Diciottenne torinese di San Dalmazzo, frazione di None, Eleonora Camilla Gasparrini è una delle più promettenti cicliste italiane. Già pluricampionessa nazionale nelle categorie giovanili, lo scorso anno - il suo primo tra le Junior - si è messa particolarmente in luce in campo internazionale: ha vinto la prova iridata dell’inseguimento a squadre (assieme a Camilla Alessio, Sofia Collinelli, Giorgia Catarzi e Matilde Vitillo ,ndr) e, sempre ai Mondiali di Francoforte, la medaglia d’argento nell’omnium; ha conquistato i titoli continentali dell’inseguimento a squadre e dell’omnium oltre ad essere salita sul secondo gradino del podio al termine della madison disputata in coppia con Sofia Collinelli. In patria, con i colori della squadra piacentina Vo2 Team Pink del presidente Andrina, ha ottenuto diverse affermazioni tra cui spiccano il tricolore su strada e quello nella prova contro il tempo. «Lo scorso anno è stato veramente molto buono, alla prima stagione in categoria non pensavo di poter avere già un rendimento così, è stato un po’ inatteso.», dichiara Eleonora raggiunta telefonicamente da tuttobiciweb.
Voto per il tuo 2019?
«Nove. Non posso dare dieci perché speravo in un finale di stagione diverso: l’infortunio al ginocchio patito ai mondiali su pista di Francoforte non ci voleva. Ora però è solo un ricordo».
Il 2020 era partito con la vittoria in pista a Ginevra.
«Esatto. Essendo praticamente ferma da agosto ero molto carica e la vittoria in Svizzera mi aveva fatto bene al morale».
Che obiettivi avevi nel mirino prima che il coronavirus stravolgesse la stagione?
«Puntavo principalmente sulla pista per riconfermarmi ai livelli dello scorso anno cercando sempre e comunque di migliorare. Adesso i programmi sono in via di definizione e i tempi sono più compressi rispetto a quelli di inizio anno, non vedo l’ora di riprendere a correre con la speranza di farmi trovare pronta per gli appuntamenti che ci saranno, soprattutto quelli internazionali».
Come hai affrontato il periodo di confinamento?
«Non sono state giornate facili ma tra scuola e allenamenti sono passate. Pedalare sempre sul ciclo-mulino è stato un po’ monotono ma mi sono abituata. Devo anche ammettere di essere stata fortunata perché ho condiviso il periodo di lockdown con il mio fidanzato Stefano (si riferisce a Stefano Rizza, tesserato per il Development Cycling Team Guerciotti nella categoria U23 ndr)».
Hai ripreso gli allenamenti a pieno regime, ora?
«Sì mi alleno su strada e al Velodromo di Montichiari con la Nazionale; nei weekend abbiamo anche ripreso gli allenamenti di squadra con le compagne di Vo2 Team Pink».
A proposito, quale è il punto di forza della tua squadra di club?
«Il gruppo. Siamo molto affiatate, la nostra unione è la nostra forza: ognuna di noi ha grandi doti individuali ma la priorità è la squadra. Sono convinta che se non ci fosse stato lo stop forzato alle gare ci saremmo potute togliere molte soddisfazioni».
Il punto di forza della Nazionale, invece?
«La preparazione minuziosa. Non si lascia nulla al caso, ci si allena tanto, si prova e si riprova. Ovviamente passiamo molto tempo assieme e, anche in questo caso, si crea un gruppo unito».
C’è una collega a cui ti ispiri?
«Letizia Paternoster. Sia sul piano sportivo, dove è fortissima, ed anche dal punto di vista caratteriale».
Oltre al ciclismo, segui altri sport?
«Mi piacciono lo sci e l’atletica. Da piccola li ho praticati entrambi».
Hobby.
«Lo shopping, le serie televisive come la “Casa di carta” e la musica».
Parliamo di scuola e sport.
«Personalmente credo che conciliare scuola e sport ad alto livello sia fattibile, certo non è sempre facile: ad esempio, quando vado a Montichiari mi capita di studiare in macchina. Frequento il Liceo Scientifico e quest’anno ho terminato con la media dell’8. Sono soddisfatta».
Come pensi si possa aumentare ulteriormente la visibilità del ciclismo femminile?
«Sarebbe bello che in televisione venisse trasmesso un maggior numero di gare femminili; poi gli organizzatori potrebbero abbinare alle gare maschili anche competizioni per noi ragazze, così la visibilità aumenterebbe. Succede già per alcune manifestazioni, ad esempio Strade Bianche o il Giro dell’Emilia».
Il tuo sogno nel cassetto.
«Senza dubbio partecipare ad una edizione delle Olimpiadi».
Il coronavirus ha fatto slittare i giochi Olimpici di Tokio al 2021.
«Lo so ma io sono ancora molto giovane, non ho fretta; devo crescere allenarmi e lavorare tanto. Coltivare bene il mio sogno per sperare di realizzarlo, un giorno».
In chiusura abbiamo chiesto ad Eleonora di indirizzare un messaggio alle cicliste e ai ciclisti delle categorie giovanili: «Voglio incoraggiarli e dire loro di seguire sempre i loro sogni. Non smettete mai di sognare, ragazzi».