decina di chilometri, sulla strada per Popoli, scende dalla bici e sale sull’autobus-scopa.

Se esistesse una macchina del tempo, se il tempo fosse un film da poter riavvolgere e poi modificare, Massimiliano Becchi ricomincerebbe da lì, da quel lunedì di maggio, da quell’albergo di Pescara, da quel mal di pancia inspiegabile per un corridore così attento, così preciso, così obbediente alla vita da atleta.

Sessantadue anni dopo: Cavriago, campi e capannoni alla periferia di Reggio Emilia, Becchi si racconta. “Papà contadino, mamma casalinga, io quarto di quattro figli, due maschi e due femmine, quinta elementare, poi a lavorare, a 12 anni verniciatore in carrozzeria, a 14 anni in regola, a 16 anni la prima bici, una Marastoni, verde metallizzata come tutte le Marastoni, 23mila lire usata perché nuova sarebbe costata 40mila, pagata con i soldi che mio fratello avrebbe dovuto versare al Consorzio e ripagata con le nostre paghe. A 16 anni la prima squadra, il Velo Club Reggio diretto da Otello Prampolini, uno che se ne intendeva, se 15 dei suoi allievi sono passati professionisti. E a 16 anni la prima corsa, a Cavezzo. E a 16 anni, proprio in quella prima corsa, la prima vittoria. E l’ostilità di mio padre verso le corse – tempo sprecato, sosteneva – trovò uno spiraglio”.

Era il 1954. Il primo anno, da esordiente, una vittoria, quella, in cinque corse. Il secondo anno, da allievo, una vittoria alla prima corsa della stagione. Il secondo anno, ancora allievo, otto vittorie. Il terzo anno, da dilettante, quattro vittorie. Il quarto anno, il secondo da dilettante, passato alla Giglio, altre quattro vittorie. Il quinto anno, l’ultimo da dilettante, sempre nella Giglio, otto vittorie. “Era il 1959. Fra l’altro, quarto nel Trofeo San Pellegrino. Gino Bartali mi chiese di diventare professionista con lui. Avrei corso in squadra con Fausto Coppi e Meo Venturelli. Ma già un anno prima avevo firmato per l’Atala. E mantenni la parola. E con l’Atala partecipai al Giro del 1960. Il direttore sportivo era Alfredo Sivocci, milanese, con le sue idee, forse un po’ arretrate, e le sue preferenze, per i corridori veneti. Partii come gregario di Vito Favero, secondo al Tour de France 1959, ma in parabola discendente. Sivocci ci rimase male quando mi ritirai prima del Terminillo. Ma io, che ero diciottesimo in classifica, ci rimasi peggio. Tanto più che, un’ora dopo che ero salito sull’autobus-scopa, il mal di pancia era scomparso. Intanto aveva abbandonato anche Venturelli. Per lui, a tentare di convincerlo a rimanere in corsa, si era speso, ma invano, anche Giuseppe Ambrosini, direttore della ‘Gazzetta dello Sport’ e direttore di corsa”.

Un solo anno da professionista, Becchi, in quel 1960. “Poi il servizio militare, a Roma, nella Compagnia atleti, e tre anni da indipendente, a mie spese, con i soldi guadagnati nell’Atala, 80mila lire al mese per 10 mesi, quando un operaio ne prendeva 30mila però per 12 mesi. Finito il credito, appesi la bici al chiodo e mi dedicai al lavoro. Lattoniere”.

Ma quanti ricordi a forza di pedali. La preparazione: “Quella invernale da Giannetto Cimurri a Reggio Emilia. Ginnastica preciclistica, in gennaio, tre volte la settimana, gratis. E poi camminare, pedalare nei campi senza forzare, l’importante, predicava Giannetto, era non fermarsi mai”. Le salite: “Le mie, dove mi specchiavo, erano Barigazzo, Sestola e Cerreto. La più dura, il Muro di Sormano, per metà tutto il gruppo a piedi tranne Imerio Massignan”. La sfortuna: “Giro 1960, crono di Sorrento, spaccai la ruota libera e dovetti aspettare l’ammiraglia persa chissà dove”. La cotta: “Nel 1959, dilettante, in Toscana, non andavo più avanti, volevo smettere di correre, invece la domenica dopo vinsi”. La tattica: “Per essere sicuro di vincere, dovevo staccarli tutti”. Il segreto: “Trofeo San Pellegrino 1959, la Palermo-Messina, 240 chilometri, cambiai di quasi niente la lunghezza delle pedivelle e mi venne la tendinite, Bartali mi disse di pedalare duro, recuperai 2’30”, ma la sera mi vennero due caviglie da elefante, tornai a casa e Cimurri mi fece un impacco di ovatta, garza e nylon conditi con i suoi oli e balsami naturali, e la tendinite scomparve”. Il borraccino: “Due caffè e una china, da prendere negli ultimi 30 chilometri. Faceva effetto perché i caffè non li prendevo mai”. Le regole: “Conservo una lettera in cui Sivocci raccomandava ‘dovrai presentarti con la bicicletta in ordine non essendoci il meccanico’. Io, alla bici, ci tenevo moltissimo. Tant’è che un giorno il meccanico mi disse: ‘Se i corridori fossero tutti come te, avrei già perso il posto’”.

Su tutti e tutto, c’era Venturelli: “Trofeo Pizzoli, lui due volte primo, io due volte secondo. ‘Dai, che lo prendiamo’, mi dicevano gli altri. ‘Sì, ma sul palco’, gli rispondevo io. Meo era un tipo strano. Genova-Roma del 1960, alla partenza della Forte dei Marmi-Reggio Emilia, mi disse: ‘Oggi vinco e mi ritiro’. Vinse e si ritirò. Giro del Frignano del 1959, a Sestola avevamo 3’ dagli uomini in fuga, ‘Ci proviamo?’, mi domandò Meo, a metà Barigazzo li acciuffammo e poi tirammo diritto, Prampolini si affiancò sull’ammiraglia e mi ordinò ‘Staccalo, ché non sta bene’, gli risposi ‘Per fortuna che non sta bene’, io tiravo 100 metri, lui un chilometro, e infatti fu lui a staccare me”.

Becchi non va più in bici ma dalla bici non si è più staccato: 20 anni da presidente della Società ciclistica Cavriago e ancora presidente onorario. “Il bello della bici è che fa diventare uomini e donne nella vita e nel lavoro”.

 

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Siete pronti a vivere una stagione invernale da protagonisti? Con Alé e la nuova collezione Fall/Winter 2025, già disponibile sul sito www.alecycling.com e presso i migliori rivenditori di abbigliamento da...

La scena gravel è cambiata rapidamente in questi anni e non solo fuori dal’Italia. Oggigiorno predominano le corse tecniche e veloci in cui la competizione è tanta. La risposta Factor...

NABICO, azienda veneta produttrice di nastri manubrio 100% Made in Italy e personalizzabili, presenta il nuovo nastro Bio Galibier,  un prodotto sostenibile realizzato con oltre il 35% di componenti bio-based...

Chi pedala su strada lo sa bene, un copertone deve trasmettere sicurezza e concedere tutto il feeling che ci serve per dare il massimo. Bassa resistenza al rotolamento, grip, controllo,...

Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote,...

Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato...

Come sempre Miche si distingue per una progettazione avanzata e per l’utilizzo di materiali di altissima qualità, un paradigma che regala oggi il nuovo ingranaggio X2 RD, ennesimo colpo di...

In questo settore, esattamente come in ambito motoristico, le case produttrici si affidano moltissimo ai test di laboratorio, ma  a volte serve la pura follia per mettere a dura prova...

Trek ha appena presentato le sue nuovissime selle Aeolus, selle dotate della tecnologia AirLoom, una matrice stampata in 3D che va a formare uno strato in grado di offrire un...

Tenetevi forte: Doctorbike, negozio fisico situato in Corso Europa 82 a Magenta e negozio virtuale, predispone per i giorni 13 e 14 settembre un evento gratuito presso la sua struttura....

La linea NDR di Prologo diviene oggi più completa che mai grazie a  quattro nuove selle leggere e confortevoli, quattro nuovi prodotti che spiccano per polivalenza e sono stati studiati...

Alé, il rinomato produttore di abbigliamento ciclistico di alta qualità, e eVent® Fabrics, leader nelle membrane traspiranti, impermeabili, resistenti alle intemperie e al vento, annunciano che la tecnologia stormburstLT di...

Arriva un importante aggiornamento riguardante Specialized Italia, una vera e propria svolta storica. «Dopo 36 anni di straordinario servizio, Ermanno Leonardi lascerà il ruolo di Amministratore Unico di Specialized Italia a...

È uno degli uomini dell’anno, forse il nuovo dell’anno. Isaac Del Toro è una sorta di continuazione della “cantera” targata Uae Team Emirates XRG, il nuovo che avanza a rapidi...

La nuova Perfetto RoS 3 Jacket di Castelli realizzata con l’innovativa tecnologia Polartec @AirCore™ non si limita a spostare l’asticella più in là o semplicemente ad alzare il livello, infatti,...

Garmin annuncia oggi novità importanti per il mondo del ciclismo, destinate ancora una volta a ridefinire gli standard del mercato: Edge® 550 e 850 e Rally™ 110 e 210. ...

Il 12 ottobre 2025 Ivrea ospiterà la prima edizione di “100x100 Donne”, una cicloturistica ideata dall’eporediese Paola Gianotti, ultraciclista 4x Guinness World Record, attivista ambientale e promotrice della campagna per...

Arriva oggi da oltreoceano la nuova Diverge 4, la Specialized gravel definitiva per vivere libertà e avventura e correre nelle più autorevoli competizioni internazionali. Le novità sono tante, a partire...

Per gli amanti della bici e dello stile, Colnago e Castelli hanno lanciato una chicca da non perdere. Si tratta della maglia da ciclismo NH25 che è sia bella che...

Lazer, marchio innovativo di caschi da ciclismo, annuncia il lancio di VeloVox, un sistema audio e di comunicazione all’avanguardia progettato specificamente per i ciclisti. Pensato per le esigenze dei rider...

All'Italian Bike Festival 2025 di Misano, Gregario ha lanciato sul mercato un'innovazione mondiale: VERA, il primo telaio monoscocca che viene realizzato veramente su misura del cliente. Gregario è una bike-tech...

Vito. Semplicemente Vito. E se la bicicletta è prodotta dalla Guerciotti Vito non può che essere il nome di Di Tano, indimenticato fuoriclasse del cross, due volte campione del mondo...

Julbo, storica azienda fondata nel lontano 1888 da Jules Baud, continua da anni a convincere anche in ambito ciclistico, merito sopratutto della preziosa collaborazione con il team World Tour Groupama-FDJ....

A Italian Bike Festival, tra appassionati, innovazione e passione per le due ruote, Maurizio Fondriest ha presentato ufficialmente l’equipaggiamento con cui affronterà la prossima edizione della Gravel Burn, una delle...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy