I PIU' LETTI
L'ESASPERAZIONE DEL CICLISMO. IL CASO DUMOULIN
di Pietro Illarietti | 25/02/2021 | 08:05

Atleti macchine perfette in grado di sopportare carichi di lavoro pesanti e ad alta intensità. Atleti di talento che saltano passaggi im­portanti della loro crescita e che, sempre più precocemente, si ri­trovano ad affrontare pressioni, aspettative, emozioni che possono anche succhiare energie mentali e fisiche tali da provocare un cortocircuito.

Sono sempre più frequenti i casi di corridori che lasciano anzitempo, provvisoriamente o definitivamente, la carriera da atleta professionista per dedicarsi a se stessi e andare in cerca delle propria persona.

L’ultima situazione legata a Tom Du­moulin - che ha annunciato di volersi prendere una pausa a tempo intedeterminato per capire se avrà ancora voglia di andare in bicicletta o meno - ha scoperchiato, portandolo alla luce, un ar­gomento molto delicato e forse da molti più o meno volutamente sottovalutato.

Elisabetta Borgia, psicologa clinica e dello sport, ci guida in un’analisi di questo particolare fenomeno che, se dovesse allargarsi ulteriormente, po­trebbe prendere una piega preoccupante. Il rischio è quello di perdere atleti innalzati precocemente agli onori delle cronache e impreparati a gestire molti degli aspetti extra sportivi della professione del ciclista moderno.

Apriamo alla riflessione approfittando della sua esperienza sul campo al fianco di atleti del mondo road e off road. Gli psicologi dello sport hanno molto la­voro in questo momento.
«Il ciclismo di oggi è uno sport che ri­chiede molto sotto vari punti di vista. È uno sport iper moderno ed evoluto. La performance è sminuzzata in tante parti: dieta, postura, preparazione fisica e via elencando. Tutti aspetti che aiu­tano gli atleti nella performance e che li tengono iper attivati, ma questo comporta una continua sollecitazione. Ad esempio, 10-15 anni fa ad un atleta veniva richiesta un’intervista che andava in edicola dopo un mese, oggi invece tutti sono sempre sotto la lente d’ingrandimento. Viene richiesto loro di essere sui social me­dia, di tenere conferenze, incontri e re­lazioni con gli sponsor. In tutto questo meccanismo può succedere che qualcuno ne venga schiacciato».

L’aspetto dei social sembra essere molto semplice da gestire, quasi fosse un gioco. Ci vorrebbe più ordine anche in questo aspetto della vita?
«Certo, è così. Il punto è che l’aspetto social network tiene l’atleta sempre attivato e non è mai in una situazione di off. Ovviamente ci sono alcuni personaggi che vivono bene anche così perché sono più narcisi e mostrano con facilità anche il privato. Altri son più riservati e vivono con maggiore angoscia il dover far fronte a impegni più serrati».

Un corridore come Dumoulin potrebbe aver pagato una sua maggior sensibilità?
«Sì, certo. Ho letto un po’ di giornali e siti a tal proposito. Non conosco personalmente Tom, non voglio giudicare e quindi faccio un discorso più generale. Non parlerei di fragilità, ma di sensibilità. Una persona che si pone do­mande di tipo esistenziale, ha delle sen­sibilità. Succede che ad un certo pun­to della carriera un atleta si ponga certe do­mande. Ovvio che la fase di rampa di lancio è per lui passata, avendo già ottenuto ottimi risultati. Ora è in quella fase che viene definita di plateau, dove si devono confermare molte delle ottime cose fatte. Questo comporta il dover gestire le aspettative di chi gli sta attorno. Si tratta di pressioni che possono essere anche positive, ma quello che colpisce è che lui abbia parlato delle aspettative altrui. Quando un atleta perde il focus su di sé e inizia a guardarsi attorno rimane spiazzato. Suc­ce­de quando le cosa iniziano a non andare più bene. Pensate a ciò che ac­cade quando non arriva lo stato di for­ma e ci si chiede come mai».

Eppure al Giro d’Italia vinto nel 2017 proprio Dumoulin diede dimostrazioni di solidità nella famosa tappa dello Stelvio in cui si dovette fermare per un imprevisto fisiologico.
«Da quel Giro ad oggi sono successe tante cose, esternamente e dentro di lui. Il campione non è in dubbio. Ha dimostrato in termini strategici e tattici di essere un ottimo corridore. È una questione più esistenziale, che va oltre il ciclista e riguarda l’uomo Dumoulin. Noi dividiamo gli argomenti in tanti fattori, ma alla fine stiamo parlando di uomini. Pensate a quando un ciclista smette di correre e perde una parte del­la sua identità. È spiazzante. Il corridore vive in un tunnel in cui va tutto bene finchè le cose vanno alla grande, ma nelle difficoltà emergono le pressioni che vanno gestite».

Le donne sono anche più esigenti rispetto ai colleghi maschi?
«Ai massimi livelli tutti sono professionali. Ma tra uomini e donne, anche da ra­gazzi, quello che cambia è che le don­­ne sono più integraliste. Danno ani­­ma e corpo e da una parte è un aspetto molto motivante, ma dall’altra il rischio di burnout è più alto. Ab­bia­mo ragazze con prestazioni eccezionali seguite da totale isolamento e tono dell’umore depresso con difficoltà ad allenarsi. È come se il serbatoio si svuotasse. L’iper attivazione porta an­che a que­sto, all’overtraining. Quando la­voro con le ragazze noto come sia difficile per loro la fase del recupero. Ad esempio, se dovessi chiedere loro quando è il giorno più difficile da gestire saprei che è quello di riposo e del recupero. Adesso siamo nel loop che finchè fai di più va tutto bene, ma mollare un po’ e prendersi del tempo per ascoltare se stessi viene visto in modo negativo, ci si chiede cosa stia facendo l’avversaria».

Vi è quindi una dipendenza anche dal punto di vista dell’emozione?
«Siamo in momento di evoluzione di tutti gli ambiti. Allenamento, materiali e il ciclista stesso che ora più allenato e preparato culturalmente. È un poliglotta che conosce molte cose con un livello più alto. Quello che manca è la consapevolezza emotiva. Ci sono ragazzini con prestazioni ottime che però saltano dei passaggi. Il rischio è quello di aver atleti molto forti dal punto di vista del­le prestazioni, ma acerbi dal punto di vista mentale. Essere in squadroni con tante figure professionali attorno genera una sovrastruttura importante. È un po’ come se avessero un esoscheletro e quando quest’ossatura esterna vie­ne meno sono fragili e cadono. Faccio un esempio. Parlavo con Da­nie­le Ben­nati che mi raccontava di giovani che non sanno ascoltarsi. Senza il mi­su­ra­to­re di potenza non riescono a di­spu­tare un allenamento o a riconoscere i segnali del proprio corpo».

Stiamo quindi parlando di super uomini e super donne che devono avere un’evoluzione mentale che accompagni di pari passo quella fisica. Quando ci si trova in una situazione di cortocircuito come si può intervenire?
«Parlando in senso generale dovremmo lavorare per far sì che i ragazzi arrivino pronti al passaggio, lavorando a scuola o nelle società. Non siamo delle macchine, oltre all’hardware dobbiamo prenderci cura pure il software. Certo, i team con budget importanti hanno fi­gure di questo tipo per supportare gli atleti. Ci sono atleti che si fanno se­guire individualmente, anche per prevenire certe difficoltà. Devo però confermare che mi trovo spesso a lavorare con atleti che arrivano nel momento dell’urgenza. È chiaro che se un atleta è a terra e deve lavorare in vista di gare importanti, gli spiego che si può lavorare in ottica di percorso. Ci sono cambiamenti di copioni e di strategie da attuare, con un percorso che aiuta l’atleta e l’uomo. Tornando al discorso iniziale, quello legato a Tom Du­mou­lin, mi auguro che lui possa allontanarsi da questo ambiente per trovare lucidità e freddezza di analisi, magari con l’aiuto di qualcuno. Questo ciclismo a volte è alienante ed iper competitivo, quasi maniacale. Tutto ciò viene visto in ma­niera anche negativa. Il ciclismo è cambiato ma, come in passato, chi è più flessibile e sa adattarsi ha la me­glio: si tratta di una regola darwiniana. I nuovi arrivati sapranno adattarsi. Chi farà fatica saranno i corridori della generazione di mezzo».

Questi giovani avranno carriere lunghe come quelle degli atleti che li hanno preceduti?
«Credo più brevi perché siamo in un momento in cui la richiesta all’atleta è più alta rispetto al passato e le energie verranno meno in tempi più rapidi. Non credo che vedremo più i Valverde e i Nibali. Certo che in presenza di atleti come Van der Poel e Van Aert ci si potrebbe chiedere quale sia il problema. Vincono tutto nel giro di 2-3 anni. Si tratta solo di un cambio di prospettiva».

Il fatto è che non tutti sono Van der Poel o Van Aert.
«Il punto è quello, la visione più generale del circus. Bisogna capire quanto questa esasperazione possa lasciare lungo la strada 50-60 gregari per ogni Dumou­lin e quanto questi faranno più fatica a trovare un contratto».

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Quello dovuto alla foratura è un tempo morto che spezza un giro in bici e ridurre al massimo questo intervallo per rimettersi in sella è ancora più semplice oggi grazie...

Ad una barretta energetica affidiamo un grande ruolo quando siamo impegnati nello sport, un ruolo che deve esser certamente all’altezza con la fornitura di un adeguato apporto di carboidrati. Ma...

Probabilmente è stata la bici che ha incuriosito di più nel Criterium du Dauphine fino ad ora e lo è ancora di più oggi dopo la vittoria ottenuta nella quinta...

Un viaggio non si fa certo solo verso una destinazione e non si riassume mai solo delle suo due parti “partenza e arrivo”. Un viaggio concede sempre spazio e tempo...

Da venerdì 13 a domenica 15 giugno 2025, nel suggestivo Anfiteatro romano di Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona, le Cicliste per caso, Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, organizzano la...

Powerstrap Aeroweave X è la scarpa che combina la tomaia più leggera e traspirante prodotta da fizik con una suola completamente nuova per affrontare la ghiaia con la gravel e...

Un quarto di secolo di innovazione nel mondo della componentistica per biciclette è molto più che un semplice biglietto da visita! Si presenta così Enduro Bearings, marchio di riferimento globale...

Q36.5 rinnova la partnership con il Tour de Suisse come fornitore ufficiale delle maglie di leader per l'edizione 2025. L'azienda italiana, leader nel settore dell'abbigliamento tecnico per il ciclismo, vestirà...

Se c’è una cosa che la V5Rs sa fare benissimo è farvi innamorare, potete starne certi. L’elegante e performante monoscocca Colnago incarna il puro spirito racing della grande azienda di...

A partire da questa stagione il triatleta Sam Laidlow entra ufficialmente a far parte degli atleti sponsorizzati Prologo. Il 26enne francese, che da diversi anni utilizza i prodotti del marchio...

Esistono capi che nell’armadio di uno sportivo non dovrebbero mai mancare ed una di queste ha tutte le caratteristiche offerte dalla nuova maglia tecnica TS1 V2 a maniche corte di...

Mettete tradizione, tecnologia, creatività e design da una parte, poi prendete il meglio della cultura ciclistica e della moda italiana ed unite tutto per creare qualcosa di raro. Nasce così...

Il gravel cambia e si fa sempre più veloce, basta guardare le bici preparate per le più importanti gare del calendario internazionale. Miche si fa trovare pronta e va ad...

Prologo ritorna a distanza di un anno sul gradino più alto del podio al Giro d’Italia e lo fa con Simon Yates, atleta di punta del Team Visma | Lease...

Qui in foto trovate la nuova NINETY-SIX 9000, la full suspended di alta gamma proposta da Merida per il mondo delle corse, una mtb ad alte prestazioni dotata oggi del...

Simon Yates, vincitore del Giro d’Italia numero 108, si è riappropriato della maglia rosa là dove l’aveva perduta sette anni fa, sulle rampe del Colle delle Finestre. Una vittoria che...

Dopo il lancio dei nuovi componenti mountain bike XTR M9200 Di2 wireless, SHIMANO è lieta di presentare l’aggiornamento del pedale ad alte prestazioni XTR PD-M9200, progettato per i biker, i...

Forse i più ricordano l’anno 1973 per la crisi energetica e per l’Austerity con cui molti paesi occidentali corsero ai ripari per cercare di contenere i consumi energetici, ma chi...

Thule è lieta di annunciare il lancio di Thule OutPace, il nuovo portabici leggero e compatto pensato per chi usa la bici occasionalmente. Disponibile nelle versioni da 2 o 3...

Con ancora in mente le immagini dei corridori del Giro d'Italia in visita dal Papa, oggi diamo spazio a un'altra iniziativa pensata per celebrare il Giubileo in bicicletta. Tra 10...

A partire dal primo giorno dell’estate 2025 tornano le Scalate leggendarie nelle Terre del Monviso, le chiusure al traffico dei veicoli a motore nelle valli Stura, Grana, Maira, Varaita, Po-Bronda...

Polini Motori è orgogliosa di annunciare la propria partecipazione, in qualità di Title Sponsor, al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM Ebike Enduro World Cup 2025, in programma...

Sono solo 50 esemplari unici, 50 velocissime 795 Blade RS dipinte a mano da Jay Kaes, bici da WorldTour che fondono la migliore tradizione ciclistica francese all’arte. Il risultato? Semplice,...

Borsa Ultra Bar, Borsa Bento Ultra e Ultra Snack Bag, 1-2-3, ecco a voi la proposta POC per allestire la vostra bici per la prossima fuga fuori città. Le tre...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy