E’ raggiante Mads Pedersen dopo la vittoria nella terza tappa della corsa rosa. Oltre a vincere sul traguardo di Valona, il danese si è ripreso la maglia rosa che aveva indossato il primo giorno e che per una sola giornata ha ceduto a Primoz Roglic. Pedersen è contento e sereno e pensa che questo Giro d’Italia potrà dare a lui e alla sua squadra, la Lidl-Trek, molte soddisfazioni. «Naturalmente avevo dei dubbi sulla vittoria. Guardando la tappa precedente ci siamo detti: va bene, sarà sicuramente al limite ma se altre squadre avessero davvero voluto correre su questa salita, sarei uscito dalla porta posteriore – ha detto Mads Pedersen durante la conferenza stampa -. Anche quando la UAE ha fatto di tutto per essere in testa per la discesa, sono partito subito dietro di loro ero decisamente al limite, ma ieri ogni cosa ha giocato a nostro favore».
Tutto ha funzionato bene per la Lidl-Trek, con Ciccone e Vacek che hanno fatto un lavoro straordinario per portare la squadra alla vittoria.
«Vacek è assolutamente fantastico. Questo ragazzo ha un futuro grandioso davanti a se’ e ha dimostrato ancora una volta di cosa è capace. Ma dovete anche stare attenti, perché ha la stoffa di chi può vincere anche molte gare. Farò tutto il possibile per fargli vincere una tappa anche in questo Giro perché se la merita tantissimo. E’ stato sempre al mio fianco in tutte le Classiche e ora è di nuovo qui e sono così orgoglioso di poterlo avere perché fa una grande differenza averlo in corsa».
Pedersen ha affrontato bene la primavera e anche se non ha conquistato una Classica Monumento, è salito sul podio del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix e ha vinto la Gent-Wevelgem. «Dopo la Roubaix non ho toccato la bici per 7 giorni, poi ho iniziato a fare un po' di endurance. La scorsa settimana ho fatto due blocchi da tre giorni e un giorno di riposo. Il mio allenatore li chiama intervalli intensi, e crediamo che sia un’ottima preparazione». La Lidl -Trek ha dimostrato di essere una delle squadre più forti di questa stagione e con Pedersen sono arrivate 6 vittorie dall’inizio dell’anno.
«Il fatto che il nostro team manager, Luca Guercilena, sia di nuovo a pieno titolo in squadra è per noi un punto di forza. Si era allontanato per la sua malattia ma ora è tornato al comando e questo lo avvertiamo nella squadra. Abbiamo più personale nel team e siamo più presenti nei ritiri e anche questo aiuta. Ogni piccolo dettaglio come l'alimentazione, le bici, l'aerodinamica, l'abbigliamento e poi il fatto stesso che abbiamo più persone che si occupano dei corridori: questo crea a tutti meno stress e più impegno per ogni corridore e penso che questo faccia una grande differenza per noi in questo momento».
Il danese tiene molto alla sua privacy e la sua famiglia è raramente presente alle corse, perché vuole tenere la sua vita privata lontana dalle telecamere e quando è a casa, cerca sempre di fare una vita molto riservata lontana dai riflettori.
«Sono io quello che ha deciso di andare in bici e sono io quello che è al centro dell'attenzione dei media. Mia moglie non ha mai deciso di essere sotto ai riflettori, ha sposato me ma non la mia carriera, quindi, se non vuole essere al centro dell'attenzione dei media, non ci sarà. E se la portassi a tutte le gare, voi le dareste la caccia anche per foto e commenti e così via, e questo lo voglio evitare. Mi prendo davvero cura della mia famiglia e della privacy che circonda tutto questo e significa molto per me tenere queste cose separate. Come ho già detto non è sua intenzione essere al centro dell'attenzione dei media».