Remco Evenepoel, a causa dei suoi infortuni, ha dovuto imparare a convivere con i lunghi tempi dell’attesa e per lui il 2025 sarà un anno di adattamenti. Il due volte campione olimpico è ancora fermo dopo la caduta in allenamento di tre settimane fa, nella quale ha riportato la frattura di scapola e costole e una lussazione della clavicola destra. Solo il prossimo 9 gennaio, dopo alcuni controlli radiografici, sarà possibile valutare con precisione il percorso che Evenepoel potrà intraprendere per tornare a gareggiare. Nel 2025 vuole correre le Classiche delle Ardenne e vincere ancora la Liegi-Bastogne-Liegi, mentre il Giro d’Italia sembra ormai essere completamente fuori dai suoi programmi.
«Dal 2020 purtroppo, gli infortuni sono diventati per me un qualcosa di familiare – ha spiegato Remco al quotidiano DH – La situazione sta migliorando, ma lentamente e sento piccoli progressi ogni giorno. In termini di esercizi non riesco a fare niente, tranne una piccola manipolazione della spalla in modo che non sia troppo rigida. Mi massaggiano anche i muscoli del gomito e del braccio, ma è tutto qui».
Lo scorso 3 dicembre, mentre si allenava, Evenepoel è finito contro la portiera aperta di un furgone delle poste del Belgio e, dopo un intervento per sistemare la spalla, ancora non ha ancora iniziato la riabilitazione che gli consentirà di tornare in sella.
«Sento ancora dolore alla spalla e questo significa che la ferita sta ancora guarendo e che era piuttosto grave. Non è piacevole questa situazione, ma per fortuna indosso sempre meno un tutore per sostenere il braccio quando sono a casa. Fuori, invece, lo indosso per evitare falsi movimenti o contatti. Aspetto il 9 gennaio, quando farò degli esami, per vedere dove siamo arrivati esattamente. In ogni caso, è previsto un recupero della mia spalla entro sei-otto settimane dalla caduta. Quindi siamo solo a metà strada».
I programmi di Evenepoel prevedevano il rirorno in gara a febbraio, ma adesso tutto è stato spostato in avanti e il ritorno alle corse è previsto, forse, per i primi giorni di aprile, una data che probabilmente non gli consentirà di partecipare al Giro d’Italia.
«Spero che il 9 gennaio mi venga dato il via libera per fare un po' di esercizio sui rulli, abbinandolo a sedute di rafforzamento con il fisioterapista. Dobbiamo aspettare e vedere come andranno le prime settimane di allenamento. Ma in tutta onestà non riesco a immaginare un ritorno alle competizioni prima dell'inizio di aprile. Quindi, sarà probabilmente troppo tardi per il Giro anche se non si sa mai cosa potrà accadere».
Il belga a gennaio non potrà neanche partecipare al ritiro a Calpe con la sua Soudal-Quick Step e trascorrerà il prossimo periodo a casa con la sua famiglia e la moglie Oumi.
Per lui il ritorno alle gare potrebbe avvenire il 18 aprile alla Freccia del Brabante, ma tutto verrà stabilito dopo che saranno ripresi gli allenamenti su strada.
«Il piano inizialmente prevedeva l'Ardèche e la Drôme Classic (1 e 2 marzo), prima di andare alla Parigi-Nizza (dal 9 al 16 marzo) o alla Tirreno-Adriatico (dal 10 al 16 marzo), ma tutto è saltato. Se riesco a iniziare gli allenamenti intorno al 4-5 febbraio, avrò solo tre settimane nelle gambe prima di queste due gare. Quindi, non è più un'opzione e oggi ho solo un'idea in mente: essere alla partenza della Freccia del Brabante e proseguire con le altre tre classiche delle Ardenne con l'obiettivo di tornare subito vincere».