È stato, e verosimilmente lo sarà fino alla fine, un 2025 di apprendimento e adattamento per Florian Kajamini. Il talentuoso classe 2003, dopo tre anni ricchi di soddisfazioni e acuti tra le fila della MBH Bank Colpack Ballan, è approdato a gennaio in XDS-Astana, squadra con la quale per il momento si sta occupando di assimilare più nozioni possibili dai veterani e prendere le misure alla categoria correndo al servizio dei compagni.
Di tale compito, già svolto nei suoi primi sette mesi da professionista anche in contesti di un certo qual rilievo, con molta probabilità sarà incaricato anche nella parte conclusiva di una stagione che, finora, l’ha visto schierarsi al via di ben cinque corse a tappe. Fra queste vi è anche il Tour of Magnificent Qinghai dove noi lo abbiamo intercettato per fare un bilancio parziale di questa prima annata tra i grandi del pedale ma non solo.
Come è andata finora questa prima parte di stagione nel World Tour?
“La mia prima stagione tra i pro’ posso dire che è iniziata abbastanza bene. Ho fatto delle belle esperienze a livello World Tour prima all’UAE Tour e poi alla Tirreno-Adriatico, quindi sono andato alla Coppi e Bartali, dopodiché purtroppo mi sono dovuto fermare perché ad aprile ho contratto una polmonite batterica che mi ha tenuto ai box per tutto il mese. Ho ripreso a giugno con due gare in Belgio e poi, dopo essere andato in altura per preparare bene la seconda parte di stagione, sono arrivato qui al Tour of Magnificent Qinghai”.
Cosa ti ha colpito di più in questi mesi tra i professionisti?
“Sicuramente il livello che cambia notevolmente. In salita ti ritrovi con 20-30 corridori che vanno veramente forte, mentre in generale si vede una grande differenza nella capacità dei corridori di performare sulle lunghe distanze e nell’abilità nel ripetere determinati tipi di sforzi durante l'arco della corsa”.
A proposito di esperienza, quali sono i consigli che più spesso ricevi dai tuoi direttori sportivi e anche dai tuoi compagni?
“Da Continental a World Tour l’impostazione della corsa cambia parecchio e per questo corridori di grande esperienza come Ulissi, Bettiol, Velasco mi stanno aiutando a capire come gestire la corsa in un’ottica di squadra, gli sforzi, l’alimentazione, dove stare in gruppo...insomma, davvero tanti aspetti. Da parte mia, in questi sette mesi, posso dire che ho incamerato un bel bagaglio di esperienza e questo sicuramente mi aiuterà in futuro”.
Parlando dei prossimi mesi, qual è il tuo programma? C’è qualche corsa in cui potresti giocarti le tue carte oppure sarai completamente a disposizione della squadra?
“Per il momento sarò al servizio della squadra. Qua al Qinghai abbiamo Mulubrhan che è in ottime condizioni e può giocarsi la vittoria finale per cui, nell’immediato, darò una mano a lui e al team. Successivamente, una volta tornati in Europa, farò due gare in Spagna e poi vedremo come muoverci perché il mio programma, essendo stato fermo e con l’incognita di come possa reagire, non è ancora ben definito. Dovrei fare il Polonia ma è ancora tutto un po’ da decidere”.
Tornando un attimo al tuo passato, che soddisfazione è per te vedere l'anno prossimo la MHB Bank Colpack fare il salto di categoria?
“Già la scorsa stagione era nell’aria questo possibile step. Quest’anno sono riusciti a concretizzarlo e credo che assolutamente se lo meritino perché è un gruppo che lavora bene con tanti ragazzi giovani e validi. Penso che avranno tutte le carte in regola per far bene, si stanno già muovendo per tempo e organizzando bene per fare un'ottima stagione fin da subito”.