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MIRIAM VECE VERSO IL GRAN FINALE DELLA CHAMPIONS LEAGUE: «AL NUOVO QUADRIENNIO CHIEDO PIÙ SERENITÀ»
di Nicolò Vallone | 06/12/2024 | 08:20

Nel 2021 nasceva la Champions League del ciclismo su pista, un circuito di competizioni internazionali "aggiuntivo" rispetto alle canoniche competizioni mondiali, olimpiche etc etc. A fine anno, generalmente in 5 tappe in alcuni dei più importanti velodromi al mondo, i riflettori verso la fine dell'anno solare si accendono su queste gare organizzate in collaborazione tra la UCI e Discovery/Eurosport. In questa Champions League, che prevede una classifica generale progressiva nelle specialità Uomini Endurance, Uomini Sprint, Donne Endurance e Donne Sprint, l'Italia è stata rappresentata da diversi atleti e atlete: l'unica portacolori azzurra a essere presente in tutte e quattro le edizioni finora è la velocista (cremasca di Martinengo) Miriam Vece, che si trova in nona posizione nella categoria Sprint Donne e, nella due giorni finale tra oggi e domani nel Lee Valley Europark di Londra, ha l'opportunità di migliorare il suo miglior piazzamento storico in Champions.
L'abbiamo raggiunta telefonicamente ieri mattina mentre completava una mezza settimana di allenamenti a Montichiari, prima di volare nella capitale inglese, dove si trova in questo momento e sta per scoprire accoppiamenti e batterie di Sprint e Keirin, le due prove che compongono la velocità. Le gare di oggi (orari italiani) cominceranno alle 20 e quelle di domani alle 18:30, mentre le dirette su Eurosport e su Discovery Plus partiranno rispettivamente alle 21 e alle 19:30. In palio per ciascuna delle 4 classifiche ci sono 40 punti, 20 stasera e 20 domani: al comando adesso troviamo Dylan Bibic (uomini endurance), Harrie Lavreysen (uomini sprint), Katie Archibald (donne endurance) e Alina Lysenko (donne sprint).
Miriam, con te naturalmente ci concentriamo su quest'ultima categoria: una velocità femminile dove la 21enne russa Lysenko ha sorpreso un po' tutti…
«E ha sorpreso noi tutte: sta letteralmente dominando, sta facendo sembrare cicliste "normali" le olimpioniche Ellesse Andrews ed Emma Finucane! Aveva già avuto la possibilità di gareggiare a marzo in Nations Cup a Hong Kong, ma non era forte come adesso: probabilmente ha sfruttato al meglio il periodo di preparazione della seconda metà dell'anno mentre la maggior parte di noi era impegnata tra Olimpiade e Mondiale.»
Se lottare per la vittoria nella classifica generale è aritmeticamente impossibile, un piazzamento quantomeno a ridosso del podio lo si può sognare: tra l'attuale 6° posto di Katy Marchant e il tuo 9° siete 4 atlete in 7 punti, e il 3° di Steffie Van der Peet dista ad oggi 30 punti…
«Di sicuro sarà la (doppia) tappa più spettacolare, perché a Londra c'è il "tutto esaurito" e il pubblico ha un entusiasmo contagioso. Per il resto, non lo dico per pretattica o altro, ma ogni tappa può davvero fare storia a sé: una volta magari non combini nulla e quella dopo butti fuori la campionessa del mondo».
Già, lo scorso weekend ad Apeldoorn hai ottenuto un fantastico 3° posto nel torneo della velocità eliminando in qualificazione una certa Finucane!
«Soddisfazione magnifica, io non pensavo che ce l'avrei fatta ma lei non si aspettava che partissi così secca davanti a lei. Da campionessa qual è, mi ha fatto subito i complimenti. Adesso però c'è da concentrarsi e lavorare per essere sempre lì.»
Diciamo che in questo modo ti sei "sbloccata" negli Sprint in Champions League, mentre il meglio di te nelle precedenti edizioni l'avevi dato nel Keirin: quale preferisci?
«Sono molto contenta di aver ripreso a far bene nel keirin grazie al lavoro insieme a Ivan Quaranta: dopo una brutta caduta da junior non volevo più farlo, invece da tre anni a questa parte ho imparato a non aver più paura della bagarre e dei contatti. Però continuo a preferire lo Sprint»
In generale, questa Champions League ti piace?
«Sai, è un modo in più per correre in un contesto competitivo e fare punti classe 2 senza troppe pressioni, in un ambiente diverso dalle gare consuete, più informale diciamo. Inoltre c'è un aspetto economico interessante che non guasta.»
Ecco, come funziona?
«Body e design lo creano loro e ogni atleta ha la possibilità di avere 3 sponsor personali, due davanti e uno sulla gamba. Il mio body by Alè è azzurro nel tronco e richiama i colori della bandiera italiana sulle maniche. I miei sponsor sono la Logiman (azienda di immobili industriali a Crema), Vittoria Guazzini col suo logo VG e le Fiamme Oro che sono il gruppo sportivo militare per cui corro al momento.»
Quando si dice che un'amica "ti sponsorizza" in questo caso ha un connotato molto concreto…
«Con Vittoria, ma anche con Chiara Consonni e Martina Alzini ad esempio, c'è uno splendido rapporto: il mese scorso eravamo in vacanza insieme a Sharm El Sheikh. Un'altra amicizia molto forte che mi porto da una vita trascorsa in Valcar, anche se lei ha preso altre strade ciclistiche, è quella con Silvia Persico.»
A proposito della Valcar, la storica società di Valentino Villa in un certo senso "rivivrà" con un nuovo team che comincerà la sua attività femminile Esordienti e Allieve nel 2025 e tu ne sei parte…
«Sì, sono stata la prima atleta tesserata dalla Scuola Ciclismo Verso l'Iride, diretta da Davide Arzeni col decisivo sostegno di Elisa Balsamo e il neo-marito Davide Plebani: ha sede nel varesotto e tra i consiglieri annovera pure Valentino. Con loro sento aria di casa, entrai in Valcar da Esordiente e lì sono diventata una ciclista.»
Un'autentica pistard che sta entrando nell'apice della maturità sportiva: fra tre mesi compirai 28 anni, qual è il tuo bilancio fin qui?
«Posso solo essere soddisfatta: di fatto, ho scritto la storia della mia specialità con una medaglia di bronzo ai Mondiali 2020, che mi valse l'ingaggio dell'Esercito, e una agli Europei del 2022, entrambe in Germania (rispettivamente, Berlino e Monaco) nei 500 metri a cronometro, dopo che da Under 23 nel 2018 avevo conquistato l'oro sia nei 500m che nello sprint. Poi numerosi campionati italiani, finali in Coppa del Mondo… e oggi vedo ragazze come Beatrice Bertolini, Matilde Cenci, Siria Trevisan e altre talentuose pistard per le quali sono un punto di riferimento. Sì, sono soddisfatta e alle giovani dico sempre di sfruttare la "fortuna" che hanno loro rispetto alle atlete della mia generazione: loro si trovano già in un contesto ben strutturato, dove possono fare allenamenti specifici e i corpi militari s'interessano a loro quando sono ancora giovani. Se decideranno di continuare, il team sprint femminile ha un futuro roseo.»
Il tuo percorso invece com'è stato?
«Dopo l'ultima gara su strada nel 2018 mi trasferii al centro di Aigle in Svizzera. Dovevano essere 5 mesi, sono divenuti 4 anni: lì mi sono formata come velocista su pista, ho iniziato a lavorare in palestra come si deve, ho imparato l'inglese e ho condiviso una bella esperienza con colleghi divenuti grandi amici, come il surinamese Jair Tjon En Fa o Nicholas Paul di Trinidad e Tobago, entrambi qui presenti alla Champions League. Dopo la riapertura del velodromo di Montichiari e soprattutto l'arrivo di Ivan Quaranta alla guida del settore velocità, sono tornata dal mio "esilio svizzero" e ho riabbracciato aria e affetti di casa.»
Dopo Londra ti darai al relax natalizio?
«In realtà ho ancora una gara classe 1 a Grenchen per tenermi in forma, dopodiché Natale in famiglia e via a preparare gli Europei che si svolgeranno a Zolder a febbraio.»
Sappiamo della tua passione per i mitici Lego: mattoncini in vista sotto l'albero?
«So che mio fratello voleva regalarmi il lego a tema Mamma ho perso l'aereo, sarebbe un regalo fantastico per accompagnarmi in giornate e serate di pioggia e nebbia.»
Qual è invece il regalo che chiedi al 2025?
«Maggior serenità a livello personale e ciclistico. In questo quadriennio ho perso mio nonno e una delle mie migliori amiche, mentre in pista pur performando mediamente bene mi mancano podi e vittorie. Al ciclo che sta per cominciare chiedo quindi qualche medaglia, con conseguenti sicurezze e convinzione in più, e di ridurre il gap con le migliori per arrivare a Los Angeles 2028 a giocarmi qualcosa di più di una finalina...»
Il nostro augurio è che la "svolta di Miriam Vece" cominci già dal gran finale di oggi e domani della Track Champions League.

(foto di UCI Track Champions League)

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