Vive a Tirana e corre a Oudenaarde per la KD Bikes-Doltcini CT: si tratta di Ylber Sefa, 11 volte campione nazionale di ciclismo in Albania, sia nella prova in linea che a cronometro. Ylber Sefa racconta con orgoglio della grande partenza del Giro d’Italia nella sua terra ed è convinto che la corsa rosa avrà un effetto trainante sul movimento ciclistico albanese.
«Ospitare la partenza del Giro d’Italia, è il modo migliore per il mio piccolo Paese di farsi pubblicità – Ha spiegato Yiber Safa che in questi giorni si trova a Tirana - Per le nostre spiagge, per la natura, per i numerosi siti archeologici di cui è ricco. Ma certamente anche per le persone che siamo. Le immagini che verranno trasmesse saranno una pubblicità fantastica. Il nostro primo ministro ha fatto un lavoro fantastico nel portare il Giro in Albania. E anche per gli albanesi stessi questa è una pietra miliare».
Nato a Tirana nel 1991, è arrivato in Belgio quando aveva appena 15 anni ed è sulle strade di ciclisti come Van Aert e Remco Evenepoel che ha imparato a correre in bici, realizzando il grande sogno di essere il primo albanese a correre in Belgio, considerato da molti la patria del ciclismo.
«Sono felice per tutti gli albanesi, perché grazie al Giro avranno la possibilità di vedere le stelle del mio sport, che di solito si vedono solo in televisione. Ora invece hanno la possibilità di vederli correre nel nostro Paese».
Le partenze dall’estero dei grandi giri, sono sempre un richiamo importante per gli appassionati di ciclismo, che in questo modo, hanno l’opportunità di vedere nuovi posti. L’Albania ha in questi giorni la possibilità di mostrarsi al mondo intero e cercherà di sfruttare la massimo le opportunità per accrescere sia il turismo, che lo sviluppo dello sport, con un occhio di riguardo al ciclismo.
«Molte persone non sanno che il ciclismo ha una tradizione che risale a molto tempo fa in Albania. Il Giro d'Albania è stato organizzato per la prima volta nel 1922 e solo il Tour de France e il Giro d’Italia sono più antichi. Ho parlato con il presidente della federazione albanese e vuole assolutamente che io partecipi al prossimo Giro d'Albania con la mia squadra belga, la KD Bikes-Doltcini CT, alla fine di questo mese».
L’Albania a causa del vecchio regime, è rimasta per lungo tempo tagliata fuori sia dai rapporti commerciali che dagli investimenti turistici e culturali. Negli ultimi anni è iniziata la ripresa e una politica rivolta allo sviluppo del settore terziario e il Giro d’Italia è un modo, per il piccolo Paese che si affaccia sul Mediterraneo, di farsi conoscere.
«Purtroppo il ciclismo non è riuscito a svilupparsi ulteriormente in quel periodo e anche in seguito ha attraversato alti e bassi – ha continuato Ylber Sefa - L'attuale federazione ciclistica sta facendo un buon lavoro, sta prendendo l'iniziativa. Spero che l'arrivo del Giro incoraggi molti dei miei connazionali ad andare in bici. Inoltre, gli albanesi vedono molti turisti che attraversano il paese e le città in bicicletta. Io stesso sono stato campione del mio paese molte volte, e ho solo 34 anni. Spero di poter continuare per qualche altro anno e vedere la crescita di questo sport».
Sefa vive nelle Fiandre, dove ha trovato molto supporto, e per questo sarebbe contento di vedere un corridore belga in maglia rosa della corsa. «Sarebbe bello vedere Wout van Aert in maglia rosa e penso che sia ancora possibile. Dopo il secondo posto di ieri, la cronometro è ancora più adatta a lui, mentre la terza tappa, temo, sarà un po' troppo difficile per lui, perché l’ultima salita è molto dura, più di dieci chilometri con una media del sette per cento».