La notizia è di quelle da rileggere due volte, nel dubbio di aver preso una svista: Davide Belfiore, 36 anni, ex ciclista su strada ed ex triatleta professionista, ora team manager del Team Cinelli – di cui Compex è partner da due anni – gareggerà in un triathlon in Puglia, che raggiungerà pedalando da Milano per oltre mille chilometri. Meta di questo viaggio è Borgo Egnazia, location sinonimo di eccellenza dell’ospitalità nel cuore della Puglia a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, dove, il prossimo 19 ottobre, si disputerà la prima edizione della Borgo Egnazia Half Tri, gara di triathlon sulla distanza media (comunemente chiamata 70.3 pari alla somma in miglia delle tre frazioni) ovvero 1,9 km a nuoto, 90 km in bicicletta e 21 km di corsa.
Ce n’è abbastanza per volerne sapere di più.
Davide, raccontaci come ti sei fatto coinvolgere in un’impresa che, ammettiamolo, è estrema soprattutto nel suo prologo: 1.100 chilometri non sono esattamente una passeggiata.
«Diciamo che sono uno che ama le sfide. Quando me l’hanno proposto non ho saputo dire di no. E poi dovrò attraversare l’Italia per il lungo, e questa cosa mi affascina».
Come pensi di affrontare tutti quei chilometri?
«Partendo molto presto la mattina. L’idea è di pedalare per 150-170 km nella prima parte della giornata e poco meno nel pomeriggio, con due tappe nei giorni centrali da 300 km. In questo modo riuscirei a concedermi un giorno di riposo prima della gara».
Sarai completamente da solo?
«Stiamo cercando di coinvolgere i rivenditori Cinelli oltre quelli Compex lungo il tracciato e i loro amici ciclisti: grazie agli aggiornamenti in tempo reale della mia posizione sui social chi lo desidera potrà aggregarsi lungo la strada e farmi compagnia e, perché no, sostenermi: ne avrò bisogno».
Una volta arrivato, anziché un’area wellness ti attende un triathlon! Intendi affrontarlo con tranquillità o prevarrà il tuo essere stato agonista?
«Il fatto è che sono uno estremamente competitivo e anche se l’ultimo triathlon 70.3 a cui ho partecipato risale ormai a tre anni fa, vorrei ben figurare. Per questo mi sono allenato parecchio in vista di questa gara. E i 1.100 km non saranno un alibi per prendermela comoda».
In attesa di vederti in gara in Puglia, quali caratteristiche pensi debba avere un buon triatleta?
«Sul piano atletico credo la capacità di compensare l’eventuale disciplina nella quale si è meno competitivi, il che dipende dallo sport dal quale si arriva: ad esempio, io nasco ciclista, nella corsa me la cavo bene ma so di essere leggermente debole nel nuoto. Poi c’è la parte mentale, dove conta tantissimo la capacità di sapersi gestire e, a volte, di soffrire. In questo senso gli anni e l’esperienza possono fare la differenza. E quindi io posso dire ancora la mia!».
A proposito di allenamento, che utilizzo fai di Compex e nello specifico come lo userai in questa avventura che comporta un impegno fisico notevole anche per un ciclista allenato?
«L’elettrostimolazione, e Compex in particolare, è un alleato prezioso e un compagno di allenamento indispensabile per me e per chi pratica sport di endurance. In queste settimane lo sto usando quasi giornalmente, soprattutto i programmi di capillarizzazione e di forza. Durante il tragitto verso Borgo Egnazia e dopo la gara sarà fondamentale in chiave recupero».
L’elettrostimolazione per voi non è una novità.
«Assolutamente no. Lo stiamo già ampiamente utilizzando con i membri del team: ne approfitto per ringraziare Compex, perché oltre ad aver messo a disposizione di ciascun atleta della squadra una versione personalizzata del modello SP 8.0, ci ha sempre affiancato anche nei consigli di utilizzo e nell’integrazione al tradizionale allenamento in bici».
Buona fortuna, allora, triatleta viaggiatore.
«Eh già, sarà divertente. C’è da scommetterci».