Giro di boa per la corsa rosa che affronterà la tappa più semplice tra quelle in programma. I 120 km da Mirano a Monselice sono completamente piatti, nel finale ci sarà un circuito di 14 km da ripetere 2 volte con strade ampie. L’arrivo in volata è più che scontato.
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TERRITORIO. E’ un tracciato per ruote veloci quello proposto per la quinta tappa del Giro Women 2025. Ma ancora una volta il Veneto, nel cui territorio si sviluppa l’intera giornata, obbliga a rallentare, a godere di tesori artistici e ambientali che strappano l’applauso.
Si fa il pieno di grande bellezza già prima dell’abbassarsi della bandierina dello start a Mirano, la cittadina orgogliosa di mostrare al mondo di essere molto di più che un luogo strategico per visitare Venezia o Treviso, tutte nel raggio di meno di 30 km. Basta recarsi nel Duomo dedicato a San Michele Arcangelo, dall’aspetto seicentesco, al cui interno si ammirano, tra gli altri, un capolavoro di Giambattista Tiepolo, la pala del "Miracolo di Sant'Antonio che riattacca il piede" e un affresco del "Giudizio universale" di Giovanni De Min uno dei momenti più felici della pittura veneta dell'Ottocento. A ridosso del centro meritano una breve passeggiata i parchi pubblici delle ville Belvedere e Morosini-XXV Aprile, un primo esempio delle sontuose dimore che si incontrano qualche chilometro più avanti, quando la corsa incontra la Riviera del Brenta.
A Mira sono almeno due le dimore da visitare: Villa Valmarana con la magnifica Barchessa seicentesca e Villa Widmann, una delle meglio conservate della Riviera del Brenta, che colpisce per gli splendidi interni con affreschi a soggetto mitologico e per i giardini “popolati” da statue di divinità classiche talvolta nascoste dalla vegetazione. Nel territorio di Mira si fanno notare anche Villa Valier con la Barchessa e la chiesetta seicentesca, la cinquecentesca Villa Querini che si specchia nel Brenta dal XVI secolo e la sontuosa Villa Foscari, detta “La Malcontenta”, l’unica dimora costruita dal Palladio in provincia di Venezia. Nella successiva Dolo si sceglie la settecentesca Villa Badoer Fattoretto, che ospita l’originale Museo del Villano: una raccolta di circa 20.000 oggetti utensili e manufatti racconta la cultura contadina locale ma ci sono anche orologi da torre e da campanile, strumenti musicali a fiato e a corda, calessi e carrozze.
Con gli occhi ancora pieni dei fasti delle Ville del Brenta il gruppo si dirige a tutta velocità verso Monselice, sede d’arrivo di tappa. Ma prima di disputarsi la vittoria di tappa le atlete affronteranno un circuito che si spinge nel Parco Regionale dei Colli Euganei passando per Arquà Petrarca, il borgo medievale meglio conservato della zona, dove è doverosa la visita a Casa Petrarca, quella in cui il poeta trascorse i suoi ultimi anni.
Eccola infine Monselice, affascinante città fortificata che merita una visita approfondita che può iniziare dalla Torre Civica (o dell’Orologio). Da qui inizia la via del Santuario, che snodandosi lungo le pendici del Colle della Rocca, permette di ammirare un susseguirsi continuo di luoghi straordinari. A breve distanza sorgono il Castello, fortezza altomedievale, ristrutturata ed ampliata tra il Duecento e il Quattrocento, Villa Nani con la scenografica scalinata contornata di statue, la Pieve di Santa Giustina eretta alla metà del Duecento e, oltrepassata la Porta Romana o Porta Santa, il Santuario Giubilare delle Sette Chiese, percorso sacro realizzato nel Seicento.