Ivan Valinotto con i suoi 194 centimetri di altezza è il più alto allievo in Italia. Inizialmente si era dedicato al nuoto, ma è subito passato al ciclismo e ci è rimasto. Classe 2003 di Piobesi Torinese, Ivan che porta il 46 di scarpe, è un passistone affascinato dalle prove a cronometro. Quest'anno ha messo il naso per la prima volta nella Crono delle Nazioni in Francia (quinto) per quella che, secondo lui, è stata una esperienza memorabile. Ma prima di schierarsi alla partenza della prestigiosa corsa transalpina, si era imposto sei volte: a Lonate Ceppino, Costigliole Saluzzo, Robecco sul Naviglio, Villaromagnano, Borgo Ticino e Sommariva del Bosco. E' giunto secondo alla Coppa d'Oro battuto da un inglese, Max Poole, idem a Berzonno, Givoletto e nella cronoscalata al Santuario del Boden, nel Verbanese dietro il suo compagno di squadra Lorenzo Rimmaudo.
Il bello di Valinotto è quello di saper tirare fuori il meglio proprio nelle corse importanti e farsi trovare pronto al momento giusto. Nel comune di Piobesi, dove scorre il torrente Chisola, vive con papà Paolo macellaio, e mamma Antonella che fa la cassiera ma in un'altra macelleria. Figlio unico, studia su macchine utensili, tornitura e fresatura alla Cnos-Fap "Agnelli" di Torino. Per il prossimo anno con gli Juniores continuerà a difendere i colori della Esperia Piasco diretta da Guido Mattio.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Abbiamo grandi corridori, ma che dovrebbero essere sfruttati meglio anche per evitare il fuggi fuggi all'estero».
A quale età hai cominciato a correre?
«Avevo 11 anni e ho iniziato per la Ciclistica Ferrati di Candiolo, con una bici Olmo in acciaio gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Egan Bernal per il suo modo di correre».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono diffidente».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Leggo poco, ma quando capita solo giornali che parlano di biciclette».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La simpatia e il comportamento».
Sei social?
«Non tanto».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Qualcosa sta cambiando, ma va bene così».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Agricoltura».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, i film di azione».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi hanno meglio voglia di fare sacrifici».